Valdombra. Le luci di Montebuio di Martina Folena

A Montebuio, la cima più alta di Valdombra, gli inverni sono lunghi e tenebrosi. Da anni nessuno accende l’antica torre lucernaria. Solo Guendalina Derocca, inventrice geniale e ambiziosa, la usa per condurre i suoi bizzarri esperimenti. Eppure una notte gli abitanti di Montebuio sono sorpresi da uno strano bagliore proveniente dalla torre. Che siano fantasmi? Spiriti maligni? Guen è l’unica abbastanza coraggiosa da sfidare la neve per svelare il mistero: accompagnata da Teodorigo Lucerna, esperto di animali e insetti, scopre che nella cima della torre si sono rifugiate migliaia di lucciole. È una richiesta di aiuto: imprigionate in lanterne e lampadari dagli abitanti di Valdombra, queste creature rischiano di scomparire, e sembrano decise a ribellarsi.
Una catastrofe minaccia la valle: riusciranno Teo e Guen a sventarla? Benvenuti a Valdombra, dove a far paura non è più l’oscurità ma la luce.

Il libro contiene la mappa di Valdombra e un diario di viaggio con 20 pagine a colori!

Valdombra. Le luci di Montebuio di Martina Folena, libro per ragazzi pubblicato da MIMebù edizioni l’11 novembre.

Quanto è bello ritrovare vecchi amici, è una delle cose che più amo sia nella vita che vera che nei libri e per me i protagonisti di Valdombra amici lo sono davvero, uno dei pochi libri per ragazzi che ho avuto voglia di leggere quest’anno in cui mi sono un po’ allontanata dal genere per tuffarmi in altre avventure.

La cosa incredibile di Le luci di Montebuio è che ha unito ciò che avevo amato in Il respiro del Mirabile Criptide, l’ambientazione così accurata e vivida resa ancor più interessante dalle splendide illustrazioni di Greta Mainardi un’artista incredibile, a una nuova storia rocambolesca e anche divertente. Un’avventura che ha lasciato da parte qualcuno dei vecchi protagonisti per portare alla ribalta il piccolo Teodorigo, oggi cresciuto e diventato un giovincello con una forte personalità e delle idee piuttosto strampalate che potrebbero metterlo nei guai.

Teo è riuscito a non farmi sentire la mancanza di Isa e Anselmo e questo ha dell’incredibile perché avevo concluso la recensione del precedente volume dicendo che non vedevo l’ora di esplorare il loro rapporto (la mia speranza non si è spenta e continuo a credere che nel prossimo capitolo possano tornare sulla scena), ma intanto mi sono divertita a vedere cosa combinava Teo e come si rapportava con la nuova protagonista Guen.

Guendalina è un’inventrice, per lei tutto è fonte di ispirazione e sta cercando di capire il modo più efficace per ovviare alla mancanza di luce di Montebuio e far funzionare l’antica torre lucernaria senza servirsi delle lucciole che alimentano lanterne e lampadari della zona. Gwen usa la torre come base dei suoi esperimenti e spera che presto il suo genio venga riconosciuto. Un giorno si presenta alla sua porta un ragazzino che ha circa la sua età con un nome piuttosto buffo e delle idee alquanto folli, si tratta di Teodorigo Lucerna da Monluce, alunno dell’Accademia Generale di Monluce, esperto di insetti e in missione per l’Accademia stessa.

Teo aveva previsto ciò che sta accadendo, la luce nella torre e tutto il resto e anche lui è un piccolo inventore, molto interessato a scoprire cosa sta succedendo e a sventare, di nuovo, l’imminente pericolo che si abbatterà su Valdombra se non agiranno in fretta. Prima di tutto ha bisogno di qualcuno che decida di affiancarlo in questa avventura e sa che Guen è pronta per mettersi in gioco e partire con lui per Monluce a chiedere udienza al re.

Guen coglie l’occasione al volo e non perché abbia a cuore il destino delle povere lucciole a rischio estinzione, ma perché conta di avere la sua occasione nel mostrare al re le sue invenzioni. Certo riuscire ad avere udienza con il re nell’arco di pochi giorni è un’impresa impossibile, ma ne va delle sorti della valle e Teo è disposto a tutto per riuscire ad avvicinarlo, anche entrare in affari con un bandito che ha un conto in sospeso con il nostro amato Anselmo, unirsi a una compagnia di artisti e intrufolarsi a corte durante un ballo, tutto per salvare le lucciole e impedire loro di distruggere ogni cosa ribellandosi al trattamento increscioso che subiscono da anni.

Valdombra. Le luci di Montebuio è stata una lettura appassionante e spero che questa serie avrà una vita lunghissima perché è un vero gioiellino in grado di incantare tutti i piccoli e grandi lettori. Sul sito della casa editrice c’è un test per capire quale sarebbe il mestiere perfetto per ognuno di noi in Valdombra e non solo, ci sono due box stupende dedicate alla serie perfette come regali di Natale, vi lascio il link, non lasciatevele sfuggire perché sono in edizione limitata.

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