Nel nome del giglio di Lavinia Fonzi
1798 A Firenze un gruppo di giacobini tenta di rovesciare il Granduca di Toscana. Tra loro c’è Bianca, poetessa ingenua che sogna di trovare l’amore della sua vita. Sedotta e abbandonata dall’affascinante Federico, si imbarca in una pericolosa missione alla volta di Parigi. Durante il viaggio incontra nuovamente il giovane, con cui sarà costretta a collaborare. Le vicende raccontate, oltre a riavvicinare i ragazzi, porteranno all’atto finale: una congiura che mira dritta al centro del potere, Palazzo Pitti.
Nel nome del giglio di Lavinia Fonzi, romanzo storico pubblicato da BookRoad il 22 ottobre.
Io amo la storia, soprattutto se coinvolge una delle città che più amo: Firenze. Potevo quindi lasciarmi sfuggire questa pubblicazione? Ovviamente no. La cosa divertente è che quando ho ricevuto il libro mio papà lo ha visto e mi ha detto: lo recensisco io. Avrei potuto affidargli la lettura, in fondo sono talmente oberata che mi avrebbe anche fatto comodo, ma non me la sono sentita e quindi glielo passerò appena possibile, certa che lo apprezzerà anche se potrebbe essere un pochino troppo romance per i suoi gusti. Vi terrò aggiornate.
Ovviamente io l’ho scelto proprio per questa parte rosa che ero certa sarebbe stata ben sviluppata e non mi sono sbagliata perché Lavinia Fonzi ha sì calato alla perfezione i suoi personaggi nel 1798, ma oltre ai risvolti storici e alla bellezza delle due città che vedono svolgersi le vicende c’è una storia d’amore che attraversa diverse fasi e molti stati d’animo.
Bianca è la caparbia protagonista, di lei ho apprezzato tutto, dal suo animo dolce alla sua voglia di portare avanti i sogni del padre. Dal suo essere sognatrice e ingenua al suo senso della giustizia e del dovere. Bianca è proprio il genere di donna di cui amo leggere. Non si lascia mai sopraffare, pensa con la sua testa e agisce d’istinto buttando il cuore oltre l’ostacolo. Lo stesso non si può dire di Federico, lui è proprio un mascalzone. Molto incentrato su se stesso, utilizza le donne che cedono al suo fascino a suo piacimento per poi mollarle senza dare nemmeno troppe spiegazioni. Un ragazzo da sarebbe meglio girare alla larga perché in sé non ha un briciolo di amore per gli altri, vive alla giornata ammirando solo il suo riflesso, senza scavare mai a fondo delle questioni. Questa sua superficialità che fino ad oggi lo ha tanto divertito sarà anche la sua condanna. Una condanna che lo porterà a riflettere sul suo ruolo nella società e sul suo approccio verso il genere femminile.
Bianca e Federico si incontrano a Firenze dove Federico la nota e decide di conquistarla per passare il tempo. Bianca è una giovane poetessa che canta la bellezza della sua città e, insieme al padre, porta avanti i propri ideali. Federico le si avvicina si finge interessato alla sua arte, la riempie ogni giorno di complimenti fino a quando Bianca cede alle sue lusinghe e crede di aver trovato l’uomo che le starà accanto per tutta la vita. Peccato che Federico sia in genere di ragazzo che si stufa alla svelta, a lui interessa la conquista fine a se stessa, non ha mai amato nessuno e non si è mai nemmeno permesso di affezionarsi. Proprio per questo dopo un periodo di baci appassionati sparisce dalla circolazione e nega a Bianca qualsiasi spiegazione spezzandole il cuore.
Bianca però non ha molto tempo per stare a rimuginare su quel ragazzo che l’ha presa in giro, la morte del padre è un fulmine a ciel sereno che la spinge a entrare nel vivo dell’azione e a proporsi per recarsi a Parigi e farsi aiutare nella rivolta. Mai si sarebbe aspettata di incontrare nuovamente Federico e men che meno di dover mettere da parte i dissapori per collaborare. Federico dal canto suo non avrebbe mai voluto trovarsi invischiato in queste faccende, proprio lui che non ha alcun interesse di fare il bene del proprio paese e pensa solo a se stesso. Purtroppo stavolta ha sedotto e abbandonato la donna sbagliata, una che non ha nessuna intenzione di fargliela passare liscia e che è pronta a fargli scontare tutte le sue pene in una volta sola.
Bianca e Federico si troveranno al centro di un intrigo ordito per metterli fuori combattimento e farli arrestare, solo agendo fianco a fianco riusciranno a uscirne indenni e chissà che questa vicinanza forzata possa portare Federico a riflettere sulle proprie azioni e Bianca a dargli un’altra possibilità. Federico ha molto da imparare da Bianca, in lei sono ben saldi i principi morali e non mette mai da parte il proprio cuore anche quando vorrebbe essere dura e distaccata. Ho apprezzato tantissimo l’evoluzione del loro rapporto, ma soprattutto ho apprezzato il percorso che l’autrice ha fatto compiere a Federico. Un protagonista che vi farà cambiare opinione diverse volte, che vi farà arrabbiare non poco, ma che finirete con l’amare.
Nel nome del giglio è una lettura che mi sento di consigliare a chiunque ami la storia e le storie d’amore che seguono una logica tutta loro. Ritroverete la Firenze di quel tempo, la ricostruzione storica è stata accurata e vi immergerete negli intrighi che erano all’ordine del giorno. Davvero un buon esordio per cui mi sento di fare i complimenti all’autrice, sarò felice di leggere il suo prossimo libro.