Un’ultima speranza di Layla Hagen

Trama Il matrimonio di Aimee sarà indimenticabile: il suo vestito, il fidanzato e l’idilliaco ranch in Brasile in cui avrà luogo, ogni cosa è perfetta. Ma tutti i suoi progetti s’infrangono quando il jet privato che la sta portando dagli Stati Uniti al Brasile, dove il fidanzato l’attende alla vigilia delle nozze, ha dei problemi tecnici e il pilota è costretto a effettuare un atterraggio di emergenza, proprio nel cuore della foresta amazzonica. Impossibilitati a raggiungere la civiltà, per Aimee e Tristan – il pilota – l’essere soccorsi è l’unica possibilità. Una flebile speranza che pian piano si inaridisce, lasciando il posto alla disperazione, perché la morte, nella giungla, può arrivare sotto molte forme: fame, malattie, animali. Aimee e Tristan combattono per la sopravvivenza e, nel frattempo, si avvicinano. Insieme scoprono che affrontare angosce scolpite nell’anima da un passato doloroso, richiede un coraggio persino maggiore dell’affrontare la foresta pluviale. Nonostante la devozione per il suo fidanzato, Aimee non può nascondere i suoi sentimenti per Tristan, un uomo per il quale sta lentamente diventando tutto. Ci sono molte cose che puoi nascondere nella foresta pluviale. Ma non le bugie. O l’amore. Questa è la storia di un uomo alla disperata ricerca di perdono e della donna che gli fa conoscere di nuovo la speranza. È una storia in cui l’istinto di sopravvivenza mette le ali e si trasforma in un bellissimo e intenso sentimento d’amore. Un amore proibito.

Un’ultima speranza di Layla Hagen, Contemporary Romance, pubblicato il 27 giugno da Hope editore

“Ci sono molte cose che puoi nascondere nella foresta pluviale. Ma non le bugie. O l’amore.”

La vita di Aimee non potrebbe essere più perfetta, finalmente sta per sposarsi con Chris, l’uomo di cui è follemente innamorata da sempre. Rimasta orfana troppo giovane, al suo fianco c’è sempre stato solo lui, e ora, all’età di 26 anni è pronta a giurargli amore eterno in un meraviglioso ranch in Brasile.
Tutti i suoi sogni però vengono messi in pausa quando il jet privato che la sta portando a destinazione, inizia a precipitare a causa di un guasto al motore, costringendo Tristan, il pilota, ad un atterraggio di emergenza, in un’area fuori dalla loro rotta, nel cuore della foresta amazzonica.
Tutto sembra perduto, i sogni, l’amore e persino la speranza; ma entrambi sono vivi e questo li porta a farsi forza a vicenda.
Vivere nella foresta li metterà a dura prova. Dovranno rimanere accampati nell’attesa che l’acqua, che si è accumulata intorno al luogo in cui sono caduti, si ritiri, permettendo loro di raggiungere gli insediamenti umani e chiedere aiuto. La vegetazione infatti è troppo alta e troppo fitta, non sarà sufficiente accendere il fuoco per segnalare la loro posizione.
Ma sebbene Tristan abbia un passato nell’esercito che gli ha in qualche modo insegnato a sopravvivere, Aimee è la perfetta ragazza di città che raramente si sporca le mani.
Entrambi dovranno difendersi da insetti fastidiosi, animali pericolosi e bestie assassine, patiranno la fame e la sete, impareranno cos’è la paura, quella di morire e soprattutto quella di rimanere soli, dovranno reinventarsi come meglio possono per aggrapparsi a tutte le speranze possibili di salvarsi e tornare alla loro vita.
La foresta però non sarà solo il semplice teatro di un corso di sopravvivenza. Si trasformerà nell’occasione, per entrambi, di affrontare un passato che hanno cercato di seppellire e quando la paura e la disperazione si faranno insostenibili, capiranno che non gli resta altro da fare, che aprire il proprio cuore all’unica persona che hanno accanto in questo momento e forse l’unica che avranno accanto, prima di morire.
I miei tentativi di mantenere le distanze si sono rivelati pateticamente deboli, perché lasciarla entrare nella mia testa è diventata la mia terapia. Ogni piccola cosa che condivido con lei sembra avere un significato nuovo e più gioioso.
Si troveranno loro malgrado, a scoprire che forse, il terrore più grande, la prova più dura, non è affrontare la foresta e tutto ciò che essa cela, ma loro stessi. Le loro questioni in sospeso, quello che li ha fatti soffrire, lacerando un po’ alla volta la loro anima.
Aimee e Tristan si avvicineranno giorno dopo giorno, si sosterranno e proteggeranno, cureranno uno le ferite dell’altro, impareranno a conoscersi e scopriranno sentimenti che non possono permettersi. Entrambi si troveranno divisi tra il senso di colpa verso Chris e l’improvviso sentimento che sembra a poco a poco attirarli uno verso l’altro come calamite impazzite. Un sentimento pericoloso, perché va ben oltre le leggi dell’attrazione.

