Fino a toccare il fondo di Teodora Kostova
Toccare il fondo è solo l’inizio…
Sono un figlio, un fratello, un amico.
Uno scrittore.
Un tossicodipendente.
Morto.
Un arresto cardiaco non è bastato a uccidermi del tutto, però. I dottori mi hanno riportato in vita, ma a quale scopo?
Ho ventiquattro anni e ho già ottenuto quello che la maggior parte della gente conquista nel corso di una vita intera. Sono un autore di successo, il proprietario di un appartamento nel cuore di Londra, e guido l’auto sportiva dei miei sogni.
O almeno, questo è quello che vedono gli altri.
Quando si spengono i riflettori, rimango da solo con la mia mente iperattiva, e alcol e droghe sono l’unico modo che conosco per abbassare il suo volume.
Finché un’overdose quasi non mi uccide e trascina tutto quello che amo giù nel baratro con me.
Con l’aiuto del mio migliore amico, mi lascio alle spalle Londra e la sua influenza malsana, e mi trasferisco in una cittadina nella periferia di Cambridge, nel tentativo di rimettere insieme i pezzi della mia vita.
Se solo fosse così facile.
Recensione a cura di Dalia – Fino a toccare il fondo di Teodora Kostova, pubblicato self il 18 gennaio 2019 traduzione a cura della Quixote Translations.
Smeraldine, il libro di cui vi parlo oggi racconta le vicende di un giovane uomo che, almeno apparentemente, dalla vita ha avuto tutto e anche di più. Nei suoi ventiquattro anni di vita, Finn si è laureato con il massimo dei voti, ha scritto libri che hanno scalato le vette delle classifiche mondiali, è proprietario di auto di lusso e di un grandioso appartamento nel cuore di Londra, ed è amato e osannato dai fans di tutto il mondo. Cos’altro potrebbe desiderare? Eppure, nonostante tutto questo, la sua è un’esistenza infelice, il suo spirito e la sua anima trovano pace solo quando è completamente strafatto di droghe e di alcolici. Ma nessuna pasticca e nessun liquore riescono a spegnere del tutto i pensieri vorticosi che gli girano incessantemente in testa e, una sera, dopo l’ennesima dose, il suo corpo si ribella. Il suo cuore si ferma per pochi minuti e quando finalmente riprende conoscenza, capisce di aver superato l’ennesimo limite. Nonostante tutto, il pensiero corre ancora alle droghe e all’alcool, fino a quando non scopre che le sue azioni hanno “provocato” dei fatti forse ancor più gravi dell’arresto cardiaco capitato a lui.
“Avevo raggiunto il mio limite, mi ero spinto oltre le parole, oltre la rabbia, oltre il senso di colpa. Ero vuoto, spezzato e sperduto, e avevo bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa che mi ancorasse al presente, prima che andassi alla deriva senza potermi aggrappare a una cima di salvataggio”
A questo punto si troverà a dover fare i conti con la realtà delle cose: morire per l’ennesima overdose oppure cambiare completamente stile di vita.
Grazie all’aiuto di Aiden, l’amico di una vita, quello che è sceso negli abissi delle tenebre con lui e per lui, lascia Londra e le sue mille tentazioni, e si rifugia in un paesino della costa inglese.
A Ten Mile Bottom, il luogo in cui si trasferisce, Finn, è un pesce fuor d’acqua. La sua indole riservata e fredda da perfetto cittadino londinese, mal si adatta all’ingerenza bonaria delle persone di una piccola comunità. Ma l’incontro con Ben, il meccanico che si prende cura della sua “piccola”, gli darà modo di aprirsi poco per volta, e di rendersi conto che nella vita ci sono persone che possono amarlo senza se e senza ma.
Ben, saprà farsi spazio, a suon di dolcezza e di appoggio incondizionato, nel suo cuore così maltrattato da coloro che avrebbero dovuto amarlo sempre e incondizionatamente. Anche questa volta Teodora Kostova riesce nell’intento di dare voce a problemi reali e situazioni molto forti. In questa occasione si tratta di una realtà che affligge molti giovani dei nostri tempi, ovvero le famiglie disfunzionali. Quelle in cui uno dei due genitori, se non entrambi, sono sempre in conflitto tra di loro e usano i propri figli per metterli contro l’altro coniuge. Sia nella prefazione che nelle note finali, l’autrice tiene a precisare che la storia di Finn e Ben è quasi autobiografica, e che spesso i dialoghi tra Finn e la madre, sono parole usate da lei stessa quando discuteva con sua madre. In questo libro, che mi sento di consigliare vivamente, troviamo di tutto: il dolore di un’infanzia infelice, la dolcezza e la passione di un amore che porta calma e serenità al cuore di Finn, la grandezza dell’amicizia di Aiden per il protagonista e tantissime altre sfumature che hanno arricchito il libro.