I bambini fortunati di Tiffany Reisz

I giornali li avevano definiti “I bambini fortunati”.

Erano sette, orfani o bimbi abbandonati dai genitori, scelti dal leggendario filantropo e celebre neurochirurgo Vincent Capello, per andare ad abitare in una casa affacciata su un’incantevole spiaggia della costa Oregon: la Casa del Drago.

Allison era la più giovane dei bambini fortunati e viveva una vita idilliaca con la sua nuova famiglia, almeno fino al giorno in cui ha rischiato di morire e, per questo, è stata portata via dalla Casa del Drago e dalla sua famiglia adottiva.

Tredici anni più tardi, Allison riceve una lettera da Roland, il figlio maggiore del dottor Capello, che la avverte che il padre è malato e sta per morire. Allison decide quindi di tornare a casa e di affrontare i fantasmi del suo passato. Vuole scoprire cosa è successo davvero quel fatidico giorno: si è trattato di un incidente o, come ha sempre sospettato, uno dei membri della sua amata famiglia ha cercato di ucciderla?

Scavare nel passato può però rivelare delle inquietanti verità…
Quando Allison riuscirà a ricomporre i pezzi della sua storia scoprirà un terribile segreto che metterà a repentaglio la sua vita, una volta ancora.

I bambini fortunati di Tiffany Reisz, romantic crime autoconclusivo pubblicato da Hope Edizioni il 26 aprile 2024

Non conoscevo la penna di questa autrice, i libri pubblicati in italiano fino ad ora son di un genere che non sempre è nelle mie corde ma questa volta la trama era davvero intrigante e non me lo sono lasciata sfuggire. Vi dirò, che ho fatto più che bene perché mi sono ritrovata immersa in una lettura che mi ha intrigata e spiazzata in più di un’occasione.

Allison è solo una bambina di sette anni quando per un incidente occorso alla madre rimane completamente sola al mondo. Sì, ha una lontana zia ma è troppo vecchia per potersi prendere cura di lei, quindi, viene portata in una casa famiglia dove viene spesso trattata male dagli altri bambini. Poi, un giorno in quella casa si presenta un uomo alto, dolce che la porta via con sé offrendole una vita serena nella sua grande casa in riva al mare. Lì ci sono altri cinque bambini, tutti soli al mondo e ben presto diventano  una grande famiglia dove l’amore e la spensieratezza dei giorni felici diventano una realtà tangibile. Ma tutte le cose belle finiscono e dopo uno strano incidente Allison va via da quella casa, da quella che era diventata la sua famiglia. Lì lascia il suo cuore ma anche parte della sua memoria. L’ultima settimana in quella casa per lei è un grosso buco nero. Ora, tredici anni dopo, pur non essendo più quella bambina piccola in cerca di affetto sta per rimanere ancora da sola. L’uomo che l’ha protetta negli ultimi sei anni l’ha lasciata per un’altra donna e anche se lei per lui è stata solo una mantenuta d’alto bordo fa comunque male. Una lettera però sta per cambiare di nuovo il corso della sua vita. Il mittente della missiva è Roland, uno dei cinque bambini che erano con lei in quella casa, uno a cui  lei ha voluto particolarmente bene. In quelle poche righe che le ha mandato le racconta che quel gigante buono che anni prima l’aveva amata come una figlia sta per morire e che avrebbe piacere di rivederla prima di passare a miglior vita. Sola e triste in quelle parole Allison rivive parte del suo passato e la felicità provata al tempo. Si dice che sarà solo una visita di cortesia, che quel luogo è comunque sul suo cammino e parte alla volta della “casa del drago” per un ultimo saluto. Ed è così che inizia un altro spaccato della sua vita, uno da cui né lei né il lettore sa come ne uscirà.

Intrigante è la prima parola che mi viene in mente per descrivere questo libro che parla di famiglia, di amore, di etica e di una felicità a lungo cercata. Alcuni dei bambini che lei aveva conosciuto sono ancora lì, sono diventati figli adottivi del gigante buono, ovvero del dottor Capello, ma di altri si sono perse le tracce come è successo alla memoria di Allison che, giorno dopo giorno, comincerà a ricordare qualcosa e a mettere insieme i pezzi di un puzzle molto complesso.

Non c’è che dire è stata una lettura piena di suspense che mi ha lasciato davvero senza fiato, in cui ho fatto fatica a scorgere un barlume di  verità tra le mille bugie a volte raccontate a fin di bene e altre meno. E, nonostante tutto, a fine lettura non sono riuscita a dire con coscienza se c’era davvero un cattivo in questa storia perché le azioni dell’essere umano hanno milioni di sfaccettature. Non vi dirò perché, dovrete scoprirlo voi e vi invito a farlo perché è una storia che da cui farete fatica a staccarvi prima della parole FINE.

4.5 stelle

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