La memoria dei morti di Angela Marsons

Trama Un grande thriller

Dall’autrice del bestseller Urla nel silenzio
La regina del giallo
5 milioni di copie vendute

Incatenati a un termosifone di un appartamento fatiscente, al quinto piano di Chaucer House, ci sono due adolescenti. Lui è morto, lei invece è ancora viva. Per la detective Kim Stone, la scena è sconvolgente: ogni dettaglio sembra rievocare quanto è successo a lei e a suo fratello in quello stesso palazzo trent’anni prima. Quando i cadaveri di una coppia di mezza età vengono scoperti all’interno di una macchina bruciata – proprio come era successo a Erica e Keith, l’unica vera famiglia che Kim abbia mai avuto – la detective non ha più dubbi: qualcuno sta mettendo in scena i peggiori traumi della sua vita, e l’obiettivo non può che essere quello di farle quanto più male possibile. Affiancata dalla profiler Alison Lowe, incaricata di valutare il suo stato psicologico, Kim si immerge in un’indagine che mai come in questo caso la riguarda in prima persona. Perché stavolta la vera preda sembra essere proprio lei… Se i sospetti della detective Stone dovessero rivelarsi fondati, ad attenderla potrebbe esserci il più spietato serial killer che abbia mai incontrato.
Dall’autrice n°1 in Inghilterra e in Italia
Tradotta in 29 lingue
Vincitrice del Premio Bancarella
Oltre 60 settimane in vetta alle classifiche italiane
«La storia è forte, anzi fortissima. Angela Marsons è proprio brava. L’avevo candidata al trono di Regina del giallo lasciato vacante da Patricia Cornwell e riconfermo la nomination.»
Antonio D’Orrico
«Angela Marsons è paragonabile al campione americano del thriller James Patterson.»
Corriere della Sera
«Kim Stone è una detective che dovete assolutamente conoscere.»
la Repubblica

Angela Marsons

Ha esordito nel thriller con Urla nel silenzio, bestseller internazionale ai primi posti delle classifiche anche in Italia. La serie di libri che vede protagonista la detective Kim Stone ha già venduto oltre 5 milioni di copie, e comprende Il gioco del male, La ragazza scomparsa, Una morte perfetta, Linea di sangue, Le verità sepolte (Premio Bancarella 2020), Quelli che uccidono, Vittime innocenti, Promessa mortale, La memoria dei morti e il prequel Il primo cadavere. Angela vive nella Black Country, in Inghilterra, la stessa regione in cui sono ambientati i suoi thriller.

 

La memoria dei morti di Angela Marsons , poliziesco e decimo volume della serie Kim Stone, in uscita oggi 5 settembre grazie a Newton Compton.

È stata decisamente l’estate più calda degli ultimi anni, e non solo per le altissime  temperature. Fatti angoscianti di cronaca hanno riempito le pagine dei giornali. Trigger warning è diventata l’espressione più usata e abusata degli ultimi tempi, ed è giusto che anch’io la usi per darvi giusto un paio di avvertenze su questo libro.

Non approcciatevi alla Marsons leggendo un romanzo a caso della serie di Kim Stone. Lo ripeto ormai ad ogni recensione. Nei libri polizieschi procedurali in serie, il caso da risolvere è sempre diverso, ma a essere importante è soprattutto lo sviluppo psicologico dei personaggi. Kim non è la stessa di Urla nel silenzio. Rimane schiva e poco socievole, ma ha aperto una piccola breccia dentro di sé, mostrandoci le sue fragilità. Ma, soprattutto, non leggete La memoria dei morti se non volete, più o meno spoilerarvi, i nove libri precedenti. L’autrice, per celebrare il decimo libro della serie, ha racchiuso all’interno del romanzo tutti i casi risolti dalla nostra Detective Stone, e lo ha fatto in una maniera davvero geniale. Conosciamo il passato di Kim, sappiamo che ha vissuto esperienze davvero traumatiche durante la sua infanzia. La perdita del gemello, morto di stenti ammanettato insieme a lei a un termosifone da una madre psicotica, ha segnato inevitabilmente la sua crescita. Kim poteva abbracciare il male, dopo una simile esperienza, e invece ha scelto la luce e di dedicare la sua vita alla giustizia. Che un folle assassino stia cercando di ricreare i peggiori traumi di Kim è evidente quando, in un palazzo fatiscente, vengono ritrovati due adolescenti incatenati a un termosifone. Il ragazzo morto di overdose e la ragazza deceduta poco dopo all’arrivo in ospedale. È solo una coincidenza, si ripete Kim. Ma è davvero così? Non aiuta che il luogo del delitto sia lo stesso della sua infanzia. Il caso le viene affidato a condizione che si faccia affiancare da una psicologa, una profiler che abbiamo già conosciuto in un romanzo precedente. Kim non è affatto contenta di dover collaborare per tenersi il caso e, soprattutto, non vuole coinvolgere il resto della sua squadra, che è ancora sotto shock per la perdita di uno dei suoi componenti. Ma è evidente, man mano che gli omicidi aumentano ricreando traumi della sua adolescenza, che c’è qualcuno che vuole distruggerla psicologicamente e che la odia visceralmente. Ma chi? Chi la conosce così a fondo ma, soprattutto, chi ha scoperto particolari così dettagliati del suo passato, mettendo in scena una rivisitazione grottesca con l’unico scopo di distruggerla?

La mano assassina va ricercata tra coloro che sono finiti dietro le sbarre grazie a Kim. Tra i vecchi casi risolti si nasconde un assassino particolarmente rancoroso che è intenzionato a fargliela pagare.

Esce oggi, grazie a Newton Compton La memoria dei morti. Mi rendo conto che quando parlo di Angela Marsons sono poco oggettiva. Amo lei, adoro i suoi libri, la sua lungimiranza. Questo è il decimo libro della serie, ma sappiamo che in lingua originale Kim Stone conta più di 20 romanzi. Dell’autrice leggerei qualsiasi cosa, perfino un thriller gastronomico. Se in uno dei suoi libri dovesse scrivere che ammazza la carbonara usando la pancetta e senza carbocrema, potrei spingermi a pensare che la sua ricetta sia più buona dell’originale. Questo per sottolineare che, quando riscontro qualche problematica nei suoi romanzi, vado oltre e tendo a giustificarla, la delusione non inficia il mio giudizio, anzi, anche quando lo svolgimento della trama non prende la piega che mi aspetto, sono felice che l’autrice non sia una perfetta macchina da guerra, ma si conceda anche qualche scivolone. È il problema principale de La memoria dei morti, sembra che la trama a tratti sia slegata. Mi spiego meglio: in ogni romanzo non c’è mai una sola indagine, ma spesso se ne incrociano diverse che hanno il fine ultimo di convergere in un’unica grande soluzione. Ne La memoria dei morti, da un lato seguiamo l’indagine di Kim legata al suo passato e dall’altra un’indagine personale della profiler che la affianca. A tratti, la storia della profiler diventa quasi più interessante e prende il sopravvento sulle vicende legate a Kim. Ho capito, alla fine del libro, che il grande spazio dato al personaggio della psicologa era un modo per farla conoscere meglio ai lettori, probabilmente perché anche lei diventerà un personaggio regolare dei romanzi futuri. Kim Stone non è mai stato un mero personaggio di carta, ha perso la sua bidimensionalità già da tempo. Dopo 10 libri, ha raggiunto quel grado di conoscenza nei lettori tale da farla saltare fuori dalle pagine e renderla reale. E la si ama, visceralmente, totalmente.

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