Eclissi di Tiffany Reisz

Faye Barlow è intrappolata in un matrimonio infelice e aggrappata a un passato che non riesce a dimenticare.

Insoddisfatta della sua vita attuale, decide di divorziare e cogliere al volo l’opportunità di tornare al suo primo amore: la fotografia.

Una nuova città e un nuovo progetto di lavoro potrebbero esserle davvero d’aiuto, ma, poco dopo il suo arrivo, Faye inizia a vivere delle esperienze inspiegabili, che riportano a galla ricordi di quel passato di cui non riesce a liberarsi e che sembrano essere collegate a un faro abbandonato.

Spinta dalla curiosità e da qualcosa di intellegibile, cercherà di raggiungere il faro, ma finirà quasi per morire annegata.

Al suo risveglio, la realtà che la circonda è completamente cambiata: il faro non è più in rovina, e la persona che l’ha salvata – un uomo che Faye conosceva bene – non può assolutamente essere in vita.

Eclissi di Tiffany Reisz, travel time pubblicato da Hope Edizioni il 27 gennaio

Questa volta la penna di Tiffany Reisz si cimenta in un time travel per raccontarci una storia d’amore che attraversa il tempo e lo spazio, perché l’amore, quello vero, non conosce limiti di alcun genere.

Faye ha conosciuto l’amore, quello che scatta al primo sguardo, quello totalizzante dove basta un sorriso per rendere felice l’altra persona. A lei e suo marito bastava guardarsi e tutto diventava più bello, , avrebbero potuto essere felici per il resto delle loro vite se solo il fato non avesse deciso di metterci lo zampino. Ed è stato proprio a causa di un brutto tiro del destino che suo marito non c’è più, per amore del bimbo che portava in grembo al momento della tragedia ha provato ad andare avanti sposando quello che era il miglior amico di suo marito ma ancora una volta il destino di è accanito contro di lei e dopo aver perso il bambino è sprofondata sempre più nella depressione, aggrappandosi a quell’amore e a qualcuno che non esiste più. Per quattro lunghi anni si è annullata, si è limitata a lasciarsi vivere ma la vita che ha vissuto non la si può definire tale.

Poi, un giorno senza un motivo apparente decide di smetterla di provare ad andare avanti in un matrimonio sterile e prova a riappropriarsi di quelli che era il suo sogno di gioventù, scattare foto in giro per il mondo per vederlo da altre prospettive. Complice un caro amico alla volta di un gruppo di isole per dare vita ad un calendario che celebri le bellezze dei luoghi. La tristezza e il dolore non la abbandonano mai ma qualcosa inizia a cambiare in lei dopo aver fatto delle foto ad un faro abbandonato e aver visto il volto del suo ultimo guardiano morto anni addietro. Quel volto lei lo conosce, lo vede ogni volta che chiude gli occhi. Ma come è possibile? Il suo Will è morto, e anche il guardiano…

Non vi dirò altro, se non che Faye si ritroverà a vivere in quel faro nei primi anni ’20 del ventesimo secolo, nei panni di un’altra donna e con un uomo identico al suo Will che ha detto a tutti che è sua figlia.. Intrigante vero?

Beh a me è sembrato molto intrigante all’inizio, la storia è scritta bene come sempre e la traduzione è più che buona, ho però fatto fatica ad immedesimarmi in Faye, capivo il suo dolore ma è stato qualcosa che mi a volte mi intristiva e altre mi faceva innervosire. Non vi nascondo che ho preso in mano questo libro a più riprese, non riuscivo a concentrarmi e a trovare il ritmo giusto. Forse non era una lettura adatta a me in questo periodo fatto sta che ho fatto fatica a finirlo e a comprendere alcune cose. Voglio però lasciarvi con questa frase dell’autrice che reputo uno delle più sentite del libro.

“Quando le persone perdevano la speranza, guardavano nell’ultimo posto in cui ricordavano di averla avuta, ed era sempre nel passato. Forse un giorno avrebbero smesso di guardare al passato per trovare la loro speranza e avrebbero iniziato a guardarsi l’un l’altro, dove la speranza viveva davvero”

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