Volevamo prendere il cielo di Federica Bosco
Trama: È il 1995 quando Linda conosce Corinna, che arriva in classe nel fatidico anno della maturità, pieno di sogni e aspettative. Ma mentre Linda è una ragazza come tante, con una famiglia di modeste possibilità, Corinna è ricca da far paura, di quelle ricchezze spropositate, imbarazzanti, difficili da immaginare, dove il lusso e l’eccesso sono la normalità. Se Linda può permettersi due paia di scarpe l’anno e si sposta in autobus, Corinna possiede una cabina armadio stracolma di abiti di stilisti di grido e va a scuola con l’autista. Ma, nonostante la differenza di ceto sociale, Corinna è una ragazza semplice e generosa, e le due diventano grandi amiche. C’è qualcuno, però, che presto diviene protagonista indiscusso del cuore di Linda: Leonardo, il fratello maggiore di Corinna. La ragazza se ne innamora perdutamente, anche se lui è proiettato in un futuro di affari internazionali cucitogli addosso dalla famiglia. Linda si sente Cenerentola al castello del principe, nella sua ingenuità di adolescente che disegna cuori sulla Smemoranda, ancora così lontana dalle ipocrisie e dai giochi di potere. E quando la loro storia sta per trasformarsi in qualcosa di importante, la vita si mette in mezzo e crea una serie di ostacoli insormontabili da cui scaturiranno scelte definitive e dolorose. Il tempo passa, gli anni passano, le loro vite si separano, ma un filo li tiene legati loro malgrado. Quel filo che diventerà la fune del salvagente a cui aggrapparsi quando la nave affonda. Sullo sfondo di una Verona malinconica e severa, e di una Parigi inaspettata e ricca di possibilità, si snoda una storia dal sapore nostalgico e intenso. Una storia ricca di amore, amicizia, scelte, gioia, dolore e colpi di scena. Un caleidoscopio di emozioni che si fondono e si incontrano in questo nuovo romanzo di Federica Bosco, una delle poche autrici italiane che riesce a scandagliare a fondo l’animo umano. Un inno all’amore vero, puro, che fa bene al cuore.
Volevamo prendere il cielo di Federica Bosco, romanzo di narrativa contemporanea pubblicato il 19 settembre da Garzanti.
Federica Bosco torna in libreria con un altro romanzo decisamente riuscito, lei che con la sua penna, le sue parole e quelle emozioni che danzano tra le pagine, sa raccontare la vita, quella vera, e sondare l’animo umano come pochi altri sanno fare. È in grado di raccontare con maestria l’imperfezione dei suoi personaggi, le loro fragilità e passi falsi, portando il lettore ad immedesimarsi ed empatizzare il più possibile con i protagonisti.
L’autrice riesce ad intrecciare amicizia e amore in modo magistrale, e li immerge nella vita di tutti i giorni, quella che non sempre fila nel verso giusto e, a volte, non va come avremmo sperato.
Ci parla di sogni, favole, speranze ma anche di ostacoli, cadute, rinascite e nuove occasioni. Ci presenta anche stavolta donne forti, sensibili e ironiche, che vanno avanti a testa alta e si salvano da sole, nonostante il principe sia proprio a portata di cuore…
È un libro che racconta tanto: le differenze di classe, i pregiudizi, il bisogno di sentirsi qualcuno, ma anche di paure, debolezze e fallimenti; e poi c’è l’amicizia, quella speciale, gli errori, quelli che ti fanno crescere e i primi amori, quelli che non muoiono mai e a volte ritornano e soprattutto parla di famiglia.
«Un figlio non delude perché ha fatto una sua scelta. Che li fanno a fare i figli se devono diventare come loro? Non ci sarebbe stata l’evoluzione! Saremmo ancora a lanciarci le pietre!»
Linda frequenta il liceo quando nella sua classe arriva una nuova studentessa, che attira subito l’attenzione perché è bellissima e molto ricca e proprio per questo stenta a credere come Corinna si affezioni subito a lei e cerchi di passare quanto più tempo possibile insieme.
Corinna è l’ossimoro all’interno della sua condizione sociale, è una ragazza semplice nella sua vita sfarzosa, gioiosa, piena di vita e soprattutto generosa, la sua genuinità l’avvicina in modo schietto e naturale a Linda che invece fa parte di quella fetta di mondo che compra la macchina a rate e deve fare i conti con la calcolatrice per arrivare a fine mese. Eppure loro due sembrano aver trovato uno spazio loro che riesce ad esistere tra il lusso sfrenato e la dignitosa modestia, uno spazio dove l’amicizia sopravvive senza bisogno di nulla di materiale e si alimenta con l’affetto, il rispetto e il tempo condiviso insieme.
