Review Tour – Loving the game di Nicole Teso

Trama “È iniziato tutto come un gioco. Poi… Il gioco è diventato tutto”.

I media mi conoscono come Beverly McBerry, la nuova promessa del poker americano, ma è solo finzione. Un bluff. L’ennesimo camuffamento.
Il mio vero nome è Abbie Taylor. Sono una sopravvissuta. Una bugiarda. Una ladra.
Vincere il Route 66 Poker Tour è la mia occasione per incassare un milione di dollari e lasciarmi il passato alle spalle. Un ultimo viaggio che mi condurrà dalla West Coast alla East Coast prima di sparire per sempre.
Tuttavia devo fare i conti con una complicazione: Jason Cass, l’uomo più insopportabile che abbia mai conosciuto. È dannatamente bravo. Gioca come un prestigiatore. Incanta le folle. Ripulisce il banco.
È il mio peggior nemico, ma anche il mio unico alleato. Dovrò solo ignorare quello che provo per lui, qualsiasi cosa sia, e fregarlo.
Prima che lui freghi me.

Mi chiamo Jason Cass e ottenere sempre ciò che voglio è la mia specialità.
Il mio obiettivo è diventare il campione mondiale di poker. Essere venerato al pari di un Dio.
Un gioco da ragazzi per un professionista del mio calibro. Se non fosse per un’esasperante biondina che si è messa in testa di ostacolarmi.
Beverly McBerry è irritante, testarda e avventata, ma è la giocatrice più astuta con cui mi sia mai scontrato.
Ecco perché le propongo un accordo.
Due mesi. Un viaggio Coast to Coast.
Otto città. La certezza di ottenere entrambi ciò che vogliamo.
Ma le cose si complicano.
Oltre a collezionare vittorie, dovrò affrontare un maledetto imprevisto: il desiderio che provo per lei.

Review Tour – Loving the game di Nicole Teso, nuovo contemporary romance autopubblicato in uscita oggi 28 gennaio 2022.

Era da parecchio che aspettavo questa nuova pubblicazione dalla nostra Nicole Teso, autrice de Il mio meraviglioso imprevisto e Dove inizia la tempesta pubblicati entrambi con Newton Compton, e della Trilogia autopubblicata Loving the demon, di cui Loving the game è lo spin-off, ma può essere letto assolutamente anche come uno stand-alone.
Il romanzo mi ha subito incuriosita perché, anche questa volta, l’autrice si cimenta in un genere tutto nuovo, un contemporary romance enemies-to-lovers, e se c’è una cosa che mi piace tantissimo di lei è proprio quella di non adagiarsi mai e di sperimentare sempre. E posso affermare con assoluta certezza che anche questa volta non ha deluso le mie aspettative.

I due protagonisti li conoscevo già, cosa che da un lato mi entusiasmava, dall’altro mi scoraggiava un po’. Perché?
Perché se avete letto la trilogia su citata, anche voi avrete avuto le vostre remore alla lettura del nome del protagonista maschile: tale Jason Cass.

Non potevo credere ai miei occhi!

Quando alla fine di Loving the Darkness la Teso ci ha regalato il prologo iniziale del suo nuovo libro, stentavo a credere che fosse incentrato proprio su quel Jason, l’amico pazzo, ignobile e perverso di Jake. Insomma, Nicole aveva impiegato ben più di un’energia per farmi odiare il suo personaggio, quindi non riuscivo a vedere nulla di buono in un libro con lui protagonista. Jason si era dimostrato proprio una brutta persona.

Eppure quel prologo mi aveva colpito, così ho deciso di dare comunque una possibilità alla sua storia, curiosa di cosa la mente dell’autrice avesse partorito stavolta.
*Occhio alla mente della Teso, è diabolica!*

Tre anni fa, ho dovuto prendere una decisione per non schiattare in modo prematuro – il mondo non era ancora pronto ad affrontare la mia assenza! – e ho rimpiazzato le droghe con il gioco, invertendo il processo! Partecipare ai tornei, primeggiare sugli avversari, confermare di volta in volta la mia abilità è come farsi d’adrenalina. Solo che è innocuo e non favorisce l’ischemia!

É incredibile cosa la paura di morire inneschi nel cervello umano. Per buona parte della sua vita Jason Cass è stato un tossicomane, un drogato, e ha rischiato spesso di tirare le cuoia, ma non c’è mai andato così vicino come tre anni fa, quando venne trovato privo di sensi lungo la strada e portato in ospedale.
Diagnosi: ischemia cerebrale.
Causa: il suo stile di vita.
Prognosi: la morte.
Cura: disintossicazione immediata.

Oggi, tre anni dopo, il gioco d’azzardo ha preso il posto delle droghe, meno pericoloso sicuramente per la sua salute, ma altrettanto impegnativo e non privo di rischi.

