Valencia. Diario di viaggio…#valencia_2

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Secondo post su Valencia, oggi vi faccio conoscere i Jardì de Turia e la zona del porto.

Come tutte le grandi città dell’antichità anche Valencia fu fondata lungo le rive di un grande fiume: il Turia. Vi starete domandando: che fine ha fatto questo fiume visto che le uniche acque a Valencia oggi sono quelle del mar Mediterraneo? Nel 1957 vi fu una grande alluvione, la gran riada de Valencia, che provocò la morte di decine di persone, distrusse ponti, argini, fece saltare i collegamenti e per giorni fece mancare l’energia elettrica e l’acqua potabile. In seguito a questa alluvione il governo decise di deviare il corso del fiume portandolo lontano dalle zone abitate, la prima idea di riutilizzo del suo alveo fu quella di costruire un’autostrada urbana tratto finale della grande arteria di collegamento tra Madrid e il Mediterraneo, i valenciani reagirono organizzando comitati di protesta. Nel 1979, complice la caduta della dittatura, venne modificato il piano regolatore identificando l’intero letto come zona verde, così avvenne nel 1986 con l’inizio dei lavori che portarono i Jardì de Turia, coi suoi 9 chilometri, ad essere il più lungo parco d’Europa. Un polmone verde di 110 ettari molto amato sia dai turisti che dai valenciani che lo utilizzano per fare sport e rilassarsi.

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La zona del porto ha beneficiato della 32° America’s Cup del 2007 cambiando completamente faccia, il fulcro funzionale del porto di Valencia è l’edificio “Veles e Vents” di David Chipperfield, costruito tra il 2005 e il 2006 è il palazzo di controllo e vista delle regate, composto da quattro piattaforme orizzontali sfalsate che creano dei terrazzi. A parte i solai sporgenti e di forte spessore l’edificio è completamente vetrato per permettere una visione di tutti gli avvenimenti all’interno del recinto portuale sportivo. Le basi veliche dei team lungo il semicerchio della “darsena interior” sono di forme abbastanza semplici ma utilizzano materiali high-tech con strutture portanti in acciaio e rivestimenti in lamiera corrugata che le rendono accattivanti.

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La base velica di Luna Rossa progettata da Renzo Piano per Prada fa un esplicito riferimento alla nautica ed è legato al tema, caro all’archistar genovese, del riuso e della sostenibilità. La sua facciata è costituita da parti di vele utilizzate in regate precedenti che grazie alla trasparenza fanno filtrare la luce all’interno durante il giorno e la rendono una sorta di lanterna nel porto durante le ore di buio.

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2 risposte

  1. Giugno 23, 2016

    […] lasciamo alle spalle la zona del porto perché è giunta l’ora di andare alla scoperta del bellissimo centro storico di Valencia. […]

  2. Giugno 28, 2016

    […] i tre post su Valencia (che potete trovare a questi link Valencia1, Valencia2 e Valencia3), eccoci arrivati a quella che, ad oggi, è la mia città preferita: […]

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