Vieni via con me di Francesca Redolfi
Trama
Cloe ha un solo obiettivo nella vita: finire l’università e diventare, un giorno, un’insegnante. Finché non accade l’imprevisto.
Sua madre viene licenziata e lei, costretta dalle circostanze, si trova a dover lavorare come cameriera. Così, in un freddo giorno di primavera, s’imbatte nell’insegna del Dandelion, un ristorante di prestigio collocato in un’antica villa appena fuori città.
Con l’aiuto di Enzo, il proprietario del Dandelion, Cloe impara a fare la cameriera e ad amare questo mestiere. E forse anche quell’enigmatico capo con gli occhi scuri.
Ma con il passare dei giorni, tra delizie di canapè e creme ganache, cioccolato grezzo e stelle di carambole, e accompagnata dall’aroma fruttato, speziato e legnoso di vini e liquori pregiati, Cloe si rende conto che dietro quella villa del Settecento si celano fitti misteri.
Cosa ci sarà mai nella vecchia cantina, dove Enzo le impedisce tassativamente di andare? E cosa si nasconde dietro la forte rivalità tra il Dandelion e il suo principale concorrente, il Solari?
Per scoprirlo, Cloe dovrà scavare tra taciuti segreti di famiglia. E capire anche che a volte la cucina assomiglia all’amore, più di quanto non si creda.
Vieni via con me di Francesca Redolfi, contemporary romance, pubblicato il 10 maggio da More Stories.
Cloe è una studentessa modello che sta laureandosi in letteratura conseguendo ottimi voti. La sua vita è semplicemente incentrata sullo studio finché un giorno, tornando da un esame non scopre che la madre ha perso il lavoro.
Questo la costringe ad andare a cercare un lavoro per aiutare economicamente la sua famiglia. Ma cosa potrà mai fare una ragazza che sta studiando lettere in modo che possa di giorno seguire i corsi all’università e studiare? La cameriera in un ristorante o in una pizzeria o in una bettola qualsiasi purché possa garantirle uno stipendio seppur minimo.
Peccato che lei non abbia la benché minima esperienza e, nel locale del suo primo impiego, nessuno sia interessato a insegnarle nulla. Tra un insulto e l’altro dello “chef”, una sera decide di andarsene anche se sa che questa sua scelta non sarà d’aiuto all’economia familiare.
Senza nemmeno accorgersene, al ritorno a casa si imbatte nel Dandelion, un ristorante stellato poco fuori Milano. Con non poco coraggio si addentra nella villa storica che ospita il ristorante e si imbatte nel proprietario, Enzo, un misterioso ed affascinate uomo che inaspettatamente le offe un lavoro come cameriera e si offre di insegnarle il mestiere.
Al Dandelion, Cloe scopre la cucina sopraffina e nuovi sapori capaci di sconvolgerle i sensi.
Sotto la guida di Enzo, impara a portare vassoi pesantissimi con una ventina di calici o più piatti contemporaneamente.
Nel contempo è affascinata dal proprietario che spesso sembra riservarle attenzioni particolari ma allo stesso tempo mantiene le distanze e soprattutto è curiosa di scoprire i misteri che si celano all’interno della villa, i motivi per cui le è vietato fare ingresso nella cantina e che tipo di trascorsi ha Enzo con il proprietario del ristorante diretto concorrente, il Solari.
Cloe è una ragazza giudiziosa. Una brava studentessa e una giovane che conduce una semplice vita da studentessa universitaria. E’ una sognatrice che spera un giorno di poter insegnare e trasmettere la sua passione per la letteratura ad altri studenti, tuttavia il licenziamento della madre e la sua conseguente depressione, inducono Cloe a cercare solide soluzioni per aiutare economicamente la sua famiglia e allo stesso tempo la madre a ritrovare una sua identità e un nuovo lavoro.
La normalità si sposa sempre con qualcosa di complicato, non è mica un bicchier d’acqua. Ha sempre un sacco di grattacapi, fastidi, questioni. La normalità non è mai liscia, rettilinea, un campo da volo.
Al Dandelion non solo troverà un lavoro ma anche scoprirà l’arte culinaria e cosa significa lavorare dando sempre il meglio di sé stessi per cercare la perfezione ma pur sempre con umiltà. La cucina diventa una scuola di vita.
Non avevo mai pensato al cibo in questi termini. Non è solo nutrirsi, e direi che non si limita neppure a un vezzo per palati fini, a un lusso per addetti ai lavori. È ciò che oserei definire una passione, un’arte.
Enzo Rivera è un uomo di 33 anni, attraente, dal fisico allenato, capelli scuri e occhi penetranti. E’ il proprietario del Dandelion e sommelier del locale. E’ riservato, posato, professionale e dopo una cocente delusione, si accompagna sporadicamente a clienti che di tanto in tanto si fermano alla villa per la notte.
E’ attorniato da un’aurea di mistero: la storia è narrata dal punto di vista di Cloe e l’autrice ha mantenuto sapientemente il riserbo su cosa pensi o provi Enzo fino alla fine del romanzo, anche se molti lati della sua personalità emergeranno a poco a poco.
La sua bocca si apre in un lieve sorriso. Succede di rado. Che sorrida, intendo. Come se di sorrisi ne avesse a disposizione pochi, e volesse risparmiare sulla quantità. Ma ne val la pena, quando lo fa. È come se il mondo intero si spalancasse.
Una cosa però è subito ben chiara alla protagonista: Enzo prova un astio nei confronti dello chef del ristorante Rivera, Fulvio, che sembra andare oltre la semplice rivalità tra locali concorrenti.
Cloe non è una persona che si lascia scivolare addosso le cose: vuole scoprire cosa si cela dietro a questa rivalità e anche il motivo per cui le è stato categoricamente vietato di accedere alla cantina del Dandelion.
«Questa villa contiene molti segreti, Cloe. E sono segreti che nessuno vorrebbe rivangare.»
Riuscirà Cloe a venire a capo di questi grattacapi e a quale prezzo?!
Il romanzo è davvero ben scritto. L’autrice si può davvero definire una scrittrice con i fiocchi. Descrizioni accurate e mai noiose. Sintassi ineccepibile. E’ davvero un libro che si fa leggere con piacere nel senso che è bello trovare un romanzo così strutturato. Al di là della correttezza grammaticale e sinottica, l’autrice è anche stata in grado di raccontare una storia non banale ma nei panni della cui protagonista è facile immedesimarsi, intrisa di romanticismo, di mistero e di un pizzico di noir.
E’ stata una bella sorpresa imbattermi in questa autrice che prima non conoscevo. Mi spiace solo che per motivi personali la mia recensione sia potuta uscire così tardi rispetto alla pubblicazione e di questo mi scuso personalmente sia con l’autrice stessa che con la casa editrice.