Vengo io da te di Daniele Nicastro

Un libro di narrativa per ragazzi e ragazze dai 13 anni. Una storia per gli amanti dei videogiochi in cui è possibile, seguendo una pista dopo l’altra, varcare il confine tra il mondo reale e quello virtuale. Un racconto che dimostra l’energia potente delle relazioni, la paura di fallire, di essere giudicati dal sistema e la difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo. Un libro che parla di amore, videogame, coraggio, crescita.

Giada e Nico. Un legame speciale nato negli ultimi mesi di scuola. Arrivate le vacanze, lui sparisce nel nulla. Che fine ha fatto? Perché non risponde al telefono? Nessuno lo conosce veramente o sa dove abiti. L’unica cosa certa è che il suo avatar è stato visto in un famoso gioco online. Giada odia i videogiochi, ma è decisa: “Se non vieni tu, vengo io da te”.

Vengo io da te di Daniele Nicastro, young adult pubblicato da Einaudi ragazzi il 3 maggio.

Posso dire che Einaudi ragazzi è la migliore casa editrice italiana di libri di questo genere? Ok ormai l’ho detto e non intendo rimangiarmelo, credo portino una ventata di novità e freschezza nel panorama dei libri per ragazzi e che sappiano puntare la loro attenzione su tematiche di cui, spesso, si parla troppo poco. Nella sua schiera di autori italiani non solo vanta delle eccellenze, ma è in grado anche di lanciare nomi nuovi che donano linfa vitale alle varie collane. Mi piace anche che puntino così tanto sugli autori italiani perché se c’è una cosa che ho capito in questi anni di blog e letture è che non abbiamo nulla da invidiare agli stranieri, anzi molto spesso la profondità di pensiero che riscontro negli autori di casa nostra è molto maggiore a quella di tutti gli altri.

Ho avuto già modo di conoscere Daniele Nicastro e sono stata felicissima quando mi ha proposto di leggere il suo nuovo romanzo, se Ogni giorno solo tu mi era piaciuto Vengo io da te l’ho proprio amato, tanto da leggerlo subito appena ricevuto perché incuriosita dalla trama e rapita dalla splendida cover.

La protagonista indiscussa è Giada, una pazza, lasciatemelo dire. Lei ha le idee molto chiare su quasi tutto e non ha nessun timore nel dire apertamente, e senza alcun filtro, ciò che pensa. Sarà proprio un suo intervento non proprio gradito dalla professoressa Manzini a spedirla dritta in punizione costringendola a partecipare al laboratorio audio-video che realizzerà un corto su Didone.

Giada si presenta al laboratorio e cerca subito il ragazzo che la prof Manzini le ha nominato, un tale Michele Rocchi, lo vede seduto in un angolo e si avvicina a lui per fare amicizia e iniziare a capire su come fare questo benedetto lavoro che le è stato appioppato a causa della sua linguaccia. Michele sembra spaesato, non è di certo uno di tante parole, ma non ci sono problemi perché Giada parla per due quindi restano pochi momenti di silenzio tra loro. ‘Michele’ parla poco, ma sembra avere delle belle idee e molte cose in comune con Giada, molte più di quelle che ha col suo ragazzo Yuri.

Yuri è la nota dolente, davvero non ci si capacita di come una ragazza così frizzante, irriverente, che sprizza girls power da tutti i pori possa stare con un tale imbecille. Cioè sia chiaro abbiamo avuto tutte la nostra buona dose di imbecilli nella vita e la maggior parte delle volte nemmeno ci rendevamo conto di quanto lo fossero, ma Giada se ne accorge e quindi non ha scusanti. Deve darci un taglio perché stare con un bulletto del genere che ama mettere sotto pressione i più deboli e farsi bello con gli amici non ha proprio senso. la sua insofferenza nei confronti di Yuri cresce giorno per giorno e con questa la consapevolezza di doverci dare un taglio.

A questo si va ad aggiungere l’intesa sempre maggiore che sembra avere con Nico (esatto non era Michele il ragazzo del laboratorio), un ragazzo dal cuore d’oro che ha un segreto che non può confessare a Giada, uno di quelli che cerca di tenere a bada e con Giada ce la sta mettendo tutta per non far emergere. Giada gli fa provare delle sensazioni che non credeva possibili, lo spinge a mettere da parte i demoni che affollano la sua testa e a provare a vivere davvero tutto appieno, nonostante le mille paure e la possibilità che tutto possa finire in un attimo. E sarà proprio un malinteso a rigettarlo nell’abisso e a farlo sparire dalla scena lasciando Giada nello sconforto più totale. Nico si nasconde, nessuno lo ha più visto in giro, nessuno ha il suo indirizzo e al telefono non ha nessuna intenzione di rispondere. Sparito nel nulla, ma c’è qualcosa che Giada può fare per tentare il tutto per tutto ed è mettersi nei suoi panni e provare a trovarlo nel luogo in cui si rifugia quando il suo mondo sembra cadere a pezzi: quello virtuale.

Giada odia i videogiochi, ma per comunicare con lui e dirgli quello che prova è disposta a tutto, anche chiedere aiuto al suo ex e creare una squadra di ricerca. Il gioco è appena agli inizi e la strada che Giada dovrà percorrere per recuperare la fiducia di Nico lunga e tortuosa. Riuscirà a mostrargli che può fidarsi di lei e che insieme possono connettersi nel mondo reale? Questo sta a voi scoprirlo.

Io come Giada non so nulla di videogiochi, ma la storia che ha ideato Daniele Nicastro mi ha coinvolto totalmente portandomi non solo a immedesimarmi nella protagonista, ma anche a sentire il disagio di Nico, tutti i suoi timori e le paure. Nico è un’anima fragile che va tutelata, un ragazzo che ha tantissimo da dire e dare senza bisogno di urlare e senza nemmeno l’esigenza di farsi sentire e vedere che hanno molti dei suoi coetanei. Nico è quella persona così speciale che ti viene voglia di avere accanto e ascoltare per ore e ore. Non so quanti Nico ci siano al mondo, ma sono certa che Vengo io da te sia uno di quei romanzi che molti ragazzi dovrebbero leggere non solo per rivedersi in lui, ma anche per capire la bellezza delle persone ritenute diverse perché non omologate alla massa. Grazie davvero Daniele Nicastro per la storia che hai scritto e per Giada e Nico, due protagonisti che non sarà facile dimenticare.

5 stelle

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