Blog Tour Un mondo libero di Valentina Cebeni
Buongiorno, cari Smeraldi, e benvenuti alla penultima tappa del Blog-Tour legato al secondo volume della Saga dei Fontamara, Un mondo libero di Valentina Cebeni, pubblicato da Sperling & Kupfer lo scorso 15 marzo. Oggi parleremo delle giovani Fontamara, Diana, Angela e Myriam, ma prima di affrontare l’argomento vi lascio trama, cover e calendario delle altre tappe presenti nell’evento, che vi invito a seguire e leggere.
Trama: Roma, autunno 1942. L’Italia è in guerra già da tempo ormai, e con lei i Fontamara al completo. Molti degli uomini sono impiegati al fronte, e fra quelli rimasti in città serpeggia l’ombra scura del governo e delle sue nuove disposizioni. Per la Pregiata Forneria Principi sono anni bui, ma il senso degli affari della capofamiglia Eva permette al biscottificio di accaparrarsi molte commesse da parte del regime e di utilizzare i proventi proprio per aiutare coloro che le leggi razziali vogliono annientare. Nel frattempo, il conflitto avanza e miete, impietoso, vite e speranze: mentre, tra le figlie, Myriam si arruola come infermiera volontaria e Diana continua la sua battaglia personale contro la madre, perdendosi fra relazioni pericolose e confuse, s’infrange il sogno della cognata Lia di rivedere il marito Ettore e s’incrina quello di Eva di riabbracciare il primogenito Gabriel, costretto dopo l’armistizio a scegliere se vivere o morire. Quando la guerra entra a Roma, la situazione si esaspera: è il momento del tutto per tutto, delle corse nei bunker durante i bombardamenti, delle macerie, delle vittime, di una città che grida in silenzio di fronte ai rastrellamenti e si ribella. Ma, nonostante tutto, la famiglia Fontamara troverà ancora una volta con determinazione la forza per lottare, seppur divisa, per un unico obiettivo: la libertà. Una libertà che ha sempre il sapore di un ritorno a casa.
In questo pregevole secondo volume della saga dei Fontamara, Valentina Cebeni affronta con grande preparazione gli anni della Resistenza italiana. Avevamo conosciuto la famiglia italo-cubana nel primo libro, Una nuova vita: Eva Fontamara vedova di Fernando, capostipite di una delle famiglie cubane più influenti, aveva lasciato Cuba con i figli Gabriel, Diana, Myriam e Clio, per ricongiungersi con il ramo romano della famiglia. A Roma, dopo varie vicissitudini con il cognato Giacomo, era riuscita a prendersi carico della Pregiata Forneria Principi. Sono passati un paio d’anni dalla fine di Una nuova vita e ci ritroviamo nel pieno del secondo conflitto mondiale. Tutti i Fontamara sono chiamati a dare il loro contributo, gli uomini si trovano tutti su diversi fronti a combattere una guerra nella quale faticano a credere. Sono le donne protagoniste assolute di questo secondo libro e oggi parleremo delle tre giovani Fontamara e delle loro scelte. La seconda generazione di questa incredibile famiglia prende il sopravvento regalandoci una storia dolce e amara.
Diana è la secondogenita di Eva e Fernando, avevamo già conosciuto il suo animo ribelle e combattivo. A Cuba aveva lasciato il suo grande amore Enrique, figlio degli acerrimi nemici della famiglia. Non ha mai dimenticato il suo amore adolescenziale, ma soprattutto non ha mai perdonato alla madre di averla strappata dalle sue radici costringendola a trasferirsi in una città a lei aliena. Continua a sbagliare provocando Eva con scelte sempre più distruttive. Vive costantemente con la paura di essere felice e distrugge tutto ciò che di bello le succede nella vita. Come il suo rapporto con Andrea, braccio destro di Eva negli affari e ragazzo che la venera come una dea. Non riesce proprio a trovare una sua stabilità emotiva.
“Hai sempre avuto un carattere forte, ribelle, indomito, ma da quando gli uomini sono entrati nella tua vita è come se ti fossi persa, come se il bisogno di essere amata avesse soffocato la tua vera essenza. Ti sei smarrita, perché non riconosco nulla di mia sorella nella donna che sospira per un amore vecchio, sbagliato, finito in un modo che dovrebbe farti ancora infuriare e che di certo non dovresti rimpiangere.”
Con Diana è stato amore e odio dal primo libro, non sempre è stato facile entrare in empatia con il suo personaggio. La guerra le farà vedere tutto nella giusta prospettiva e la sua crescita sorprenderà il lettore in più parti del romanzo, ma il suo personaggio è uno di quelli che non smettono mai di sorprenderti e farti torcere le budella. Fino alla fine vi verrà voglia di scuoterla dal suo torpore e dalla sua testardaggine.
Di temperamento assai diverso è la sorella Myriam: l’avevamo lasciata innamorata e felice con Giovanni, un artista brillante e amante della vita. Con lui si era sposata e trasferita in Francia. L’inasprirsi della guerra la riporta in Italia, ma perde anche il suo Giovanni, catturato dai tedeschi perché ha rifiutato di piegarsi ad un saluto. Per Myriam non sembrano esserci speranze con l’amore della sua vita imprigionato in una città straniera. Ma non si perde d’animo. Il suo cambiamento è forse quello più sorprendente, della ragazzina con la testa tra le nuvole e sognatrice non è rimasto più niente. Adesso è una donna decisa a dare il suo contributo ad una guerra assurda. E stravolge la sua vita arruolandosi volontaria come infermiera.
“Da quando Myriam si era sposata con Giovanni non aveva più lasciato crescere i capelli, che portava sempre corti sopra le spalle, e qualcosa nel suo viso, nel suo sguardo sul mondo, era cambiato. Si era allontanata da Diana e avvicinata sempre di più alla politica, a un linguaggio che la sorella invece aveva sempre rifiutato.”
Il personaggio di Myriam è stato quello che mi ha fatto sciogliere in calde lacrime più volte. Non posso addentrarmi più di tanto nel suo percorso ma vi assicuro che a lei lascerete un pezzo di cuore.
Angela è invece la secondogenita di Ottavia e Giacomo Fontamara. La ragazzina dispettosa e poco incline a stabilire un rapporto con le cugine cubane ha lasciato il posto ad una donna forte e risoluta, sposata ad un farmacista abbiente di fede ebraica. Sono gli anni delle leggi razziali e le persecuzioni nei confronti degli ebrei. Angela farà di tutto per permettere al figlioletto Mosè di vivere lontano da un mondo oscuro e pieno di insidie. Combatterà con le unghie e con i denti per la sua famiglia e non abbasserà mai la testa, non si piegherà mai al nemico. Il suo personaggio è quello che paga forse il conto più salato nella storia, ma lascerà il segno come tutti coloro che portano Fontamara come cognome. Mi rendo conto di essere stata piuttosto evasiva e di non essermi addentrata molto nella storia. Troppe cose avrei voluto scrivere, rovinandovi il piacere di scoprirle da soli. Sono molto legata a questa saga e ad ogni singolo personaggio di questa incredibile famiglia. Il libro termina con un colpo di scena davvero inaspettato e apre le porte ad un terzo volume che vorrei avere subito tra le mani.