Viola e il blu di Matteo Bussola

Questa è la storia di Viola, una bambina che gioca a calcio, sfreccia in monopattino e ama vestirsi di Blu. Viola i colori li scrive tutti con la maiuscola, perché per lei sono proprio come le persone: ciascuno è unico. Ma non tutti sono d’accordo con lei, specialmente gli adulti. Tanti pensano che esistano cose ‘da maschi’ e cose ‘da femmine’, ma Viola questo fatto non l’ha mai capito bene. Così un giorno decide di chiedere al suo papà, che di lavoro fa il pittore e di colori se ne intende. È maggio, un venerdì pomeriggio, il cielo è azzurrissimo e macchiato di nuvole bianche, il papà è in giardino che cura le genziane. Le genziane hanno un nome da femmine, eppure fanno i fiori Blu. Però ai fiori, per fortuna, nessuno dice niente. Non è come con le persone, pensa Viola. Un fiore va bene a tutti così com’è… In questa storia, ispirata dalle conversazioni con le sue figlie, Matteo Bussola indagagli stereotipi di genere attraverso gli occhi di Viola, una bambina che sa già molto bene chi è e cosa vuole diventare. Un racconto per tutti, che celebra la forza della diversità e l’importanza di crescere nella bellezza e nel rispetto delle sfaccettature che la vita ci propone. Una storia dedicata a tutti quelli che vogliono dipingere la propria vita con i colori che preferiscono.

Viola e il blu di Matteo Bussola, libro per ragazzi in uscita oggi, 25 marzo, con Salani editore.

Ho avuto la fortuna di scoprire Bussola lo scorso anno grazie a L’invenzione di noi due, libro che ho amato moltissimo e di cui trovate la recensione sul blog, così quando, seguendo il profilo dell’autore, ho visto che avrebbe pubblicato un libro per ragazzi non vedevo l’ora di leggerlo. Come molti di voi sanno la letteratura per ragazzi è diventata il mio pane quotidiano, amo perdermi tra le pagine dei libri a loro dedicati perché hanno sempre grandi insegnamenti che spesso i libri pensati per gli adulti non sanno trasmettere. Ovviamente Viola e il blu non fa eccezione e il tutto è corredato da illustrazioni dello stesso Bussola che sono una delizia per gli occhi. Vogliamo poi parlare delle due copertine? Già, perché la sopraccoperta è diversa dalla cover del romanzo e sono entrambe stupende.

Viola è una bimba molto sveglia che ama scrivere tutti i colori con la lettera maiuscola perché ogni colore è unico. Il suo preferito è il Blu, ama giocare a calcio e vorrebbe poterlo fare coi maschi, adora sfrecciare sul suo monopattino e passare del tempo col suo papà. Proprio a suo papà ha deciso di porre una serie di domande perché proprio non riesce a capire come sia possibile che ogni volta le venga detto che il Blu è un colore da maschi e che una bambina non dovrebbe voler giocare a calcio e andare sul monopattino. La scelta ricade sul papà perché la famiglia di Viola è speciale, il papà lavora da casa, essendo un pittore, e la mamma esce ogni mattina presto e torna tardi la sera per andare a lavorare in ufficio e nei cantieri, essendo un ingegnere.

Per Viola questa è la normalità, non si è mai posta il problema di questa scelta ma, conversando col papà, si rende conto che per molti è ancora strano che il padre stia a casa, si occupi di lei e svolga faccende domestiche mentre la madre esce per lavorare. D’altronde il retaggio culturale che ci portiamo dietro è difficile da superare e Viola ogni giorno deve fare i conti con questa cosa, ma per fortuna c’è il suo super papà pronto a spiegarle tutto. Parte così un bellissimo dialogo in cui si parte dai colori, si passa attraverso l’arte e si inseriscono anche tanti episodi di vita quotidiana.

Voi lo sapevate che nell’antichità il Blu era il colore delle donne e il Rosa era associato agli uomini? Forse molti di noi non se ne sono mai accorti ma nella Creazione di Adamo di Michelangelo Dio ha una tunica Rosa e in quasi tutte le rappresentazioni della Madonna il suo velo è Celeste. Il papà di Viola se ne intende di colori e conosce la spiegazione di tantissime cose, per fortuna Viola si è affidata a lui per capire. Ci sarà però modo per Viola di insegnare anche qualcosa di molto importante al suo papà ed è la potenza della parola GRAZIE. Parlando con lei si rende conto che anche lui dà tante cose per scontate e che una parola carina, un gesto affettuoso o anche solo uno sguardo pieno d’amore possono migliorare le giornate di chiunque.

Matteo Bussola ci mostra la forza della diversità, la potenza delle parole, dei gesti, l’importanza di essere sempre se stessi anche se questo non viene apprezzato, attraverso gli occhi di Viola, una bimba che ha tanto da insegnare a noi adulti. Perché la semplicità con cui i bambini vedono il mondo, la purezza con cui guardano ciò che li circonda, senza precludersi nulla, senza porsi limiti, dovrebbe essere d’insegnamento a tutti, mostrandoci l’importanza della libertà. Libertà anche di essere dei bambini difficili.

È facile essere una bambina difficile. Se non hai paura di cadere quando vai fortissimo in bici, se preferisci arrampicarti sugli alberi invece che giocare alle principesse, se ti dicono di non giocare a calcio coi maschi e tu non capisci bene il perché, se hai l’impressione che quando ti chiedono di fare la brava intendano solo farti stare zitta, insomma ogni volta che non sei ciò che si aspettano da te, allora ecco. Almeno una bambina difficile la conosci di sicuro. Magari, quella bambina sei proprio tu.

Matteo Bussola

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