Anche quello di Abbie Taylor non è un nome nuovo per chi ha letto la trilogia.
Se riporto alla vostra mente il St. Jaime, vi dice qualcosa? La clinica psichiatrica dove era rinchiusa insieme a Brittany, e dove venivano drogate perché a conoscenza di verità scomode.

Quando le due ragazze riuscirono a fuggire, le loro strade si separarono e questo portò Abbie ad incrociare nientedimeno che la strada di Jason. Un incontro breve ma incisivo, dove lei le rubò la macchina, riuscendo a metterlo al tappeto con una pistola teaser.

Tre anni dopo quell’incontro, i due si ritroveranno al tavolo di un casinò, ma Jason non la riconoscerà. Strano per Abbie, anche se è di certo un aspetto che gioca a suo favore.
La ragazza adesso ha un’identità falsa, è una fuggitiva, è costretta a nascondersi e per questo motivo cambia spesso città o paese. Il nome che figura sui suoi documenti falsi è Beverly McBerry.

Da anni racimola denaro giocando d’azzardo perché il suo obiettivo è quello di iscriversi al
Route 66 Poker Tour, un torneo in giro per il mondo che le permetterebbe di vincere una cifra a cinque zeri, in grado di farla sparire per sempre agli occhi di chi non deve mai più trovarla, creandosi finalmente una nuova vita.

Perciò, quando a quel tavolo incontra Jason che riesce a batterla e a vincere il denaro finale che le serviva per l’iscrizione al torneo, decide bene di seguirlo e di intrufolarsi nella sua camera d’albergo per derubarlo.
Ma il karma è un bast**do, perché anche Abbie verrà a sua volta derubata e aggredita, riportando Jason sulla sua strada.

Lui, nonostante i trascorsi recenti, le darà comunque un passaggio, fino a scoprire l’intenzione comune di partecipare allo stesso torneo di Poker. E quando arriva la notizia che la nuova edizione del Route 66 Poker Tour si svolgerà a coppie, per la prima volta nella storia del poker, da rivali decideranno di diventare alleati. Per due mesi, un viaggio fianco a fianco per otto stati diversi, con l’unico scopo di vincere il primo premio.

Lei lo fa per i soldi e per crearsi una nuova vita, lui per la fama.

Per il resto non si sopportano proprio e non riescono ad andare d’accordo, a ragione di Jason oserei ben dire in questo caso!

Cosa ne verrà fuori? Probabilmente niente di buono, ma lo stare a contatto ogni giorno e studiare le mosse degli avversari insieme, li porterà a conoscersi sempre di più, e anche dove sembrava non potesse nascere e crescere nulla, un germoglio sembra fare capolino.

Io non ho mai avuto vincoli, non ho mai avuto nessuno. È sempre stato solo se*so. Prendere ogni singola donna, regalarle l’org**mo migliore della sua vita e concludere nel tempo di una notte. Cosa ca**o è cambiato?

Possibile che anche il nostro Jason in fondo in fondo abbia un cuore che batte per qualcuno? E Abbie cosa farà a riguardo? Si lascerà trascinare dall’uragano Jason nonostante il suo scopo sia quello di sparire? Dopotutto non è mai stata sincera con nessuno, Beverly e tutte le Sé passate non esistono, e lei è solo una bugiarda.

Le domande saranno tante, come tante sono le cose che accadranno lungo la storia. Due vite agli antipodi, con delle amicizie in comune improbabili, come se il destino si divertisse a prenderli in giro.

Due personaggi segnati da un passato doloroso e vergognoso, dovendo scendere a patti con quello che la vita aveva da offrire loro, anche se non era abbastanza… anche se era niente!

Adesso posso finalmente affermare che sì, mi sono ricreduta su Jason. Tutto ciò che ha fatto di brutto nella sua vita, l’ha fatto per un motivo, semplicemente perché non conosceva altro modo. Non è mai stato un bambino, la sua vita è terminata ad otto anni, da lì in poi solo mer*a per lui.
Non lo perdono in toto, ma un po’ adesso riesco a giustificarlo.

Ed Abbie, non so come abbia fatto a tirare fuori costantemente tutta quella forza, ma passare ciò che ha passato lei ed uscirne sana di mente, vi assicuro che non era scontato e per niente facile. Tradita e ingannata dall’amore a quel modo, sfiderei chiunque a riprendersi completamente!

Insomma a me Loving the game è piaciuto da morire, ha una trama pazzesca con degli intrecci ben congeniati, davvero emozionante, a tratti divertente ma anche parecchio struggente.
Brava Nicole, non ti smentisci mai 😉

Sapete cosa ho imparato in trentaquattro anni? Che se volete una cosa, ve la dovete prendere. È inutile tentare di reprimere un desiderio. Ben presto, si trasforma in ossessione e quella sì che ci fa compiere gesti avventati, azioni sconsiderate, mosse folli.

 

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