Il viaggio di Gotens
Connor è più di quel che sembra, la sua stessa vita è un segreto che conoscono in pochi. Il suo compito è proteggere Ken Suzokawa, capo indiscusso della Suzokawa Corp. azienda leader nel mondo.
Ha sempre svolto le sue missioni in maniera perfetta, ma quello che ha davanti adesso è sicuramente un incubo: com’è possibile che Keres, un guerriero di Urano, sia lì e che benefici della protezione di Ken? Peggio ancora, i due hanno stretto un patto: un intero pianeta con risorse mai viste prima in cambio proprio della vita di Connor, che si rivela essere la cura vivente per la sua razza.
Nonostante sappia che sia necessario, Keres si sente in colpa per ciò che ha fatto, perché a dispetto di tutto è arrivato ad ammirare e amare Connor. La vita del giovane vale davvero la sopravvivenza del suo popolo? La risposta sembra facile, sì, ma sa bene che rimpiangerà per sempre la scelta che ha dovuto compiere fra il suo cuore e la sua fedeltà.
E se, alla fine, su Titano la scelta non fosse più sua?
Il viaggio di Gotens secondo volume della serie fantasy “Titano” pubblicato il 12 giugno 2021, dalla Triskell Edizioni.
Due anni fa chiudevo la recensione del primo libro di questa serie, augurandomi altre storie ambientate nella realtà che l’autrice aveva costruito con così tanta attenzione. Ebbene, lo ha fatto e ha accontentato me e tante altre estimatrici del genere regalandoci una nuova avventura, dove la fantascienza e l’amore si fondono e si amalgamano con questioni importanti su come l’essere umano stia sistematicamente distruggendo il nostro pianeta. Probabilmente, o forse sicuramente, non saremo fortunati come i personaggi della serie e non potremo trasferisci su altri pianeti che abitano la Via Lattea come se nulla fosse. Ma sognare di poterlo fare, mentre prendiamo coscienza che il mondo, così come lo conosciamo, potrebbe non esistere più tra qualche centinaio di anni, è qualcosa che prima o poi ognuno di noi ha fatto almeno una volta nella vita. Nel libro precedente avevo conosciuto Helios e Deimos, uno scienziato e un guerriero, che dopo un inizio burrascoso mi avevano fatto innamorare di loro e dei loro mondi. Connor e Keres, protagonisti di questa storia, non sono stati da meno. Il primo è un guerriero umano un po’ particolare, il secondo un guerriero di Urano dalla pelle blu e l’altezza impressionante. Il primo, Connor, prova un odio atavico per gli abitanti di Urano che, da centinaia di anni, cercano di impossessarsi del Terra, o Pianeta Blu, come viene chiamato il nostro mondo. Keres, invece, è da sempre affascinato dalla potenza e dalla bravura in campo di Connor. Quando, a causa della Suzokawa Corp, l’azienda per cui lavora Connor, sono costretti a stare a stretto contatto per fini non del tutto chiari, i due guerrieri avranno modo di conoscersi meglio e scoprire ulteriori e affascinanti risvolti delle realtà in cui vivono. Vorrei potervi dire di più sulla trama, ma ogni nuovo tassello porta ad una visione più ampia del grande puzzle che l’autrice sta costruendo e svelarne anche solo un pezzettino non mi sembra giusto nei confronti dei lettori. Quindi, se siete tra coloro che avevano amato il primo libro, continuate la lettura perché scoprirete altro e vi appassionerete come è successo a me. Connor e Keres sono due personaggi con un bagaglio emotivo molto pesante, esperienze difficili e un futuro che non promette nulla di buono. Connor ha sopportato di tutto e, poco alla volta ha perso la sua umanità, Keres umano non lo è, eppure non è nemmeno quel mostro che Connor ha sempre pensato dei guerrieri di Urano. E, nonostante tutte le paure e i dubbi di Connor, la dolcezza di Keres saprà aprire un varco nell’anima sopita di Connor tanto che, nel momento di maggior pericolo, è lui stesso a decidere di stare dalla parte di quel “nemico” che è diventato qualcosa in più di un nuovo amico.
Insomma, come avrete capito la storia mi è piaciuta molto ma, devo confessarvi che mentre leggevo, forse perché era trascorso troppo tempo da quando avevo letto il primo libro, che ho fatto un po’ fatica a capire alcuni passaggi o, semplicemente come si era arrivati ad un certo punto. Certo, la storia è complessa, i passaggi sono molteplici ma qualche parola in più, su un punto o su un altro, mi avrebbe permesso di sentirmi ancora di più in simbiosi con due personaggi che hanno lasciato comunque un bel segno. Ma visto che non sono l’autrice, accetto il suo modo di scrivere e mi auguro di avere presto la storia della bella scienziata.