Il mondo nuovo di Aldous Huxley (edizione illustrata da Giuseppe Palumbo)

Il mondo nuovo di Aldous Huxley

Il culto di Ford domina uno Stato totalitario in cui ogni aspetto della vita viene pianificato in nome del razionalismo produttivistico e tutto è sacrificato al mito del progresso. Concepiti e prodotti industrialmente in provetta, i cittadini sono liberi da fame, guerra, malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere. In cambio, però, devono rinunciare a emozioni e sentimenti, a ogni manifestazione della propria individualità. Devono produrre e consumare e, soprattutto, non amare. Un romanzo visionario, dall’inesausta forza profetica, sul destino dell’umanità e sulla forza di cambiarlo.

IL MONDO NUOVO. Edizione illustrata di Aldous Huxley, romanzo distopico fantascientifico pubblicato per la prima volta nel 1932 e in uscita oggi, 25 agosto, nell’edizione illustrata di Mondadori Oscar Vault.

È stata la curiosità a spingermi ad accettare di partecipare il Review Party organizzato da Ely di Il Regno dei libri, ero curiosa di scoprire uno dei romanzi distopici più famosi al mondo e vedere cosa ne pensavo. Dopo averlo concluso posso affermare con assoluta certezza che l’aggettivo che per me meglio definisce questo romanzo è: orribile. Attenzione non sto parlando di bellezza, fluidità di scrittura, capacità di comprensione delle dinamiche, sto parlando proprio di ciò che mi ha suscitato, un senso di orrore che non mi aveva mai travolto in modo così aggressivo, ne sono davvero rimasta inorridita e ho trovato agghiacciante Il Mondo Nuovo che tanto viene decantato da chi lo vive in prima persona.

Se ci si sofferma a pensare al periodo in cui è stato scritto, in Ritorno al nuovo mondo, nel 1958, l’autore stesso ne fa un’approfondita disamina, si fatica a credere che il mondo sia riuscito a muoversi in una direzione così prossima a ciò che Huxley si era inventato di sana pianta mettendo insieme tutto ciò che potrebbe limitare la libertà umana. Dal 1932 al 2020 ne è passata di acqua sotto i ponti e di regimi totalitari se ne sono susseguiti a bizzeffe in tutto il mondo, ma la cosa più terrificante del romanzo, quella che mi ha fatto accapponare la pelle ogni volta che veniva tirata in ballo è l’assoluta volontà di Ford, l’uomo che ha inventato questo nuovo mondo, di eliminare il passato cancellandolo con un colpo di spugna. Esattamente l’opposto di ciò che ci viene da sempre insegnato, il passato sta alla base di tutti i nostri progressi, ma soprattutto, per non commettere più gli atroci errori che hanno visto morire milioni di persone il passato non va mai dimenticato, va tenuto vivo ogni giorno perché non debba più ripetersi.

Huxley tira in ballo tantissimi aspetti che an ora oggi scatenerebbero degli accesi dibattiti, ma di fatto la società creata da Ford è perfetta perché privata di ogni emozione. Ci si accoppia per il puro piacere di farlo, la monogamia è ritenuta disdicevole, non esistono genitori perché i bambini vengono creati in laboratorio, non esistono i sentimenti perché ritenuti il male assoluto, solo provando qualcosa si può tornare nel caos che regnava prima, il caos che popola la vita di noi tutti ogni giorno. Fin dall’incubatrice ogni bambino sa che ruolo gli spetterà nella società e viene educato perché questo lo renda felice. Nel Mondo Nuovo non esiste ambizione, non esistono avanzamenti di carriera, non esiste invidia, se sei nato per essere uno alla base della piramide sociale sei programmato per non porti alcuna domanda circa chi sta sopra di te, tu sarai sereno per tutta la vita nel ruolo che ti è stato assegnato ancor prima che ‘nascessi’.

Tutto questo viene però messo in discussione da uno dei protagonisti che, nonostante sia stato creato nello stesso modo, pare non essere certo che sia il modo giusto di vivere e sarà proprio questa curiosità, mal vista, che lo condurrà in una delle colonie di selvaggi, da cui farà ritorno con John, da tutti chiamato il Selvaggio. Nella riserva del Nuovo Messico i figli non nascono in laboratorio e lui è esattamente come tutti noi, nato da una donna e un uomo che però erano stati concepiti in laboratorio e quindi non programmati per essere in grado di amare (solo leggendo capirete chi è il padre e com’è stato trattato dalla madre fin dal primo vagito). John è sconvolto da questa società in cui lui viene trattato come se fosse un leone in uno zoo, lo studiano, cercano di capire i suoi comportamenti, ma per lui tutto questo è troppo duro da accettare e finirà per scontrarsi in modo violento con questa ‘realtà’.

Giunta alla fine di Il Mondo Nuovo posso affermare con certezza che non ci sono vincitori e che Aldous Huxley è riuscito a ideare un capolavoro, non saprei come altro definirlo, che vi gelerà il sangue nelle vene e vi darà molto da riflettere. Un libro da leggere una volta nella vita anche sono per le bellissime citazioni di Shakespeare che descrivono perfettamente lo stato d’animo del giovane Selvaggio e del lettore.

la civiltà non ha assolutamente bisogno di nobiltà e di eroismo. Queste cose sono sintomi d’insufficienza politica. In una società convenientemente organizzata come la nostra nessuno ha delle occasioni di essere nobile ed eroico

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Una risposta

  1. Andrea ha detto:

    Grazie per la quarta di copertina, non trovavo questa versione da nessuna parte!

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