Un odio perfetto di Leah Konen

Trama Lucy King è in fuga. In fuga da un fidanzato violento, da anni di angoscia, da un’esistenza segnata dalla paura. E la tranquilla cittadina di Woodstock sembra il posto ideale per nascondersi e cominciare una nuova vita. Anche grazie all’amicizia con Vera e John, una simpatica coppia di vicini che l’accolgono subito come fosse una di famiglia. Dopo qualche tempo, però, i due fanno cadere la maschera e le confessano di essere nei guai. Hanno un disperato bisogno di far perdere le loro tracce e l’unico modo per riuscirci è che lei li aiuti a inscenare la morte di John. Lucy sa fin troppo bene cosa significhi sentirsi in trappola, perciò accetta. In fondo, si tratta solo di dire una piccola bugia agli agenti che verranno a interrogarla. Invece qualcosa va storto e John viene davvero trovato morto. In un attimo, Lucy passa da testimone a indiziata numero uno. Come se ciò non bastasse, da qualche giorno avverte l’inquietante sensazione di essere osservata e strani incidenti iniziano a verificarsi in casa sua. Possibile che il passato l’abbia raggiunta? Che tutto questo sia un piano perverso per vendicarsi di lei? Una cosa è certa: Lucy deve scoprire la verità, prima che sia troppo tardi…

Un odio perfetto di Leah Konen, thriller con suspense pubblicato oggi  16 settembre da Casa Editrice Nord.

L’estate che ci stiamo lasciando alle spalle è stata sul fronte letture davvero devastante. Ad agosto, complici il caldo, il mare, il canto fastidioso delle cicale, ho abbandonato più libri che fidanzati in tutta la mia vita. Mi ero quasi convinta che l’immenso blocco del lettore che mi aveva colpita fosse definitivo, che mi sarei dovuta dedicare ad altri hobby quali l’uncinetto e la lavorazione dell’argilla, cose che so perfettamente di non sapere fare, quando mi è stata proposta la lettura di Un odio perfetto. La trama accattivante e il fatto di essere il romanzo d’esordio nel genere thriller di questa autrice sono stati elementi fondamentali per dare una possibilità a Leah Konen e al suo libro. E, dopo aver divorato Un odio perfetto in meno di un giorno, posso affermare con assoluta certezza che le aspettative che riponevo in questa storia non sono state disattese, anzi. La Konen, che è totalmente inedita nel panorama letterario italiano, nasce come autrice romance e si misura per la prima volta con un romanzo fuori dalla sua zona di conforto, con risultati sorprendenti. Mi sono totalmente persa tra le pagine del libro e le occhiaie da notte insonne, in preda a “leggo solo un altro capitolo e poi chiudo tutto”, ne sono la conferma. Leah Konen ha amalgamato alla perfezione elementi del thriller psicologico a quelli del domestic drama e il risultato è un romanzo adrenalinico, pieno zeppo di colpi di scena e con una particolare attenzione ai temi trattati, di grandissima attualità.

Siamo nello stato di New York, a Woodstock, ai margini del Catskill Park, teatro nel passato del più famoso evento musicale rock della storia e cittadina protagonista del romanzo, nella quale si trasferisce Lucy King.

Lucy è una giornalista freelance di testate digitali ed è in fuga da Brooklyn e dal passato che la perseguita. Vittima per anni di violenze fisiche e psicologiche da parte del suo fidanzato Davis, un manipolatore travestito da bravo ragazzo, dopo l’ennesimo occhio nero e cicatrice indelebile nell’anima decide di lasciarlo e di far perdere le sue tracce trasferendosi in un cottage a Woodstock. Lucy ha cambiato numero di telefono, ha rinunciato alla sua migliore amica Ellie, sorella di Davis, e ha scelto di vivere nascosta, perseguitata costantemente dalla paura che il fidanzato possa ritrovarla e continuare a farle del male.

“Erano troppe le cose che infastidivano Davis. Non gli piacevano le critiche, non gli piaceva che io flirtassi, o assumessi comportamenti, a suo dire, ambigui, compreso indossare capi sexy fuori di casa, passare troppo tempo a truccarmi, sorridere troppo a lungo ai camerieri o ai baristi che Davis giudicava attraenti, ridere e scambiare battute coi colleghi maschi, anche quando l’argomento era solo il lavoro.”

Ed è un nuovo inizio quello che spera di ottenere Lucy, nuovi amici, nuova vita senza la costante paura che qualcuno possa ferirla. E in John e Vera, la coppia di vicini di casa, Lucy ritrova la serenità perduta, la spensieratezza della sua giovane età. La coppia si insinua lentamente nella vita della ragazza, che ha pure perso i genitori, trasformandosi quasi in una famiglia. I tre trascorrono lunghe serate insieme, tra cene improvvisate e bevute spensierate. Dopo qualche tempo però emergono le prime difficoltà. John, che è un affermato pittore e ha scelto di vivere fuori dal caos newyorkese per alimentare la sua ispirazione sopita, è vittima di chiacchiere e pettegolezzi che sembrano infondati, ma che limitano il suo lavoro e l’armonia familiare con Vera. Per poter uscire da questo tunnel, ci vuole un piano perfetto, qualcosa che faccia perdere le tracce dell’uomo, perché possa ricominciare una nuova vita altrove con la moglie e l’amica Lucy. La coppia propone alla ragazza una via di fuga efficace: insceneranno la morte di John e lasceranno tutti insieme Woodstock per ricominciare altrove. Per Lucy, che era convinta di aver trovato finalmente una famiglia e degli amici veri, mentire per una buona causa non sembra poi una cosa così in grave. In fondo si tratta solo di fornire una testimonianza falsa sulla sparizione di John e raccontare un paio di bugie agli agenti della polizia che la interrogheranno. Che cosa può andare storto in un piano tanto perfetto?

Ad esempio, quello che doveva essere un falso incidente potrebbe prendere i contorni più reali di un vero assassinio. E quando John viene rinvenuto davvero privo di vita, e Lucy indagata come principale sospettata, comincia una spirale discendente fatta di dubbi, sospetti, incidenti casalinghi e sparizioni di alcuni oggetti personali della ragazza, che le fanno pensare che forse Davis è riuscito a scovarla e vuole ancora farle del male.

Un odio perfetto ha una narrazione adrenalinica e ricca di colpi di scena, impossibile pensare di fare supposizioni o aspettarsi di avere il colpevole perfetto servito su un piatto d’argento perché, quando ti convinci di aver capito, l’autrice rimescola le carte in gioco e rimette in discussione tutto. I personaggi di Un odio perfetto sono tutti delineati alla perfezione, approfondita anche la caratterizzazione psicologica di ognuno di loro e soprattutto della protagonista: Lucy è una donna che per troppo tempo ha tenuto nascoste dentro di sé le cicatrici di una serie di violenze fisiche e psicologiche. Dalle pagine emerge la sua paura, la sua difficoltà a fidarsi del prossimo, ma anche la volontà di voltare pagina per darsi una seconda possibilità. All’apparenza un tantino ingenua, ha però sempre fatto affidamento sulla sua capacità di rialzarsi dopo una caduta, di reinventarsi anche lontana da casa. Tutti i personaggi, anche quelli minori, appaiono terribilmente colpevoli, e sono pronta a scommettere con voi che non indovinerete assolutamente niente delle vere dinamiche del romanzo e vi lascerete stupire dal finale sorprendente.

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