I fiori nascosti nei libri di Silvia Montemurro

Trama: I fiori che nascondiamo nei libri sono i segreti che non riusciamo più a raccontare. Rimangono anni, tra le pagine, in attesa che qualcuno porti alla luce la nostra vera storia.

Chiara è una giovane e promettente stilista che vive a Firenze. Quando il direttore di un hotel di lusso di Sankt Moritz la invita a organizzare una sfilata per i suoi ospiti, si sente baciata dalla fortuna. Così si mette in viaggio, ma per una bufera di neve arrivare a destinazione diventa impossibile. Alla dogana le consigliano di fermarsi a Villa Garbald, dove Chiara arriva e incontra prima il vecchio custode, Arold, e poi il figlio, Thomas.
Entrambi sembrano turbati dalla sua presenza, forse per via della straordinaria somiglianza tra Chiara e la donna di un ritratto appeso in uno dei corridoi, che misteriosamente nottetempo svanisce. Il dipinto ritrae Irena, una ragazza polacca che, per sfuggire alla Seconda guerra mondiale, si è finta cittadina svizzera ed è stata accolta da un’amica della madre a Villa Garbald: lì, insieme ad altre giovani di buona famiglia, impara l’arte della tessitura e conosce Toni, un contrabbandiere. E il loro sarà un incontro che le cambierà per sempre la vita.
Silvia Montemurro ci racconta di due donne lontane nel tempo e nello spazio ma legate da un unico destino e compone, tassello dopo tassello, una narrazione appassionante, che ci fa assaporare appieno il potere dei sentimenti, la magia dell’amore, la potenza delle storie.

I fiori nascosti nei libri di Silvia Montemurro, libro di narrativa pubblicato da Rizzoli il 28 gennaio scorso.

Chi ama i libri sa che, prima o dopo, tra le pagine di uno di essi, ci finirà un fiore. Non ce ne vogliano i millennials ma questo è decisamente uno dei metodi più poetici per conservare la bellezza: tra la sapienza delle parole e le fragili pagine. In assenza di cellulari e internet, questi si potevano trasformare in pegno d’amore o di amicizia e, molto più spesso di quello che crediamo, hanno custodito segreti andati perduti.

In questa storia i fiori sono protagonisti quanto i personaggi poiché attraversano epoche, guerre e generazioni, fino a riportare la verità a galla per chi è disposto ad ascoltarla.

 Chiara Marcelli è una giovane e promettente stilista che lavora in una boutique di Firenze. In fretta e furia, parte per un lungo viaggio verso Sankt Moritz dove le è stata data l’opportunità di organizzare la sfilata della propria collezione primaverile ispirata ai fiori. Nonostante sia decisamente sotto pressione per la malattia della madre e la fine della sua relazione, ancora incredula, decide di cogliere al volo l’occasione che non può andare sprecata. Arrivata alla dogana, a causa di un’improvvisa bufera di neve, sarà costretta a fermarsi presso Villa Garbald, dove ad accoglierla troverà Arold, custode di quel luogo incantevole, e Thomas, suo figlio.

Quello che Chiara non si aspetta è che il suo soggiorno in quella grande villa prenderà una piega assolutamente inaspettata e le cambierà del tutto la vita.

Alternandosi in due finestre temporali diverse, in bilico tra il presente e il passato, si scoprirà la storia di Chiara concatenata strettamente a quella di Irena. E sarà proprio quest’ultima, nel 1939 a Cracovia, a ricevere il primo fiore da conservare gelosamente all’interno del suo libro preferito. Per lei diventerà presto un’azione piena di significato a cui sarà legato ogni avvenimento importante della sua vita,  nonostante gli orrori della guerra e della Shoah non risparmieranno nessuno, la bellezza dei fiori resterà per sempre a salvaguardia dei ricordi più preziosi.

“Ti ricorderai ancora di me, quando incrocerai il mio sguardo? O sarò solo un’estranea, un volto tra i tanti che hanno sfiorato la tua vita? Non si dimentica il proprio passato. Non ci si stacca mai davvero dalle proprie radici”

Due donne.
Due epoche diverse.
Due destini che risulteranno sorprendentemente intrecciati.

