Strikeout di Teresa D.G. e Lorena Nigro

Trama Nella mia vita c’è sempre stata una sola certezza: il baseball. Amo come mi fa sentire, come scatena l’adrenalina e soprattutto come conquista ogni parte del mio corpo. Ma tutto questo era prima. Prima di Arizona Parker. Adesso è lei ad avere il sopravvento, è lei a determinare il mio stato emotivo, a farmi sentire un re o un giullare. Sono il suo gioco così come il baseball lo è per me. Anzi no, perché io in quello sport ci credo, mentre Arizona su di me non punterebbe un dollaro. E si sbaglia. Come in campo do tutto me stesso, anche nella vita pretendo il massimo. Non sono facile da soddisfare, sotto le lenzuola in primis. Poi incontro lei, perfino più grande, più “vissuta”, e capisco che ho una punta di diamante tra le mani e non posso lasciarmela sfuggire, pena la dannazione terrena. Perché mi sono innamorato di una stronza colossale che, pur non volendo, ha giocato con me fin dall’inizio… ma io non amo perdere né in campo né a letto e lo scoprirà presto.

Strikeout di Teresa D.G. e Lorena Nigro, sport romance new adult, secondo capitolo autoconclusivo della The Broken Hearts Series, pubblicato self l’11 gennaio appena trascorso.

Dopo JD Baker e Penelope Parker, protagonisti di Beyond all reason – primo capitolo della serie – tocca a Brandon e ad Arizona fare la loro comparsa in scena.

Chi ha letto Beyond all reason li conosce già e sarà sicuramente rimasto incuriosito dall’epilogo che li ha visti co-protagonisti.

Vi rinfresco la memoria!

Lui è un Baker – fratello minore di JD – ventenne disinibito e scanzonato, è un promettente giocatore di baseball al suo secondo anno alla Florida University.

Lei è una Parker – sorella maggiore di Pen – cinica e scostante, è la general manager dell’azienda di famiglia che si occupa di Export.

Cosa avranno mai in comune questi due?

Assolutamente niente!

Non si conoscono nemmeno!

Ancora.

E allora perché restano entrambi di sasso al loro primo incontro, il giorno della partenza per una breve vacanza coi rispettivi fratelli e qualche amico?

Be’, perché realizzano semplicemente che non è quello il loro primo incontro, che è invece avvenuto giusto la sera prima . . . sui sedili dell’auto di Arizona.

Sì, avete capito bene! I due hanno fatto del buon e sano sesso occasionale, che si è rivelato essere la cosa più sbagliata che potessero fare due… simil parenti?

La situazione appare già così abbastanza complicata ma, come se non bastasse, Brandon aveva già spiattellato tutto al fratello, a proposito dell’incontro super focoso avvenuto il giorno prima con una donna più grande di lui, e a JD basterà guardarlo negli occhi per collegare le cose e capire in quale guaio si è cacciato il suo fratellino.

Ma sebbene nello sguardo di Brandon sembra esserci in primis panico, in quello di Arizona prevale la finzione. Diventa subito chiaro che lei farà finta di non averlo mai conosciuto prima, ed è così che ha inizio il suo tormento.

Brandon non è proprio il tipo che si lascia mettere da parte, lui è abituato a lasciare il segno, ed è convinto d’averlo lasciato anche su Arizona (fisicamente quantomeno, questo è sicuro!).

Più lei cercherà di tenerlo lontano, più lui si avvicinerà.
Più lei lo tratterà male, più lui si incaponirà.

Arizona non vuole le sue attenzioni, le sue battute, le sue avances. Lei non vuole proprio nulla dal genere maschile, se non delle relazioni brevi e senza impegno. E di certo non vuole ricascarci col fratellino di… suo cognato.

Ma il ragazzo non è del suo stesso avviso, quell’unica notte passata insieme a lei lo tormenta, non riesce a capire bene perché, ma sa che ne vuole ancora, che vuole rivivere quelle sensazioni così intense ed eccitanti.

