Arriva il diavolo di Linda Ladd

Trama Ha a disposizione i migliori dottori del mondo, e il padre è uno degli uomini più potenti dello stato. Ma nulla è riuscito a impedire a Mikey di soccombere ai suoi demoni più oscuri: quelli dentro la sua testa. Quelli che gli hanno detto di mettere fine a tutto.

Avrebbe dovuto essere un caso di facile soluzione, soprattutto perché il compagno di Claire Morgan, il dottor Nicholas Black, ha riconosciuto in Mikey un suo ex paziente problematico. Ma poi Claire trova a casa di Mikey un altro corpo. Rannicchiato in un forno, carbonizzato fino a essere irriconoscibile, ucciso con un metodo inconcepibile.

L’unico indizio è un braccialetto di perline avvolto attorno al polso delle vittime, che si crede possa tenere a bada il “malocchio”. Quando finalmente Claire scopre ciò che temevano le vittime, si ritrova ormai intrappolata in un gioco mentale con un brillante omicida sadico. E stavolta, c’è un metodo nella follia…

Arriva il diavolo di Linda Ladd, romance thriller con suspense e quarto volume della serie dedicata a Claire Morgan, pubblicato oggi 19 novembre da Nua edizioni.

Ho davvero temuto di non leggere più i libri di questa serie, ero ormai rassegnata a salutare per sempre l’affascinante dottor Nicholas Black e la sua sprovveduta compagna, Claire Morgan, detective della Omicidi nel dipartimento dello sceriffo di Canton County sul lago degli Ozarks in Missouri.

È passato più di un anno dalla pubblicazione di Sorridi e muori e oggi Linda Ladd torna in libreria grazie a Nua Edizioni con Arriva il diavolo, quarto volume di una serie americana un po’ datata che comprende dieci libri già pubblicati e portati in Italia grazie a Triskell Edizioni. I punti di forza di questa serie, che va assolutamente letta in ordine cronologico, sono due : da una parte una componente thriller ben strutturata con casi polizieschi davvero agghiaccianti e coinvolgenti e dall’altra l’evolversi del rapporto tra la bella detective e l’affascinante neuropsichiatra delle star, il dottor Black. La loro relazione è sempre più stabile, sebbene Claire abbia ancora qualche remora a lasciarsi andare e a parlare a Nick del suo angosciante passato. Il dolore per la perdita del figlio è ancora troppo vivo nel suo cuore e Claire non si sente ancora pronta a farsi aiutare dal suo compagno. Questa volta il caso poliziesco in cui viene coinvolta sembra di facile risoluzione: un ricco rampollo figlio di una delle famiglie più in vista della Contea viene ritrovato morto suicida, impiccato al pilone di un ponte.

“L’uomo pendeva sospeso da una traversa di cemento, in una posizione talmente laterale sotto il ponte da essere più sopra il terreno che sull’acqua.”

Nicholas riconosce nella vittima Mickey, un suo vecchio paziente; è molto amico della famiglia e ricorda il passato un po’ turbolento del ragazzo, che ha soggiornato per diverso tempo in cliniche psichiatriche. Ma pensava che avesse ormai archiviato i suoi demoni interiori, cercando di risollevarsi aprendo una pizzeria e provando ad andare avanti. Ma così non è stato e Mickey si è arreso rinunciando alla vita. Ma il suo è stato davvero un suicidio? Claire non ne è affatto convinta, soprattutto quando durante i sopralluoghi nella pizzeria trova un secondo cadavere, quello di una ragazza di origini asiatiche, rinvenuta carbonizzata all’interno del forno. Dalle immagini delle telecamere interne del locale, sembra che anche la ragazza si sia suicidata spontaneamente infilandosi dentro al forno. Ma chi sceglie di farla finita in maniera così assurda e violenta? C’è qualcosa che non torna e Claire è determinata più che mai a sbrogliare questa intricata matassa. Sono pochi gli indizi a sua disposizione, Mickey era diventato particolarmente superstizioso prima di morire e aveva cominciato ad indossare un gran numero di braccialetti protettivi con il Nazar, l’occhio di Allah. Una sorta di amuleto che doveva proteggerlo dai suoi demoni.

“La cosa più strana, però, erano quei braccialetti. Erano composti da perline bianche e blu, con dei puntini neri al centro che sembravano tanti occhi, ed erano elastici, in modo da allargarsi sopra la mano. Ne contai ventisei. Tredici per braccio.”

Devo dirlo, stavolta Linda Ladd ha davvero dato il meglio di sé: se avete letto i precedenti libri della serie e pensate che sia difficile superare in orrore le teste mozzate di Testa a testa o i ragni velenosi in Luoghi oscuri, sappiate che con Arriva il diavolo il male si è nascosto in maniera più sottile e apparentemente meno pericoloso nella mente umana. C’è metodo e ordine dietro la mano che muove i presunti suicidi, una mente sadica che si diverte a muovere i fili dei suoi burattini. Ed è ancora più difficile arrivare alla soluzione del caso perché stavolta abbiamo a che fare con un manipolatore, qualcuno che gioca in maniera pericolosa con la mente delle sue vittime. Come per gli altri romanzi, anche in questo troviamo una struttura a doppia voce narrante con cui si alternano passato e presente. Nel passato il narratore onnisciente è il cattivo di turno che si diverte a raccontare le sue gesta malefiche, e sta al lettore intuire chi possa celarsi dietro queste storie davvero raccapriccianti. Nel presente è Claire con le sue indagini a dipanare la trama. Ad alleggerire la lettura troviamo ormai di consueto il meraviglioso rapporto con il dottor Black; a volte penso che potrei essere la paziente ideale di Nicholas, con il giusto grado di follia. Io amo questo personaggio che non è assolutamente secondario ma che divide equamente la scena con Claire. Ad ogni libro sento di amarlo sempre più e biasimo un po’ la povera Claire che, a distanza di due anni, non riesce ancora a lasciarsi andare totalmente con lui. Non sono rimasta particolarmente sorpresa dalla rivelazione del cattivo: sebbene Linda Ladd le provi tutte per focalizzare l’attenzione dei suoi lettori su un personaggio specifico, stavolta non mi sono lasciata ingannare dai suoi giochetti. Quello che non mi aspettavo assolutamente e mi ha fatto lanciare il Kindle per aria è stato il finale di Arriva il diavolo. Per la prima volta dall’inizio della serie, l’autrice sceglie di terminare il romanzo con un cliff hanger di quelli che vi faranno maledire di non leggere in lingua originale. Per questo mi rivolgo alla Nua Edizioni: stiamo vivendo un periodo storico davvero difficile, il Natale è alle porte, vi prego per la mia sanità mentale, ditemi che avete già tradotto e pubblicherete a breve il prossimo romanzo della serie, perché io non riesco a pazientare, devo avere delle risposte, subito.

Se per tutta la lettura non ho avuto un minimo di tentennamento sulla valutazione piena di Arriva il diavolo, il finale maledettamente inaspettato fa raggiungere al romanzo il gradino più alto e non posso esimermi dal premiarlo con uno scintillante smeraldo.

 

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