Autobiografia burlesca di Mark Twain
Cosa ci fanno Guy Fawkes, un tagliateste medievale, un nativo americano che ha combattuto contro Washington e un compagno navigatore di Cristoforo Colombo nella stessa storia?
E la dolce Conrad riuscirà a diventare Duca – giammai Duchessa! – di Brandeburgo senza che nessuno scopra la sua identità?
Tra fiction, burla e biografia, Twain ci presenta il suo personalissimo albero genealogico, si reca in Germania per le solite magagne da successione al trono e, infine, si concede una vacanza in Italia, nella Firenze del bel parlare. Tre racconti, finora inediti in Italia, in cui il discolo del nuovo mondo dà il meglio – e il peggio – di sé.
Recensione di Dannyella – Autobiografia burlesca di Mark Twain
Da poco ho fatto la conoscenza di una deliziosa casa editrice, CasaSirio, e studiandone il catalogo mi sono imbattuta in opere decisamente originali. Ed è proprio di una delle più originali e buffe che scrivo oggi.
Come traduttrice e accanita lettrice sono decisamente soddisfatta quando vedo tradotte delle opere rimaste a lungo non tradotte, non permettendone, quindi, la fruizione e la conoscenza nella lingua del paese di arrivo. Quindi, già solo per questo, la casa editrice CasaSirio merita un particolare plauso: è andata a scovare un’opera di Mark Twain sconosciuta in Italia e con coraggio l’ha resa in italiano nella piacevole traduzione a quattro mani di Michele Campagna e Chiara Bonsignore, inserendola nella collana intitolata, non senza ironia, Morti&Stramorti.
E poi, signori miei, parliamo di Mark Twain, chi non lo conosce? Andate a rispolverare un attimo le vecchie conoscenze fatte a scuola: è proprio lui l’autore di opere come Le avventure di Huckleberry Finn e Tom Sawyer. Ma voi ve lo ricordavate così burlone, questo signore baffuto?
L’opera che la casa editrice ci propone con il titolo Autobiografia burlesca e altre storie è un libricino di meno di 70 pagine ma di una piacevolezza rara.
All’inizio Mark Twain comincia a parlare della sua genealogia e degli antenati (e che antenati!) che l’hanno preceduto. Così ci ritroviamo davanti a una carrellata di impostori, ladri, bugiardi, millantatori, accomunati tutti dal successo ottenuto, e dalla fine, più o meno brutta, che tutti hanno fatto. Che albero genealogico signor Twain!!! Ma l’autore dà il meglio quando, come in tutte le autobiografie che si rispettino, deve cominciare a parlare di sé… e allora che arriva la ciliegina sulla torta! Non voglio dirvi di più per non rovinarvi il finale, ma una volta che l’avrete letto non potrete che trovarlo geniale!
Ci sono altri due racconti ad accompagnare l’autobiografia. Il primo è Una straziante storia medievale d’amore. Una trama interessante e struggente con tutti gli ingredienti giusti per una grande storia di ambientazione medievale: abbiamo la successione al trono, la principessa innamorata, l’incoronazione… e un finale più che eclatante!
E infine l’ultimo racconto Italiano senza laurea, io lo definirei come una bella presa in giro nei confronti della lingua italiana, consigliato a tutti i linguisti e una lettura obbligatoria per tutti gli insegnanti d’italiano che hanno voglia di ridere un po’.
Insomma questo libricino è ideale da portare con sé in uno zaino durante una gita e magari tirarlo fuori stravaccati sull’erba dopo pranzo e condividerne la lettura con gli amici. Le risate e i colpi di scena sono assolutamente garantiti!
Io vi saluto lasciandovi qui la faccia di questo nonno burlone e baffuto.