Facciamo finta che non finirà di Elena Armas

Rosie Graham ha un segreto. Anzi, ne ha diversi. Ha appena lasciato un lavoro strapagato per dedicarsi a un altro tipo di carriera: desidera diventare una scrittrice di romanzi rosa. Il suo futuro però si preannuncia tutt’altro che luminoso, anche se Rosie è convinta di potercela fare. Non ha ancora detto alla sua famiglia del cambio di rotta perché troppo occupata a combattere con un terribile blocco dello scrittore e un appartamento fatiscente. Prima che il soffitto le crolli addosso, decide di occupare abusivamente l’appartamento dell’amica Lina, mentre lei è fuori città. Ma Rosie non sa che la casa è già stata prestata al cugino dell’amica, l’irresistibile Lucas, che le offre di restare. E così Rosie finisce per diventare coinquilina del ragazzo per cui ha una cotta, e che segretamente stalkera su Internet da mesi. Per di più Lucas, per aiutarla a ritrovare l’ispirazione narrativa, le propone una serie di appuntamenti romantici. Rosie non ha nulla da perdere, in fondo Lucas deve ripartire tra poco più di un mese e la sua stupida cotta online è totalmente sotto controllo. O quasi…

Facciamo finta che non finirà di Elena Armas, contemporary romance in uscita domani, 7 marzo, con Newton Compton.

Comincio il libro con tutte le migliori intenzioni, mi convinco che sia giusto dare una seconda possibilità all’autrice che con Facciamo finta che mi ami ha spopolato per mesi e mesi sul booktok e che probabilmente sono io a essere stata troppo critica nei suoi confronti. Armata di tanta buona volontà a pagina 140 volevo buttare il libro fuori dalla finestra tanto ero esasperata perché Elena Armas è riuscita a fare una delle cose che più detesto: copiare se stessa.

Ha fatto una lista di cliché e ha deciso, ancora una volta, di inserirli tutti senza saltarne nemmeno uno, non vorremmo mai che ne uscisse qualcosa di originale. E come per il primo, la maggior parte delle cose che accadono non hanno un minimo di motivazione. Stavo pensando di abbandonare la lettura, ma mi sono fatta forza, perché sono masochista e quando inizio un libro che mi è stato mandato per una collaborazione mi sento in dovere di portarlo a termine.

Potrei salvare l’ultima parte, quando i due protagonisti smettono finalmente di farsi mille pippe mentali e decidono di abbandonarsi all’attrazione che provano, anche se Lucas è pronto (e anche qui la motivazione è debole) a tornarsene in Spagna entro una settimana.

Lucas e Rosie non brillano di certo per originalità, la trama è spesso scontata, i dialoghi senza mordente e i pensieri dei protagonisti troppo ripetitivi. Non capisco perché la Armas utilizzi questa strategia, che non trovo per nulla vincente, di ripetere certe cose all’infinito, ma non ha un editor? In questo caso abbiamo lei che continua a domandarsi se Lucas stia flirtando, ma impossibile perché lei è Rosie e lui è un figo atomico, non può essere davvero interessato.

Poi abbiamo Lucas che ogni cinque pagine pensa che Rosie sia stupenda, ma che non possa esserci niente tra loro perché lui tornerà presto in Spagna per motivi non ben precisati. Ma il meglio è quando Rosie dice una cosa a Lucas e lui dopo poco realizza il desiderio di Rosie oppure le ripete quella frase e lei, in brodo di giuggiole ‘oh te ne sei ricordato’ e lui, gongolando ‘ho una buona memoria e sono bravo ad ascoltare’. E grazie al cavolo te lo ha detto al massimo ieri, ti piace vincere facile.

Rosie è ossessionata da Lucas da tempo, sperava di incontrarlo al matrimonio di Lina e Aaron, protagonisti di Facciamo finta che ti amo, ma lui ha avuto un contrattempo che lo ha tenuto lontano e chissà cosa sarebbe successo se si fossero conosciuti allora…che la Armas sarebbe riuscita a scrivere un libro altrettanto noioso, di questo sono sicura al 100%.

Rosie in pratica è una stalker, sa tutto della vita di Lucas senza averlo mai visto prima di persona e senza che lui le abbia dato alcuna informazione, lo idolatra come fosse Damiano dei Maneskin e quando se lo trova davanti in tutto il suo splendore la sua cotta cresce a livello esponenziale e non può credere che lui sia così carino e gentile con lei.

Lucas è davvero bello e gentile, forse pure troppo, questo suo essere così tanto un bravo ragazzo lo rende un personaggio troppo bidimensionale, di certo non mi ricorderò di lui a lungo, ma non dimenticherò Taco, il suo cane, e la sua abuela, i due personaggi che ho preferito (e ho detto tutto).

Rosie e Lucas si ritrovano a condividere l’appartamento di Lina, perché a Rosie è crollato il soffitto e Lina, non ha avvertito Rosie che Lucas (che ricordiamo essere la crush di Rosie e una migliore amica dovrebbe saperlo) vivrà nel suo appartamento per qualche settimana. Incontro inaspettato a parte nessuno dei due può permettersi di stare in hotel e così devono dividersi lo spazio del monolocale di Lina.

La convivenza sarà molto tranquilla, Lucas è davvero un ottimo coinquilino sempre pronto a dare una mano e a cucinare prelibatezze, ma tutto si complica nel momento in cui Rosie si rende conto di aver perso l’ispirazione per il secondo romanzo che deve consegnare a breve e Lina le suggerisce di partecipare a degli appuntamenti al buio. Quale scrittrice non lo fa d’altronde?

E cosa pensate che accada? Ma ovviamente Lucas si propone per essere lui il ragazzo con cui avrà questi appuntamenti necessari per riuscire a scrivere il suo nuovo bestseller. Scontato al livello prendi 2 paghi 1 e io non ce la potevo più fare, avevo bisogno di una pausa, volevo urlare nel cuscino tutta la mia frustrazione e continuavo a chiedermi ‘ma chi me l’ha fatto fare?’.

Insomma la Armas non solo ha scritto un libro infarcito di cliché ma in pratica ha scritto di se stessa mentre scrive un libro, la frase potrebbe sembrare insensata, ma Rosie è in qualche modo lei e il libro che verrà pubblicato è Facciamo finta che non finirà. Non so se sia geniale o ridicolo. Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto io credo di poter affermare con certezza quasi assoluta che la mia esperienza con Elena Armas sia conclusa.

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