Violet e il libro proibito di Kelly Barnhill
Nelle fiabe, tutte le principesse sono bellissime, i draghi orrende e spietate creature e le storie… semplici e innocue storie. Ma questa non è affatto una fiaba come le altre. Nel regno di Andulan, la figlia del re si chiama Violet. È una ragazzina solitaria, con gli occhi di colore diverso e una massa di ricci che le nasconde la faccia. Si vede brutta, e questo la rende insicura. C’è solo un momento in cui non si sente sbagliata: quando racconta storie. Perché Violet è una lettrice voracissima e una voracissima narratrice di favole. Se apre bocca rapisce tutti, dalle dame di corte al più umile dei servitori. Quando insieme al suo migliore amico, Demetrius, trova nei sotterranei del castello un misterioso libro, è convinta di aver scoperto una miniera di storie che cambierà la sua vita. E la sua vita cambia, ma non come aveva immaginato… Dal polveroso tomo si leva la voce spaventosa di una divinità dimenticata, che inizia a sussurrare ai servitori, alle ancelle, al popolo, ammaliando l’intero reame. Ammalia il re, offrendogli l’opportunità di catturare l’ultimo drago sopravvissuto. E ammalia la principessa Violet, con l’illusione di renderla bellissima. Ma ogni parola sussurrata dal libro proibito ha un prezzo, e tremende conseguenze. E Violet, per salvare il regno, dovrà trovare il modo di ascoltare solo le voci amiche, e di raccontare l’unica storia che potrà guarire il suo mondo. Dall’autrice del caso editoriale La bambina della luna e delle stelle, un nuovo intenso romanzo sul potere delle parole e delle storie.
Violet e il libro proibito di Kelly Barnhill, fantasy per ragazzi pubblicato da DeA il 18 gennaio.
Non so se sono io, se sia un periodo un po’ così o se sono i fantasy per ragazzi a non attrarmi più come un tempo, sta di fatto che questo libro non mi ha convinto. Mi sono anche un po’ annoiata durante la lettura e credo sia un problema mio, non del libro in sé.
Mi è piaciuta l’idea di parlare di una principessa che non è come quella delle fiabe, mi è piaciuto il legame con il drago, un drago che dovrebbe essere terribile e incutere terrore, ma è molto diverso da come appare e sarebbe in grado di dare la vita per salvare gli altri, mi è piaciuta anche l’amicizia tra Violet e Demetrius. A questo punto vi starete chiedendo: cosa non ti ha convinto? È questo il problema, non so nemmeno io cosa sia di preciso, forse la narrazione insolita, forse il fatto che sembri un libro scritto tanti anni fa pur parlando di una principessa così moderna, forse la storia in sé che ha degli elementi di novità, ma che non risulta così originale come mi sarebbe piaciuto.
Se l’intento dell’autrice era quello di mostrare che non conta la bellezza esteriore, ci è riuscita a metà perché comunque la nostra giovane protagonista cede alle lusinghe di chi promette di renderla avvenente non rendendosi conto che chi la ama davvero vede oltre il suo aspetto esteriore. Lei vorrebbe essere come le principesse delle fiabe perché troppo spesso si è sentita in difetto, troppo spesso le è stato fatto notare il suo aspetto non convenzionale e i canoni non rispettati. Non rendendosi conto di essere stata invece una benedizione e di avere molto da dire e da dare senza dover contare sulla bellezza.
Ho trovato anche ci fosse discrepanza tra le descrizioni di Violet e le illustrazioni e questa scelta mi ha un tantino mandato fuori strada, se si vuole veicolare il messaggio di accettarsi così come si è perché rappresentare la protagonista perfetta fin dalle prime immagini?
Come vi dicevo mi è molto piaciuto il rapporto tra Violet e Demetrius, un’amicizia nata quando erano molto piccoli, un’amicizia che è cresciuta col tempo e li ha portati a diventare molto uniti, quasi una cosa sola. Violet e Demetrius non appartengono allo stesso rango sociale, ma a loro non importa, passano insieme ogni momento possibile, si appoggiano quando è necessario, ma sanno anche dirsi reciprocamente quando uno dei due sta sbagliando ed è questo a rendere la loro amicizia così importante.
Ciò che non mi ha fatto impazzire è il narratore, molti lo troveranno centrato e ironico, per me invece è stato fonte di distacco dalla storia e forse il vero motivo per cui non sono riuscita ad apprezzarla e a farmi coinvolgere. Che poi non ho nemmeno compreso tutta la spiegazione della creazione del mondo o del multiverso che dir si voglia, troppi personaggi, troppa confusione e il mio cervello è andato in tilt. Ci sono stati dei momenti in cui non riuscivo a capire chi stesse pronunciando certe frasi, la scelta stilistica non credo sia stata delle migliori per rendere le cose più semplici.
Insomma smeraldi, sarò sicuramente una voce fuori dal coro, tra i lettori di questo libro per ragazzi, ma non posso promuoverlo purtroppo. La mia valutazione è ovviamente soggettiva, quindi per avere più pareri leggete tutte le recensioni del review party.