In anteprima Solstice di Eli Easton ed RJ Scott
Gabriel è un ex poliziotto che ha lavorato sotto copertura, è perseguitato dalle cose che ha visto e da ciò che ha fatto. Per ricucire il rapporto con suo fratello, da tempo incrinato, ritorna nella sua città natale, Prophet, e ne diventa lo sceriffo. Ma quando a Sentinel Rocks, un luogo sacro Makah sul lago Prophet, si verifica un agghiacciante omicidio, i sogni di pace e riconciliazione di Gabriel si infrangono.
Ora Gabriel si trova a navigare in una rete di intrighi, dove i sospetti abbondano: dagli anziani della tribù locale ai ferventi adoratori del Solstizio, fino a coloro che danno la caccia all’inafferrabile Big Foot.
Tiber, un nuovo arrivato a Prophet, cerca di sfuggire ai propri demoni interiori in quel luogo isolato. Armato della sua straordinaria capacità di comunicare con gli animali, di norma offre la sua esperienza attraverso consulenze video, aiutando i proprietari di animali domestici con i loro amati compagni.
Sebbene attribuisca la sua abilità alla sua formazione accademica, il suo intuito e i suoi lampi di genio devono tanto alla sua eredità navajo quanto alla scienza. Tutto cambia però, quando l’unico testimone degli efferati crimini di Prophet si scopre essere Duke, un labrador.
Sotto una pioggia incessante che lava via peccati e buone intenzioni, Gabriel e Tiber devono iniziare a confrontarsi con le proprie vulnerabilità se vogliono scoprire chi tra loro è l’assassino.
Solstice di Eli Aeston ed RJ Scott, primo volume della serie mystery, paranormal romance, male to male “The Lake Prophet Mysteries” in pubblicazione il 26 luglio per la Triskell Edizioni
Quando due belle penne uniscono le loro forze di solito danno vita a storie che possono essere incredibili sotto molteplici punti di vista, primo fra tutti la bellezza e la complessità dei protagonisti e di alcuni personaggi chiavi e, Tiber e Gabriel e Duke, rispecchiano a pieno titolo questa caratteristica con le loro paure e le loro fragilità, con le ferite di un passato spinoso ancora aperte e il timore di mettersi di nuovo in gioco. A completare il quadro c’è un pizzico di paranormale che è quasi credibile e un’ambientazione particolare che con le sue tonalità cupe sembra rispecchiare le vicende della storia.
Teatro di un brutale assassinio è Prophet, un paesino sperduto tra le montagne nello stato di New York dove, nonostante si avvicini l’estate, continua a piovere come se anche il cielo piangesse la scomparsa della vittima,un agente forestale che avrebbe dovuto prendere servizio nei boschi in cui è stato rinvenuto di lì a qualche giorno. Ad accorrere sul luogo del ritrovamento del corpo sono Gabriel, il nuovo sceriffo e il suo vice, che si ritrovano fra le mani non solo un uomo morto a cui è stata incisa una croce sul petto e lasciato ai piedi di due pietre sacre per la tribù degli indiani Malak ma anche un labrador, visibilmente terrorizzato che rifiuta di lasciare il corpo senza vita del suo amato padrone. Preoccupato dal fatto che il cane possa compromettere le eventuali tracce del colpevole Gabriel deve ricorrere all’aiuto di Tiber, un comportamentista animale che sembra abbia un modo tutto suo per comunicare con gli animali.
Ed è da questo punto in poi che inizia questa storia che, pur essendo un giallo ben costruito, per molti versi è un romanzo molto dolce e delicato.
Gabriel è un giovane uomo di quasi trent’anni che è nato e cresciuto tra quei boschi da cui si è allontanato quando era ancora molto giovane per andare a fare il poliziotto a Los Angeles. Una scelta quella che la sua famiglia non ha mai accettato e che, allo stato attuale delle cose, lo tiene lontano da tutti loro. Il non poter conoscere i suoi nipoti e il non riuscire a parlare con i suoi fratelli è qualcosa che lo lacera dentro ma il suo passato è così costellato di segreti che parlarne potrebbe mettere a repentaglio la vita di chi ama.
Tiber, si è rifugiato nella pace di quell’angolo di mondo in compagnia del suo amato serraglio composto da tre cani, un gatto, un coniglietto e una bella e grossa tartaruga gigante. Non ama particolarmente stare a contatto con le persone, preferisce appunto interagire con gli animali di cui riesce a comprendere gli stati d’animo e le vulnerabilità pertanto è solito fornire consulenza attraverso una webcam invece del contatto diretto in modo da evitare il più possibile gli esseri umani che non sono stati del tutto benevoli con lui. Le sue ferite, infatti, sono profonde come quelle di Gabriel e di altrettanta difficile soluzione.
Due anime fragili che nonostante le ferite e le paure trovano un terreno comune quando decidono di voler aiutare Duke, il dolcissimo Labrador che soffre in modo indicibile per la perdita del suo umano preferito.
Durante la lettura mi sono affezionata molto due protagonisti umani, il loro lentissimo avvicinarsi dona alla storia una forte componente di credibilità ma dovete credermi quando dico che ho pianto come una bambina per Duke e per il dolore che si sprigionava da ogni sua azione. Le autrici hanno fatto di lui e degli altri animali della storia dei veri e propri personaggi dalle mille sfumature. Attraverso le personalità date ad ogni componente del gruppetto di “pelosetti” le autrici hanno saputo rendere alla perfezione sentimenti come l’amicizia, la rabbia, il dolore e la nascita e la crescita di un nuovo legame di fiducia. Tutti sentimenti che provano anche i due umani della storia che cercano di superare il passato anche se molto lentamente.
Non si può non amare questa storia, è un concentrato di dolcezza pura, quella che tutti gli animali sanno elargire senza chiedere nulla in cambio se non un sorriso e una carezza e questa storia è una carezza all’anima.