L’oceano in una goccia di Guido Saraceni

L’oceano in una goccia di Guido Saraceni

Roma, quartiere Tor di Mezzavia. Clizia ha poco più di vent’anni, frequenta l’università online e lavora come web master. Fan sfegatata di Vasco, ama suonare Ottavia, la sua chitarra elettrica, e cucinare dolci seguendo maniacalmente le video ricette dello chef D’Onghia. Potrebbe sembrare una ragazza come tante, se non fosse per un dettaglio: non esce di casa da un anno.

Tra le quattro mura dell’appartamento in cui vive da sola ha costruito la sua confortante routine: ogni mattina osserva Pel di Carota che aspetta lo scuolabus nel vialetto; nel pomeriggio prende il tè con la sua migliore amica Lucrezia; ogni settimana riceve la visita di Marco, il ragazzo che le porta a casa la spesa, al quale è legata da una relazione sopra le righe.

Nulla potrebbe scalfire le sue rassicuranti abitudini, finché un giorno viene a sapere che l’amata nonna sta morendo e realizza che non potrà dirle addio, se non troverà il modo di superare le sue paure. È per questo che sua madre contatta Giorgio, il terapeuta che con pazienza e tenacia cercherà di aiutarla a non sentirsi più una goccia insignificante nell’oceano.

L’oceano in una goccia di Guido Saraceni, romanzo di narrativa pubblicato da Sperling & Kupfer il 25 maggio.

Ho un bellissimo ricordo di Fuoco è tutto ciò che siamo e così appena notato L’oceano in una goccia ho desiderato leggerlo per entrare di nuovo in sintonia con il professor Guido Saraceni.

Clizia è la protagonista di questo romanzo, una ragazza che studia, lavora, suona la sua chitarra Ottavia, adora Vasco Rossi e ama la letteratura e cucinare dolci. E attenzione non ho detto cucinare perché a Clizia la cucina non interessa granché sono solo i dolci ad appassionarla e il motivo è presto detto: perché per venire come dio comanda bisogna seguire passo passo le ricette e non c’è spazio per l’improvvisazione. Clizia potrebbe sembrare una ragazza come tante, fatta di contraddizioni tipiche della sua età, ma c’è un particolare che la rende diversa, soffre di attacchi di panico e di ansia e per colpa di questi è un anno che non esce di casa. L’università che segue e il lavoro che svolge le permettono di fare tutto all’interno delle mura domestiche, ma siamo certi che questa sia vita? I genitori sono molto preoccupati e questa chiusura al mondo della loro figlia li getta nello sconforto. Clizia si è rinchiusa nel suo mondo, vuole essere lasciata in pace, ha tutto quello che le serve a portata di clic e mantiene qualche contatto umano grazie alla sua migliore amica Lucrezia e allo strano rapporto che ha con Marco.

Il tema della chiusura al mondo esterno è molto attuale, in quest’anno ci sono persone che hanno sofferto la chiusura e altre che in questa chiusura si sono crogiolati. Quanti ragazzi si sono costruiti un mondo nella loro cameretta e provano disagio nell’uscire, nel trovarsi in mezzo alla gente, costretti a fare cose che probabilmente nemmeno prima amavano fare, ma si vedevano obbligati dalle convenzioni sociali ad accettare. Clizia però non è un personaggio nato dall’esperienza del lockdown, Clizia sta bene così, non le è stato imposto e non vede nemmeno un problema in questa sua scelta, non riesce a capire perché i suoi genitori insistano tanto nel volerla vedere fuori di casa.

Clizia è la protagonista ma questo romanzo è corale, perché ‘il disagio non è un problema del singolo, ma è un problema del singolo inserito in un contesto’. La sua migliore amica Lucrezia è molto diversa da lei, è una romanaccia che le vuole molto bene e che nel cercare di proteggerla da tutto e da tutti commette inevitabilmente degli errori. Poi abbiamo Marco di cui vi ho già accennato, Marco è uno studente di architettura che crede di essere uno dei pochi degni di quel titolo, non ho provato molta simpatia per lui all’inizio, ma poi mi sono sforzata di comprendere le sue scelte e l’ho rivalutato perché compie un bel percorso pur non essendo il protagonista. Infine c’è Giorgio, il terapeuta che viene mandato dai genitori di Clizia per aiutarla, Giorgio è un personaggio molto interessante perché si mette sempre in discussione, ho apprezzato questa sua peculiarità e mi è piaciuto il modo in cui si relaziona coi suoi pazienti.

Clizia, Lucrezia, Marco e Giorgio sono i personaggi principali, ma intorno a loro si muovono tanti personaggi minori, tra questi il più importante è certamente Vittorio, fratello maggiore di Clizia, vi risulterà difficile conciliare l’immagine che ha oggi con quella del passato, perché ciò che ha fatto passare alla sua sorellina quando erano bambini è difficile da perdonare.

La volontà dell’autore di alternare momenti di leggerezza ad altri in cui lo stato di Clizia viene affrontato in modo terapeutico rende questa lettura molto scorrevole e per niente pesante. Una delle cose che più è riuscita a stupirmi è la scelta di come impostare il suo rapporto con Marco, ammetto di essere stata spiazzata e anche molto divertita perché una Clizia così non me la sarei mai immaginata.

Se siete alla ricerca di un libro diverso dai soliti, che vi sappia intrattenere, ma anche far riflettere L’oceano in una goccia di Guido Saraceni è il romanzo perfetto per voi.

Tu non sei una goccia nell’oceano. Tu sei l’intero oceano in una goccia. – Jalāl al-Dīn Rūmī

4 stelle

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