Una storia che parla di coraggio, di amore e di famiglia, della ricerca delle proprie radici come collegamento per lenire le paure tra passato e futuro. Fondamentale è la narrazione degli avvenimenti che, ordinati e collegati, diventano determinanti per il valore attribuitogli. Solo così giungerà la consapevolezza che, nel coraggio di raccontare la vita nella sua complessità, senza edulcorarla, ognuno trova nella propria storia famigliare il suo senso e significato.

Perché la famiglia è il terreno nel quale ognuno di noi è radicato, ed è una verità che Chiara dovrà affrontare seguendo il racconto di Irena, anche nei momenti in cui questa idea sembra rifiutata, quando non sembra proprio possibile e la delusione con le ferite del cuore la faranno da padrone.

Come nella vita reale, quando ci troviamo spaesati e ci sentiamo soli, ci dimentichiamo di riconoscere e apprezzare la semplicità delle certezze e delle esperienze che i nostri genitori, i nostri nonni e gli altri familiari costituiscono per noi. Ma è proprio qui che possiamo trovare le nostre radici, il vissuto che forma la nostra persona, l’esperienza che guida le nostre decisioni future. Senza essere miopi e limitarci a pensare che tutto questo possa essere offerto solo dalle famiglie accoglienti, armoniose, ricche e salde.

Ed è proprio davanti all’evidenza dei fatti che Chiara dovrà scegliere responsabilmente di credere a mente aperta e lucida al racconto di Irena, pur senza averla mai conosciuta. Scoprendosi molto più forte e lungimirante di quel che credeva, comprende che la sua versione di normalità e perfezione famigliare non esiste e che accanto ad essa ci sono tutte le altre: quelle colpite dalle delusioni, dai tradimenti, dalle ferite del corpo e della mente, dalle sconfitte e dagli abbandoni. Quelle che rischiano di mettere in discussione l’amore, la fiducia, l’altruismo e la generosità, ma dove – comunque sia – le origini si costituiscono e dove si trova il vero punto di partenza, l’inizio di ogni esperienza e il convoglio per il futuro.

“Qualsiasi cosa ti succeda nella vita, non ti devi arrendere, la bellezza è dentro di te. L’iris ti aiuta a capire che anche quando tutto si fa grigio, da qualche parte si nasconde sempre l’arcobaleno.”

Per Irena la vita non è stata facile e nulla le è stato regalato. Certamente ha vissuto un periodo storico terribile, perdendo la famiglia e subendo degli orrori che piegherebbero qualsiasi persona. Proprio per questo istinto di sopravvivenza e resilienza, nonostante sia fortissimo in lei il desiderio di dimenticare ciò che è stato, è necessario ricordare. Il dolore non si lenisce chiudendolo sottochiave e se il pesante fardello sembra essere una trappola per il presente, solamente grazie ad una grandissima forza di volontà, dettata da un amore sconfinato, riesce a guardare avanti.

Ed è proprio per questo che la sua testimonianza è di fondamentale importanza per Chiara, ma anche per tutti noi, poichè ci fa capire la vera essenza della memoria: il motivo che porta l’uomo ad interrogarsi per mettere in discussione il proprio passato, cercando da questo di trarre la giusta via per un agire futuro.

 “La vita in fondo cos’è? Solo l’attesa di qualcosa d’altro. E la morte è l’unica cosa che possiamo essere sicuri che viene.” Dracula -il libro preferito di Irena-.

 Confesso di aver divorato questo libro per poter arrivare alla fine e dipanare la storia di queste donne.. durante la lettura però ho pianto fiumi di lacrime, quindi preparatevi perché verrete travolti in un vortice dal quale sarà impossibile uscire indenni. Nascosto tra le pagine, come i fiori conservati da Irena, c’è l’amore, ma anche la forza, la fierezza e la vulnerabilità di questa donna che si piega ma non si spezza nemmeno di fronte alle prove più dure che la vita può presentare. Perché non ci sono buoni o cattivi in questa storia, ma piuttosto l’ostinazione di credere nella speranza e nelle possibilità, come nella legge karmica, che i risultati manifestati dipendono interamente da noi.

Intensa, profonda e davvero appassionante, la scrittura di Silvia Montemurro ha il potere di appassionarci e di farci riflettere su temi importanti troppo spesso dati per scontati.

Vi prego di leggere questo libro lasciandovi travolgere dalle emozioni e, a lettura terminata, con ancora gli occhi lucidi, abbiate un pensiero per i vostri genitori, la vostra famiglia e chi avete davvero a cuore.

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