L’inventario delle mie stranezze di Silvia Pillin
Sono molte le cose che non piacciono ad Agata. Non le piacciono il tè, i cuori, le parole che possono significare sia una cosa sia il suo contrario, gli autobus pieni di gente, il contatto fisico, i cani. Non le piace sentirsi diversa dalle coetanee. Non le piace sentirsi strana. Agata vorrebbe essere come le compagne di classe, ma non è come loro, non le capisce e, per quanto si sforzi, fatica a nascondere le proprie stranezze. L’unica persona con cui può essere se stessa è Paolo (per gli amici Spettro) un ragazzino strano come lei, e che come lei ama la matematica e odia la ricreazione. Le cose cominciano a cambiare quando Agata conosce Vera, la nuova vicina, una signora gentile e molto sensibile che sembra capirla molto meglio degli altri, perfino meglio di sua madre, e che la aiuterà a trovare le risposte che cerca. Età di lettura: da 12 anni.
L’inventario delle mie stranezze di Silvia Pillin, libro per ragazzi pubblicato da Einaudi Ragazzi il 6 luglio.
Per questo libro ho avuto un colpo di fulmine, ad attirarmi fin da subito sono stati copertina e titolo, poi ho letto la trama e ho capito che era perfetto per me. Alcuni di voi sanno che sono una docente di arte, ma pochi sono al corrente che ho fatto anche la prof di sostegno e che ho avuto a che fare con ragazzi che necessitavano del mio aiuto, sia per comprendere gli argomenti che per capire come relazionarsi con gli altri. Non tutti i ragazzi sono uguali, ogni docente quando entra in una classe deve capire con chi si sta rapportando e quale sia il modo giusto per approcciarsi con ognuno di loro, la stessa cosa succede al prof di sostegno, ci sono alunni che necessitano del contatto fisico, altri che lo detestano, ci sono alcuni che non accettano di sentirsi dire la parola no e con cui bisogna fare giri infiniti per non scatenare delle crisi. Ogni anno è una sfida, ogni giorno si raggiungono dei nuovi traguardi, ma non c’è niente di più bello che trovare il modo per comunicare con tutti loro. È un lavoro a volte stenuante, ma che sa donare tantissime soddisfazioni.
In Agata non posso dire di aver rivisto nessuno dei ragazzi che ho conosciuto in questi anni, non mi è mai capitato di avere a che fare con un ‘alto funzionamento’, nessun genio della matematica tra i miei alunni, ma mi sono sentita tanti vicina a lei e a volte avrei voluto entrare nel libro per poterle dire ‘andrà tutto bene perché tu sei speciale’. Agata speciale lo è davvero e non per le cose che non le piacciono o la infastidiscono, ma perché ogni ragazzo è speciale a modo suo e lei non fa eccezione, deve solo trovare qualcuno che sia pronto a accettare quello che la rende unica e che sappia farle capire che non deve sentirsi in difetto per ciò che pensa e prova.
Le medie sono con ogni probabilità il periodo più difficile da vivere per la maggior parte delle ragazze e sono certa che se avessero il coraggio di raccontarsi l’un l’altra ciò che non va senza trincerarsi dietro a una marea di non detto o di falsità vivrebbero tutte questa fase con maggiore serenità. Immaginate come possa sentirsi Agata in mezzo a tutte le sue compagne di classe che sembrano non avere alcun problema nella vita, che sanno come interagire tra di loro, che non devono fare nessuno sforzo per non apparire ‘strane’. Agata vorrebbe provarci, ma davvero le è impossibile, a volte fatica pure a esternare alla madre la frustrazione che prova per tutta questa situazione, per fortuna in loro aiuto arriva una vicina di casa che ha vissuto la stessa situazione con sua figlia. Sarà grazie alle sue attenzioni mai soffocanti, ai suoi dolci e alle sue parole che Agata e sua mamma troveranno un terreno di incontro che mostrerà loro come interagire e come mostrarsi reciprocamente quanto tengano l’una all’altra. E in più Agata potrà contare su un ragazzino della sua scuola con cui ha molte cose in comune, Paolo detto Spettro, appassionato di dolci e matematica, cose che anche Agata ama. Il loro rapporto crescerà di giorno in giorno e diventerà una bellissima amicizia che spronerà Agata a uscire dal suo guscio e a lottare per le cose in cui crede anche quando sembra che tutto le remi contro.
Ho molto apprezzato il modo in cui l’autrice ha trattato un argomento così importante e delicato perché nonostante la sindrome di Asperger sia stata sdoganata sul piccolo e il grande schermo, basti pensare a Sheldon Cooper di The Big Bang Theory (che io adoro) o Rain man, i libri che ne parlano sono sempre troppo pochi. Se state cercando un romanzo che parli di amicizia e di ragazzi speciali fermatevi perché lo avete trovato, L’inventario delle mie stranezze è la risposta.
grazie per aver letto la storia di Agata e per averle dedicato queste belle parole
grazie a te Silvia, un libro che dovrebbero leggere in tanti