È durante la folle e sfarzosa festa per i 18 anni dell’amica che Linda conosce Leonardo, fratello di Corinna, il principe azzurro delle favole. Leonardo è un personaggio bellissimo: ricco di famiglia, vorrebbe spogliarsi del ruolo e delle responsabilità affibbiategli dai genitori ed è pronto a battersi per sfuggire ad un destino di cui sembra non poter essere l’artefice, con Linda sente di poter essere se stesso, un ragazzo come un altro che ama le battute ironiche, le serate intime e la vita semplice fatta di amore e rispetto.
I due si innamorano perdutamente, di quell’amore pieno, rumoroso e folgorante come è il primo amore adolescenziale, quello che scrivi e riscrivi sulle pagine del diario e delle telefonate lunghissime, quello che ti toglie l’appetito e ti incasina la testa, quell’amore che ti rimane sotto pelle tutta la vita, una scheggia impazzita che resta in circolo anche quando non c’è più, percé a volte la vita non è proprio la favola che ci siamo sognate ed è pronta a chiederti il conto di quel momento di felicità vissuto.
Io che da ragazzina avrei pagato per appartenere a quel gruppo di privilegiati che mi sembravano così irraggiungibili e fortunati, avevo scoperto la gioia del possedere piccole cose e genuine. Che non avevano un prezzo.
Nel momento in cui Linda e Leonardo sono pronti a cominciare una vita nuova, quella su cui hanno fantasticato ogni serata trascorsa insieme, ecco che arriva il primo grande ostacolo: abusi di potere, pregiudizio e cattiveria, spingeranno Linda lontano da Leonardo, e poi dalla sua famiglia, e lei si ritroverà a soli diciotto anni in una città straniera, Parigi, dove dovrà rimboccarsi le maniche e rimettere tutto in discussione.
Gli anni passano, Linda e Leonardo non si vedranno più, ognuno andrà avanti con la propria vita e le proprie responsabilità, finchè il destino tornerà a rimescolare le carte, proprio quando ormai sembra essere troppo tardi.
Era l’amore della mia vita. E io non potevo farci niente, era scritto così. Sarebbe sempre stato così.
Quella di Linda è una storia di coraggio, forza, indipendeza e riscatto, in un susseguirsi di emozioni sempre più forti, viviamo con lei la genuinità del primo amore, la spensieratezza dell’adolescenza, ma anche le difficoltà di vivere in una famiglia chiusa, bigotta che ha paura del pregiudizio. Lasciamo Verona con l’amarezza di chi è dovuta scappare contro la sua volontà, con addosso un senso di colpa che assolutamente non aveva, e ci trasferiamo con timore a Parigi, una città che invece, contro ogni aspettativa, si rivela accogliente e moderna. Cresciamo con Linda, gioiamo per i suoi successi e le seconde occasioni che le si presentano, e poi ci commuoviamo perchè percepiamo quel rimpianto sempre un po’ latente, quel senso di mancanza nonostante avesse tutto ciò di cui aveva bisogno, quell’ansia di aver fatto scelte sbagliate e quell’occasione di amore perduto, anche se adesso tutta la felicità è a un passo dal suo cuore. E infine viviamo i suoi dolori, proprio come fossero i nostri, le perdite, le sofferenze, le paure, le vogliamo infondere coraggio e dare speranze fino a sorridere quando non lo credevamo più possibile. Perché in questo romanzo una cosa è certa: nulla va come ti aspetti.
“Com’erano fragili i cuori. E brutali le parole”.
La vita a Linda non fa nessuno sconto, le piazza davanti continue difficoltà ed ostacoli eppure lei li supera tutti, a volta con l’ironia, a volte con la testardaggine, a volte con qualche passo falso e alla fine, anche a caro prezzo, ottiene la felicità tanto agonizzata.
Volevamo prendere il cielo è un romanzo potente, emozionante, è una storia che regala speranza, che spinge a non arrendersi a perseverare, è un inno all’amicizia, quella imperfetta e poi all’amore, quello di una madre e di una figlia, di un compagno, di un’amica e soprattutto della prima persona che ci ha fatto battere il cuore.
In un periodo come questo, è bello sapere che, nonostante tutto, il lieto fine è un’opzione sempre valida.