San Sebastian. Diario di viaggio…#spagna_portogallo3
San Sebastian è stata una vera scoperta, una città che ho apprezzato tantissimo e mi piacerebbe rivisitare in modo più approfondito. Sorge sul mar Cantabrico, a soli 20 km dal confine con la Francia, fa parte dei Paesi Baschi ed è una rinomata località balneare.
Quest’anno Donostia-San Sebastian, nome basco e nome castigliano insieme, è capitale europea della cultura. Soprannominata “Perla dell’Oceano” non è meta di un turismo di massa e forse è stato anche questo aspetto a renderla più interessante ai miei occhi.
Cominciamo il nostro giro dirigendoci verso il centro storico della città, la parte vecchia e ammirando la Cattedrale del Buon Pastore, cattedrale cattolica di San Sebastian, costruita alla fine dell’800 in stile neogotico. Veramente spettacolare il “cannocchiale” che si forma dal boulevard alberato di fronte e la cui vista culmina con la cattedrale.
Interessante in San Sebastian è la contrapposizione tra antico e moderno che si ritrova in molti punti della città, le due anime convivono in piena armonia, un esempio è il centro commerciale Mercado San Martin sul boulevard alberato di cui vi accennavo in precedenza. Architettura non memorabile ma che, nonostante le forme moderne, ha il pregio di integrarsi ben al contesto che la circonda.
Plaza de la Constitucion è sicuramente una delle piazza più interessanti che ho avuto il piacere di visitare, nonostante non sia molto estesa ha il pregio di essere indimenticabile grazie alle case con portici da cui è circondata, caratterizzate da lunghe balconate con le finestre numerate messe in evidenza dallo sgargiante colore giallo che le adorna. La numerazione serviva per le corride e le feste che si svolgevano nella piazza.
Iglesia de San Vicente è una chiesa del XVI secolo in stile gotico basco situata nel cuore della Parte Vecchia, nella Calle Narrica, è la più antica della città, famosa per la pietà di Jorge Oteiza.
Il Kursaal di Rafael Moneo è l’edificio per cui non vedevo l’ora di arrivare a San Sebastian, l’ho profondamente amato da studentessa di architettura, l’ho studiato a fondo come esempio perfetto per la progettazione di un auditorium ed è stata una vera emozione poterlo ammirare coi miei occhi, anche se purtroppo non ho avuto l’onore di visitarlo all’interno. Insignito del premio dell’Unione Europea per l’architettura nel 2001 ad un primo impatto potrebbe sembrare un progetto semplice e non particolarmente interessante, all’esterno, durante il giorno, si presenta come due monoblocchi “grigiastri” posti fronte mare, ma è di notte che da il meglio di sé. All’imbrunire, quando si accendono le luci interne, il Kursaal si trasforma in due lanterne, vista la pelle semitrasparente che lo circonda, in cui rimane sempre ben visibile, sia di giorno che di notte, la struttura “ossea” che la sostiene. Un vero spettacolo per gli occhi oltre ad una specie di canto delle sirene che attrae il visitatore invitandolo ad avvicinarsi alla luce che emana.
Ci lasciamo alle spalle il capolavoro di Moneo per dirigerci verso il centro storico, dove abbiamo trovato dei bookshop da paura e fatto incetta di libri di architettura introvabili in Italia, pazienza se sono in lingua spagnola, prima o poi la impareremo. Passiamo di fronte al Teatro Victoria Eugenia, inaugurato nel 1912, è una delle sedi più importanti, nel mese di settembre, del Festival Internazionale del cinema di San Sebastian.
Il Mercado de la Brexta, tappa fondamentale per chi come me adora visitare i mercati storici nelle varie città in cui vado in esplorazione, è stato ristrutturato da pochi anni ed è un piacere per gli occhi sia per quanto riguarda i contenuti gastronomici che per la sua struttura architettonica.
Ultima fermata il Porto Deportivo, dove si possono ammirare oltre alla miriade di imbarcazioni, la Bahia de La Concha con le sue belle spiagge, l’Isla de Santa Clara e spingersi con una lunga passeggiata fino alla Peine Del Viento, l’opera più emblematica dello scultore spagnolo Eduardo Chillida.
2 risposte
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