Tante stelle, qualche nuvola di Mattia Ollerongis

Tante stelle, qualche nuvola di Mattia Ollerongis

Una perfetta storia d’amore
da chi l’amore lo racconta tutti i giorni sui social.

L’amore
è un gioco da ragazzi
che si vogliono far male.

Miriam, capelli ricci, rossi e selvaggi, è un’anima fragile e ribelle quanto basta. In venticinque anni ha fatto principalmente due cose: studiato giornalismo e amato Antonio. Ma, a un passo dall’avverarsi del suo sogno più grande, il mondo le crolla addosso. Una vita intera cancellata in ventiquattr’ore. E all’improvviso si trova catapultata in una città tutta nuova. Una città dove ricominciare da capo, Trieste. Qui incontra Davide, un aspirante scrittore, anche lui solo con i suoi disastri. A Miriam basta un attimo per innamorarsi di quel ragazzo dalla voce dolce, delicata, che, nonostante tutto, riesce a tranquillizzarla. Forse è lui la cura. Forse è lui ciò di cui ha più bisogno ora. Forse è lui quello in grado di sistemare il suo caos. Tra una birra vista mare e un bacio rubato, ha inizio la loro bellissima storia d’amore. Tutto sembra andare a meraviglia, finché, un giorno, a Davide si presenta l’occasione della vita e decide di partire per gli Stati Uniti per inseguire una stella cometa. Sembra la fine, eppure il vero amore trova sempre il modo di ritornare, perché amore e vita stanno bene insieme.

Con le sue poesie, Ollerongis ha conquistato su Instagram centinaia di migliaia di follower, in costante crescita, giorno dopo giorno. Ora è pronto a esordire in libreria con il suo primo romanzo, Tante stelle, qualche nuvola, una storia romantica e poetica dedicata a tutti coloro che credono all’amore e sono lì, in attesa di chi saprà restare.

Recensione di Esmeralda – Tante stelle, qualche nuvola di Mattia Ollerongis, in uscita oggi, 26 febbraio, con Sperling & Kupfer.

Ci troviamo di fronte a un romanzo che farei rientrare nel genere new adult, i protagonisti attraversano gli anni in cui si è in formazione, in cui il futuro è ancora incerto e tutto sembra a portata di mano e irraggiungibile al tempo stesso. Miriam vive con la sua migliore amica Giulia a Milano, ha finito da poco l’università, sogna di diventare giornalista e ha un ragazzo fisso da qualche anno. Miriam è certa che tra loro sia amore nonostante Giulia le ripeta continuamente di non abbassare la guardia perché quell’Antonio non l’ha mai convinta. Giulia è l’amica saggia e solare, colei che farebbe di tutto per Miriam, anche tenersi dentro ciò che se uscisse potrebbe mandare tutto a rotoli. Un personaggio positivo che apprezzerete durante l’intera narrazione, una presenza preziosa che non ti lascia mai sola. Giulia è una delle colonne portanti della vita di Miriam e quando in sole ventiquattr’ore tutte le sue certezze vanno in frantumi non può fare altro che assecondare la voglia di fuga dell’amica appoggiandola in tutte le sue decisioni.

La rinascita per Miriam avviene in quel di Trieste, città in cui si trasferisce per stare vicino alla zia e ripartire da zero tenendo lontani il più possibile i ricordi. Qui incontra un ragazzo che con un solo sguardo e un appuntamento sul tetto, mette a tacere le sue paure e rende più sopportabile il suo dolore.

A quei due bastò uno sguardo per cambiare ogni cosa. Le carte in tavola erano state scoperte ma le regole erano cambiate. Perché a volte la vita si prende la briga di giocare con noi e, non avendo abbastanza fantasia, si accontenta di giocare sempre con i soliti personaggi. A volte va bene. Altre volte è un disastro. E forse loro non sarebbero finiti come tutto il resto.

Davide sembra esattamente ciò che serve a Miriam, la aiuta a trovare un lavoro, le mostra la città, è gentile, ha uno sguardo dolce e sembra capirla meglio di chiunque altro. Ben presto questa cotta si trasforma in una bella relazione di cui Davide e Miriam non possono fare a meno, sono innamorati e il loro amore è sotto gli occhi di tutti. Un amore semplice e puro che li fa stare bene e sembra destinato a durare per sempre. Un amore che aiuta Davide a mettere su carta quelle parole che solo Miriam ha scaturito in lui. Un amore che sarà l’inizio e la fine della loro storia. Già, perché quando ti si presenta l’occasione della vita devi coglierla al volo anche se questa può farti perdere la persona che ti sta accanto. In noi esistono due anime, quella generosa e quella egoista e Davide e Miriam daranno largo sfoggio della seconda. Non posso permettermi di condannare Davide per le sue scelte perché anche Miriam avrebbe potuto fare dei passi per andargli incontro. Ho compreso con molta più facilità Davide, mi è sembrato il più lineare tra i due protagonisti, Miriam mi ha dato l’idea, dall’inizio alla fine di avere una grande confusione in testa.

Ho capito la necessità di mettere della distanza tra se stessa e i ricordi che Milano scaturiva in lei, ma non ho apprezzato che il dolore più grande di quelle ventiquattro ore per lei fosse il tradimento senza pentimento del fidanzato. La cosa più importante sembra averla scalfita solo in parte, lo prende come un evento ineluttabile che quasi non merita di portare dolore nella sua vita. Questa scelta mi ha lasciato basita, mi aspettavo che un evento così grave avesse maggiore rilievo all’interno della narrazione e che le lacrime versate da Miriam fossero per questo accadimento non per un ragazzo che si è sempre mostrato per l’imbecille che era e che non meritava nemmeno di essere preso in considerazione. A questo importante aspetto che mi ha fatto storcere il naso ne aggiungo un altro, Miriam non sa che pesci pigliare e si aggrappa a chiunque le dimostri affetto. Si aggrappa a tutti come se fossero la sua ancora di salvezza non capendo mai fino in fondo che prima di tutto deve imparare a contare su se stessa. Ci sono stati momenti in cui mi è sembrata una banderuola mossa dal vento che segue la direzione che le viene ‘imposta’ mettendo ben poco della sua volontà. Non ho visto in lei alcuna maturazione, non l’ho trovata cresciuta, mi è parsa in balia degli eventi e questo mi ha lasciato l’amaro in bocca. Io voglio protagoniste che siano artefici del proprio destino, che tirino fuori il coraggio e che rimangano sempre fedeli a loro stesse. Miriam per me è bocciata su tutta la linea e questo non può che influire sul giudizio finale.

Mi spiace perché il libro è scritto bene e ci sono parecchie frasi che ho sottolineato per la loro bellezza, ma la storia, e la caratterizzazione dei personaggi, conta e io devo valutare la sostanza non posso limitarmi alla forma. Sono certa che Tante stelle, qualche nuvola avrà successo e spero che Mattia Ollerongis vorrà cogliere le mie perplessità come un incentivo a mettere qualcosa di più viscerale nel suo prossimo libro.

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