Catania ed Etna. Diario di viaggio…#siciliabedda8
Secondo giorno in terra catanese, il programma di oggi prevede Catania ed Etna.
Non vi ho ancora parlato della nostra sistemazione a Catania, abbiamo alloggiato al NH Catania Centro, un bell’hotel a due passi dal centro, con un’ottima colazione e tutto lo staff davvero gentilissimo, camera spaziosa e parcheggio interno molto comodo soprattutto per chi viaggia in moto.
Per cena, oltre al ristorante dell’hotel, consiglio un’ottima trattoria, Catania Ruffiana, in via Aloi 50, a circa 200 metri dall’hotel in cui abbiamo mangiato benissimo e lo staff ti fa sentire come se fossi uno di famiglia, tanto da invogliarti a tornarci.
Una delle cose che più ci ha colpito di Catania è stato il traffico, impressionante e il fatto che perfino in autostrada la gente vada in moto senza casco, una scelta davvero incomprensibile, io lo indosso anche quando devo fare 50 metri, mi sentirei in pericolo senza.
Catania sorge ai piedi del vulcano Etna tanto da essere interessata più volte nel corso della sua storia da eruzioni dello stesso.
Il barocco del suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO insieme ai comuni già citati nei precedenti post della Val di Noto.
Epicentro della vita diurna e notturna catanese è Piazza del Duomo, su di essa sorgono, la Cattedrale di Sant’Agata, patrona della città, il palazzo degli Elefanti, sede del Municipio e al centro si trova una fontana che ritrae il simbolo di Catania, l’elefante.
La fontana dell’Elefante è un’opera monumentale realizzata tra il 1735 e il 1737 il cui principale elemento, u Liotru, è una statua in basalto nero di epoca incerta, ma che già nel 1239 fu scelta come simbolo della città, sulla schiena porta un obelisco proveniente da Syene, portato a Catania durante le crociate.
La cattedrale metropolitana di Sant’Agata è la chiesa madre di Catania, la sua prima edificazione risale al XI secolo di cui abbiamo testimonianza nel corpo dell’alto transetto, in cui vi sono due torrioni mozzi e tre absidi semicircolare visibili dal cortile dell’arcivescovado, i lavori di costruzione della cattedrale, come la conosciamo oggi, si sono protratti per tutto il XVIII secolo.
Il sagrato è diviso dalla piazza da una balaustra in pietra ornata da cinque statue di marmo, la facciata è a tre ordini compositi in stile corinzio e il portone principale in legno è costituito da formelle finemente scolpite. La chiesa è a croce latina con tre navate, l’altare maggiore è contornato da un coro ligneo a 34 stalli risalente al XVI secolo, bellissimo l’organo a canne presente nella cantoria in controfacciata.
Sono tantissimi gli edifici e i monumenti da visitare a Catania, ma noi siamo stati un po’ pigri e non l’abbiamo girata a fondo, mancano sicuramente all’appello il Castello Ursino, il Teatro Massimo Bellini, la Chiesa di San Benedetto coi suoi bellissimi affreschi e il teatro greco-romano.
Riprendiamo la moto e andiamo ad esplorare il Parco dell’Etna, un’area naturale protetta istituita nel 1987. L’Etna, chiamata ‘a Muntagna in siciliano, è un complesso vulcanico le cui frequenti eruzioni hanno modificato più volte nel corso della storia il paesaggio circostante. Dal 2013 il monte Etna è inserito nell’elenco dei beni patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
La superficie del complesso alterna paesaggi urbani, folti boschi e desolate aree ricoperte da roccia magmatica, in assoluto le più affascinanti.
L’Etna è uno dei pochi vulcani attivi al mondo facilmente accessibile, per questo meta di ininterrotte visite turistiche, la strada provinciale SP92 si arrampica sulla montagna e permette di raggiungere quota 2000 metri (le mie foto sono state scattate proprio qui) dove parte la Funivia dell’Etna, che noi non abbiamo utilizzato per raggiungere la sommità.
A questa quota si possono visitare i Crateri Silvestri, due coni piroclastici la cui formazione risale all’eruzione del 1892 durata ben 173 giorni, sono tra i coni più noti dell’intero complesso vulcanico perché a ridosso di una delle aree turistiche più note e facilmente raggiungibili. A distanza di tempo devo ammettere di essermi pentita di non aver preso la funivia per arrivare ai crateri sommitali, per cui mi raccomando se andate a fare una gita sull’Etna almeno voi non perdeteveli!
3 risposte
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