Riuscirà nel suo intento?

Ma certo che sì!

Non è spoiler, accade già durante la vacanza 😀

Ebbene sì, cadranno ancora in tentazione.

E ancora.

E ancora…

…e ancora!

La parte divertente viene dopo! Ed è questa che chiaramente non posso raccontarvi.

Non farlo Brandon. Non guardarmi come se volessi dirmi altro, come se volessi sondare non solo il mio corpo ma anche la mia anima.

La loro sarà una continua battaglia a chi ferisce più in fondo l’altro, e posso già svelarvi che è Arizona quella che ha più frecce avvelenate al proprio arco. E come scocca bene anche! Farà sicuramente soffrire Brandon, che vedrete un po’ come il cucciolo della situazione. Ma non temete, al momento giusto, anche lui tirerà fuori le unghie e saprà farsi valere. È un Baker del resto, e buon sangue non mente! 😉

Merito di essermi innamorato della peggiore stronza che possa esistere, così come merito che lei mi abbia preso il cuore e l’abbia lanciato come una palla da baseball per fare… strikeout.

Adorerete Brandon, con quel suo fare estroverso e canzonatorio, a tratti un po’ immaturo ma d’improvviso uomo forte e coraggioso. Ha sempre saputo cosa volere da questa relazione atipica, e ha lottato fino in fondo per cercare di far andare le cose nel verso giusto. Ma ha saputo anche fermarsi quando era decisamente l’ora di arrendersi all’evidenza dei fatti.

Lei sì che ti manda fuori di testa.
Ti fa perdere il controllo e ti svuota pure l’anima.

Arizona è una vera stronza, anzi… direi che è La Stronza. Appare fredda e insensibile, imperturbabile, niente la scalfisce, ottusa e arrogante. Ma sebbene sia effettivamente tutte queste cose, c’è sempre un motivo dietro qualsiasi atteggiamento, e lei di motivi ne ha ben due e davvero validi. Vi ricrederete, ad un certo punto, quando scoprirete ciò che è accaduto in passato, e non potrete far altro che provare empatia per lei ed esortarla a leggersi davvero dentro… e a prendere magari anche la decisione giusta!

Quando sono con lui mi sembra di tornare adolescente; i miei impulsi predominano e la ragione va a farsi fottere.

Ho adorato tantissimo Strikeout, mi è piaciuto come le due autrici stavolta non si siano soffermate sul passato consistente del padre dei due Baker – ricordiamo che Colin Baker, protagonista del romanzo Heart under siege – Detenuto 4587, ha passato dodici anni in prigione per un reato che non aveva commesso – che avrebbe reso un po’ ripetitivo questo secondo capitolo della The Broken Hearts Series. Stavolta è stata posta l’attenzione su altri temi, e ho apprezzato la scelta.

Devo dire però che mi aspettavo un finale diverso, che la storia virasse verso altri orizzonti, e ho reputato un po’ frettolose alcune scelte. Ho avuto l’impressione che ad un certo punto si siano bruciate le tappe e la destinazione non mi è sembrata quella più giusta per tutti i personaggi, principali e non. Chiaramente questa potrebbe solo essere stata una mia personale impressione, ma tanto è bastato per farmi preferire il primo capitolo della serie a questo.

Adesso però manca all’appello il capitolo su Hope, la sorellina ormai cresciuta dei due Baker, e non nascondo che fremo all’idea di vedere cosa Teresa D.G. e Lorena Nigro hanno pensato per la piccolina di casa e, visto chi sarà il protagonista maschile, mi aspetto giusto un paio di scazzottate random… così da iniziare nel modo giusto 😀

Strikeout.
Eliminato.
Quella maledetta ha fatto con me la stessa cosa che io faccio in campo.

[…]
Lei giocava mentre io m’innamoravo.

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