Untold di Sarah Rees Brennan
Trama È tempo di scegliere da che parte stare…
All’apparenza, Mestavalle è una sonnolenta cittadina inglese. Ma Kami Glass conosce la verità. Mestavalle è piena di magia. In passato, i membri della famiglia Lynburn hanno regnato su di essa facendo leva sulla paura, imponendo alla gente un tributo di sangue per alimentare il loro potere. Ora i Lynburn sono tornati, e Rob, il capofamiglia, sta radunando stregoni per riaffermare il proprio dominio. Rob e i suoi seguaci, però, non sono gli unici stregoni in città. È giunto il momento di prendere una decisione: pagare il sacrificio di sangue, o lottare. Kami ha anche altre scelte da compiere. Ora che il suo legame con Jared è stato spezzato, è libera di amare chiunque lei voglia. Ma chi sarà la persona giusta?
Untold di Sarah Rees Brennan secondo capitolo della trilogia Urban Fantasy YA “L’eredità dei Lynburn”, pubblicato il 6 maggio 2019 da Triskell Edizioni.
Attenzione!! Questa recensione contiene spoiler del primo volume della serie, Unspoken.
Vi ricordate dove eravamo rimasti?
Per non dimenticare. . . Mestavalle era una cittadina tranquilla prima del ritorno della famiglia Lynburn. Da quel momento in poi, la quiete è andata persa e strani eventi si sono verificati tra le strade precedentemente silenziose.
Del sangue è stato versato, un sacrificio è stato fatto, e tutto per alimentare il vecchio potere dei Lynburn.
Chi sono? Semplice, degli stregoni che sfruttano le energie naturali della cittadina per sentirsi ancora più potenti, alcuni così spietati da arrivare al punto di sacrificare comuni mortali per raggiungere il loro obiettivo di supremazia.
E adesso pare che siano tornati per diffondere il panico. O perlomeno, questo è il piano di due di loro, Rob e Rosalind: radunare più stregoni possibili per sottomettere Mestavalle al loro volere e diventare sempre più forti.
Ma non sono tutti di questo avviso . . .
Vi ricordate di Kami, la diciassettenne nata con una voce nella testa?
Una voce che le è sempre stata accanto, l’ha sempre aiutata, sorretta, consolata, una voce diventata ormai amica, che risponde al nome di Jared.
Bene, Kami non era matta come tutti credevano, aveva davvero qualcuno nella sua testa, qualcuno di reale, vivo e vegeto.
Jared Lynburn, uno stregone.
Il fatto era che Jared le mancava costantemente. E le mancava la Kami che era stata prima di spezzare il legame. Le mancava essere sicura di sé. Le mancava il mondo come lo aveva conosciuto sino a quel momento. Non avrebbe saputo dire cosa volesse davvero, a parte smetterla di sentirsi così.
In Unspoken Kami era stata costretta a recidere il legame telepatico che aveva sempre avuto con Jared, a causa di Rob. Adesso, tutte le sue certezze e convinzioni all’improvviso crollano, credeva di amare il ragazzo, ma possibile fosse solo per via di questa loro strana connessione? Quello che la confonde e delude più di tutto è il cambiamento di Jared nei suoi confronti: ora si comporta in modo freddo e scostante, e sembra quasi che la odi profondamente.
Inoltre, il legame tra Kami e Jared aveva un ruolo importantissimo perché avrebbe aiutato i Lynburn “buoni”, in particolare Jared, – ritenuto dalla zia Lillian, nonché moglie di Rob, l’erede più potente della loro famiglia – a sconfiggere Rob e Rosalind e mandare a monte il loro piano.
Forse però non tutto è perduto: c’è ancora un modo per Jared di cambiare le cose, c’è un cerimoniale a cui sottoporsi e grazie al quale accrescere i propri poteri, ma è estremamente pericoloso, e pochi stregoni ne sono usciti vivi.