Aimee è sempre stata forte, allegra, sincera e gioviale. Ha sempre trattato le persone al servizio del suo futuro marito con amicizia e rispetto, tutti tranne Tristan che ha costruito attorno a sé un muro impossibile da valicare. Eppure, nella solitudine della foresta, nella disperazione di questa esperienza, nella paura e nelle piccole conquiste di ogni giorno, lei, con la sua insistenza, la sua voglia di fare del bene, riesce poco alla volta ad abbattere quella corazza che Tristan ha eretto attorno a sé, e come un uragano arriva diritta al cuore di lui.

Tristan è riservato e taciturno, grazie a Chris e al lavoro che gli ha offerto solo due anni prima, ha avuto una seconda possibilità e sa di dovergli molto. È un personaggio misterioso, che usa poco le parole ma comunica con gli sguardi e i gesti. È  un uomo tormentato da un passato che ogni notte rivive nei suoi incubi. Ha sofferto così tanto che alla fine, il dirottamento e la vita nella foresta gli sembrano una seconda possibilità piuttosto che una punizione
«Una piccola parte di me vorrebbe restare qui per sempre.»
«Come puoi dire una cosa del genere?»
«Perché ho trovato qualcosa che non ho mai avuto prima. Speranza. Sei stata tu a darmela. E ho te qui. Sei più di quanto abbia mai avuto, e più di quanto possa mai desiderare.»

Un’ultima speranza è un libro che racchiude un po’ tutto. È  una storia di amicizia, sopravvivenza e riscoperta, ma ovviamente anche di amore, quello tra due persone che a poco a poco si trovano a veder nascere un sentimento che li avvicina inconsapevolmente. Non l’hanno cercato e non l’hanno voluto, è successo e basta. Forse quando si condivide un’avventura così forte a livello emotivo, per forza di cose ci si unisce, forse quando si è costretti lontano da tutto e da tutti è più facile fare chiarezza nella propria vita e nei propri sentimenti. Aimee era innamorata di Chris e una parte di lei lo sarà per sempre, ma il suo era un amore diverso da quello che ha iniziato a provare per Tristan. Chris era sempre stato accanto a lei, in ogni momento della sua vita, amarlo è stato quasi inevitabile, capire che quell’amore si stava trasformando in qualcosa di diverso, è stato difficile.  Forse se non ci fosse stata la foresta amazzonica non si sarebbero mai lasciati, o forse, se credete al destino, sarebbe successo comunque, e il finale di questo romanzo ne è la prova. C’è una persona destinata a noi, dobbiamo solo saperla riconoscere.
Ad ogni modo, non vi nego, che nonostante fossi contenta per Tristan, mi si è spezzato il cuore per Chris, soprattutto per come ha scoperto di aver ormai perso la donna della sua vita. Di solito si tende ad odiare il terzo incomodo, perché sicuro alla fine si rivela uno st***o, ma Chris no, lui ci viene descritto da Aimee come perfetto, e perfetto rimane fino alla fine.
Non posso che consigliere questa lettura se cercate una storia romantica, che parla di un grande amore reso perfetto dalle difficoltà.

Ho solo due piccole note dolenti per questo romanzo che ahimè hanno influito sul mio giudizio finale. In primis l’ambientazione: L’autrice ha scelto di sviluppare la storia nella foresta amazzonica, durante la stagione delle piogge, dove sono maggiori le insidie, ma è doveroso ammettere che i racconti sulle difficoltà incontrate dai ragazzi e le esperienze che hanno dovuto vivere sono stati “banalizzati”, forse affrettati e comunque il più delle volte poco veritieri – non vi faccio esempi per evitare gli spoiler – forse avrebbe dovuto scegliere un luogo maggiormente “gestibile” dal punto di vista narrativo.
In secondo luogo, il finale: indubbiamente molto bello ed emozionante – non nego di aver versato una lacrimuccia – , mi ha però ricordato un po’ uno dei libri di Nicholas Sparks, una volta terminata la lettura ho immediatamente fatto questa associazione.
Ma c’è un’ultima cosa che tengo a sottolineare: l’accurata traduzione, che è stata affidata a Daniela Mastropasqua, nostra collega nel blog, e che ha reso questa lettura a me più cara.

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