Review Party – Gli dei di giada e ombra di Silvia Moreno-Garcia
L’età del jazz è all’apice del suo splendore, ma la diciottenne Casiopea Tun non ha tempo da dedicare allo swing; è troppo impegnata a spazzare i pavimenti nella dimora del ricchissimo nonno nel Sud del Messico. Desidera da sempre una vita diversa, lontana da quel polveroso villaggio: una vita che sia davvero solo sua. Un sogno, però, che pare irrealizzabile fino al giorno in cui, aprendo per caso un baule di legno custodito nella camera del nonno, libera inavvertitamente lo spirito del Signore delle Ombre – il dio maya della morte –, che le chiede di aiutarlo a riconquistare il trono usurpato dal fratello. Se Casiopea fallirà nell’impresa, andrà incontro alla morte. Se invece riuscirà, il suo sogno potrà finalmente avverarsi. Assieme a questo dio incredibilmente bello, e armata unicamente della propria intelligenza, la ragazza intraprende una fantasmagorica avventura che la condurrà nelle foreste dello Yucatán, nella sfavillante Città del Messico e, più oltre ancora, fin negli abissi dell’Oltretomba maya.
Rewiev Party a cura di Dalia – Gli Dei di giada e ombra di Silvia Moreno-Garcia fantasy autoconclusivo in pubblicazione il 12 settembre a cura di Mondadori
I Maya devono essere stati un popolo davvero affascinante visto che hanno saputo creare quei miti e quelle leggende a cui si è ispirata l’autrice per dare vita ad un romanzo che non è solo un fantasy, né solo un romanzo d’amore e nemmeno solo un romanzo paranormale. Questa è una storia in cui lettori di ogni età troveranno qualcosa che li affascinerà e li trascinerà in un mondo che forse esiste o forse no ma da cui, si faranno travolgere. Ci sarà chi si lascerà conquistare dall’avventurosa missione dei protagonisti, chi rimarrà colpito dai miti e dalle leggende, a qualcuno poi batterà forte il cuore per le gioie del primo amore e, infine, ci saranno quelli come me che si lasceranno avvolgere da ogni singola parola, da ogni minimo pensiero dei protagonisti e da ogni loro scelta. Riderà con loro, piangerà per loro e attraverserà insieme a loro le barriere tra la vita e la morte pur di vederli vittoriosi.
La storia ha inizio in una bellissima casa di Uunkumil, un paesino dello Yucatan, dove Cassiopea, la parente povera, viene trattata come una sorta di cenerentola da tutti quelli che vi abitano. C’è il nonno, ricchissimo, burbero e cattivo, il cugino odioso e invidioso, la madre sottomessa e troppo buona che le consiglia sempre e solo di essere umile, ma Cassiopea è uno spirito indomito, una ragazza che sogna di girare il mondo, che vorrebbe vivere una vita diversa da quella a cui è costretta suo malgrado e anche se dovesse metterci più tempo del dovuto è decisa a lasciare l’hacienda e a trasferirsi a Merida, una città molto più grande in cui poter fare tutte le esperienze di vita che il suo cuore di giovane fanciulla sogna. Poi, un giorno, per uno scoppio d’ira, si ritrova ad aprire un baule che è ai piedi del letto del nonno, convinta di trovarvi dell’oro e, invece, ci sono solo un mucchio di vecchie ossa che si ricompongono davanti ai suoi occhi sbalorditi fino a dare volto e corpo ad Hun-Kamé il Dio della morte, spodestato dal suo trono di ossidiana dal fratello gemello. Un frammento delle ossa del Dio le si conficca nella mano ed è da questo momento che ha inizio il sogno di viaggiare di Cassiopea perché quella parte piccolissima di osso nella sua mano permetterà al Dio di camminare sulla terra fra i mortali e gli consentirà di recuperare alcune parti del corpo che il malvagio gemello ha lasciato in custodia ad alcuni suoi seguaci e, infine, di ritornare sul trono che gli spetta per diritto di primogenitura.
Qualsiasi cosa io possa ancora dirvi sulla vicenda non renderebbe merito ad una storia che è semplicemente unica e bellissima sia nei suoi momenti bui che in quelli belli. Cassiopea, a dispetto della sua giovane età, è una ragazza con i piedi per terra, è coraggiosa, belligerante e ha un cuore che non conosce cattiveria. La sua umanità è qualcosa che Hun-Kamè non ha mai assaporato, lui è un essere Divino abituato a comandare e ad essere servito e riverito ma Cassiopea è stanca di uomini che vogliono costringerla a fare qualcosa, quindi, darà al Dio una lezione di umanità. Durante il loro viaggio avventuroso e a tratti pauroso e macabro impareranno a fidarsi l’una dell’altro, a darsi coraggio a vicenda e a trovare qualcosa che nessuno dei due ha mai sperimentato prima. Ma i cattivi sono sempre in agguato ed entrambi dovranno venire a patti con quello che sono e con quello che rappresentano, lei è una umana che non potrebbe vivere nel mondo di Hun-Kamè, lui è un Dio che per vivere nel mondo degli umani dovrebbe rinunciare al motivo per cui ha chiesto aiuto a Cassiopea, insomma, la loro non sarà un’avventura semplice da vivere ma ho apprezzato moltissimo la scelta dell’autrice che ha saputo dare eternità al sentimento provato da entrambi.
La bellezza di questo libro risiede nel fatto che mentre leggevo avevo la sensazione che la storia mi venisse raccontata da una persona di famiglia, come quando si è bambini e la nonna o la mamma si siedono accanto a te e ti raccontano qualcosa che è realmente accaduto così tanto tempo prima da aver trasformato quella storia in una favola per bambini. Alcuni passaggi della storia sono così toccanti che anche adesso che scrivo questa recensione ho le lacrime agli occhi per la struggente bellezza del racconto. Ho ammirato tantissimo il personaggio di Cassiopea, è una giovane che nonostante abbia paura di quello a cui sta andando incontro è decisa ad aiutare il Dio non solo per il bene di quest’ultimo ma anche per quello dell’umanità che soccomberebbe sotto il potere del fratello gemello. Ho adorato i suoi modi fare e di essere, il suo non arrendersi mai, il suo non abbassare mai la testa, e ho pianto per la sua scelta, per il suo volere ad ogni costo una giustizia equa per tutti. Nel corso di questo viaggio c’è stata una crescita bellissima del personaggio di Han-Kunè, da Dio impassibile e freddo a Dio che impara cosa è l’empatia e l’amore. Ci sono molti altri personaggi che hanno reso questo libro indimenticabile ma Han-Kunè e Cassiopea rimarranno nel mio cuore per molto, moltissimo tempo. Vorrei un seguito? In un primo momento sì, l’ho desiderato con tutta me stessa poi, mi sono fermata a ragionare e ho capito che questa storia si è meritata l’eternità anche così!!