La panchina delle cose difficili di Linda Traversi

Un libro di narrativa per ragazze e ragazzi dai 13 anni, un romanzo delicato e profondo sulla diversità e sulla difficoltà di accettarsi e farsi accettare. Una storia che parla di arte, crescere, amicizia, integrazione.

Stella ha una grande passione per l’arte, ma ha anche una malformazione alla mano destra che nasconde perché è convinta che la renda diversa. In famiglia non si sente compresa e a scuola è spesso vittima di derisione e scherno. È a suo agio solo quando disegna. Un giorno, nel parco condominiale, compare una panchina che una targa identifica come “la panchina delle cose difficili”. Stella la prova, è comoda. Ci torna più volte, e accanto a lei cominciano a sedersi alcuni vicini, ognuno con le proprie particolarità: Gerry, che gira con uno stereo e ascolta solo compilation di Califano; Agatina, che prepara piatti deliziosi per una famiglia misteriosa; Emil, che si stordisce con i videogiochi pur di non interagire con il padre. Le loro storie si intrecceranno, e presto questi nuovi amici diventeranno indispensabili per Stella, sempre più smarrita davanti alle cattiverie gratuite dei compagni di scuola e all’incomprensione degli adulti. Età di lettura: da 13 anni.

La panchina delle cose difficili di Linda Traversi, libro per ragazzi pubblicato da Einaudi Ragazzi l’8 marzo.

Custodirò gelosamente questo libro e lo consiglierò a chiunque perché è riuscito a toccarmi il cuore. Non so nemmeno cosa significhi essere esclusi ed emarginati, non mi è mai successo nella vita, ma l’autrice mi ha fatto sentire nel profondo ogni emozione, ogni rifiuto, ogni titubanza della giovane protagonista. Una ragazza che ha il timore di mostrarsi agli altri, che teme il loro giudizio e per questo si nasconde il più possibile, per passare inosservata. Ma si sa che i ragazzini sanno essere crudeli e quando fiutano la paura sono come gli squali quando fiutano il sangue delle prede, attaccano alla cieca fino a quando non resta più niente.

La similitudine con gli squali non è messa a caso perché Stella per sfuggire a tutto questo si rifugia tra le pagine del suo quaderno in cui disegna animali marini certa che sott’acqua, con i suoni ovattati e la vita che scorre con un ritmo diverso, potrebbe ritagliarsi il suo posto sicuro.

La vita di Stella non è delle più serene, lo avrete capito, non ha amiche, è bersaglio di continue vessazioni da parte di alcune compagne di classe e ci sono ragazzi delle altre sezioni che le seguono a ruota prendendo in giro Stella appena se ne presenta l’opportunità. Si sente sola, non compresa, uno scherzo della natura e di certo non può pensare di trovare conforto tra le mura domestiche quindi si tiene tutto dentro e riversa fiumi di inchiostro sul suo quaderno.

Tutto cambia il giorno in cui, nel parco condominiale, viene installata “la panchina delle cose difficili”. Stella è incuriosita dal nome che le viene dato e inizia a trascorrervi del tempo. Questa panchina diverrà il suo rifugio e le farà scoprire che ci sono persone che vogliono conoscerla davvero, che amano passare ore a parlare con lei, persone che senza questa nuova panchina non avrebbe mai avuto il piacere di conoscere.

Stella inizierà ad aprirsi e accogliere Gerry, Agatina e Emil, scoprendo di volta in volta qualcosa di nuovo di loro, non sarà facile lasciarsi andare e fidarsi, in fondo le persone l’hanno sempre delusa e la paura di essere giudicata ed esclusa per la sua malformazione è troppo grande per permetterle di mostrarsi senza remore. Questo però non le impedirà di ascoltarli e capire qualcosa delle loro vite e del perché delle loro azioni. Gerry che ascolta le canzoni di Califano a tutto volume e rimpiange di non aver osato abbastanza per non lasciarsi sfuggire il grande amore della sua vita, Agatina che cucina per un esercito, ma non ha nessuno della sua famiglia che vada a trovarla e poi c’è Emil, che ha giusto qualche anno in più di Stella, e sogna di diventare una gamer professionista nonostante il parere contrario del padre. Emil che ha una leggera balbuzie e amici solo virtuali, Emil che è bello e speciale e di cui Stella si invaghisce senza nemmeno rendersene conto.

Le interazioni avvengono quasi sempre a due, solo in rare occasioni si trovano in tre sulla panchina delle cose difficili e intanto la vita a scuola prosegue e Stella si ritrova ancora una volta vittima di bullismo, ormai ci ha fatto l’abitudine, non spreca nemmeno il fiato per raccontarlo a casa, ma i suoi lo vengono a sapere perché è stato girato un video, uno di quelli che fa male perché mette a nudo le difficoltà e mostra quanto un gruppo di ragazzine può diventare crudele e spietato. Mi sono sentita male per Stella e ho provato una pena immensa per quelle ragazze che fanno di tutto per mettere gli altri in difficoltà, che solo così possono sentirsi cool. Mi hanno sempre fatto tristezza i prepotenti, coloro che se la prendono con i più deboli per emergere e Linda Traversi è stata bravissima a porre l’accento su una piaga sociale che sembra impossibile debellare.

La crescita di Stella è molto importante, vederla imparare ad accettare se stessa per com’è e non per ciò che gli altri pensano di lei, vederla accogliere persone che potrebbero giudicarla, vederla prendere il coraggio a piene mani e reagire agli atti di bullismo che accetta da sempre in silenzio.

Come avrete capito dalle mie parole La panchina delle cose difficili è un romanzo che regalerà ai lettori tante emozioni e non posso fare a meno di consigliarvelo.

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