«Avevo bisogno di sapere se saremmo stati in grado di vivere separati. Avevo bisogno di scoprire chi saremmo stati una volta spezzato il legame. Ciò non significa che ti volessi fuori dalla mia vita. Sai cosa provo per te.»
Una cosa è certa, Rob e la sua banda di stregoni sono pronti a sferrare il loro attacco e impossessarsi di Mestavalle e della dimora di Aurimere, mentre il tempo scorre inesorabile. Anche se di certo non a favore di un gruppo di ragazzini impreparati, costituito da due stregoni principianti – Jared e il cugino Ash –, da tre comuni mortali – mmh… forse non proprio tutti così mortali – e da una sorgente. Cosa o chi sia quest’ultima non ve lo dico 😛
Come finirà e chi avrà la meglio? E inoltre, quanto ha inciso la connessione tra Jared e Kami nelle loro vite? Hanno da sempre confuso tutto, fuorviati da quel legame o, quest’ultimo, ha solo amplificato qualcosa che sarebbe nato comunque?
«Non puoi chiedermi di non fare cose pericolose» lo avvisò.
«Lo so,» rispose, «sarebbe come chiederti di smetterla di essere te stessa. Ma non sono più con te, ed ero abituato a esserci sempre. Non riesco a smettere di pensare che possa succederti qualcosa quando non ci sono. Non verrei nemmeno a saperlo.»
Purtroppo, non troveremo tutte le risposte alle mie domande in questo secondo capitolo della trilogia, Untold è solo un lungo intermezzo tra quello che è già successo e quello che ancora dovrà accadere.
Di fatto non vi chiarirete le idee, anzi, vi si confonderanno ancora di più come è successo a me, ma per cause differenti da quelle a cui faccio riferimento in questo momento.
È accaduta una cosa, in particolare, che non ho ben capito, qualcosa che mi ha destabilizzata perché l’ho trovata poco credibile e che, a parer mio, ha rovinato un po’ la storia nel suo insieme. Un’azione ritenuta impossibile o quantomeno difficile da realizzare, che verso fine libro è stata compiuta con una naturalezza disarmante.
Ecco, queste sono cose che fanno perdere punti ad una bella lettura, che sarebbe stata altrimenti da 5 stelle.
Ad ogni modo, i personaggi sono tutti ben caratterizzati, soprattutto quelli secondari. Gli amici di Kami hanno delle personalità di spicco, ruoli ben precisi, determinanti ai fini della trama. Figure divertenti, spiritose, che alleggeriscono un po’ l’aria tetra che si respira a Mestavalle.
Kami ha avuto una maturazione notevole, l’autrice ha aggiunto delle peculiarità che le hanno fatto guadagnare parecchi punti, sia in intelligenza che in simpatia.
La sua storia/non storia con Jared incuriosisce tantissimo, è forte il desiderio di capire cosa entrambi provino per l’altro, forte sia per loro che vivono l’attesa e la confusione, sia per noi che leggiamo inermi e in balia degli eventi.
Jared è un tipo tosto, chiuso, introverso, misterioso. Non è facile capire cosa prova, sente o pensa, e per Kami sarà ancora più difficile comprenderlo dopo aver reciso il legame che li univa. Il ragazzo si era sempre mostrato contrario alla rottura, non voleva perdere quelli che erano i suoi punti fermi… chissà, magari non voleva perdere lei. Ma Kami si è trovata costretta a farlo, e da un lato è una cosa che ha sempre voluto – per capire se quello che provava era davvero reale o dipendeva tutto da quel legame – dall’altro l’ha sempre temuta, e tutti i suoi timori sono poi diventati all’improvviso realtà.
Non sarà per niente facile trovare un punto d’incontro o arginare la perdita, ma sicuramente la rottura ha dato il via ad una serie di avvenimenti a catena che ci porteranno dritti al capitolo finale di questa trilogia, Unmade.
Alla prossima,
Simona