Unpopular di Freya Dakets

Zoe ha diciassette anni, una smodata passione per la lettura e una spiccata tendenza a incasellare le persone in categorie. Per lei esistono i nerd, le cheerleader senza cervello e gli odiosi giocatori di football che considera “scimmioni con un ego smisurato”. Quando però si trasferisce in una nuova città, a casa del compagno della madre, è costretta a cambiare punto di vista. Il destino, infatti, vuole che Kyle, il suo fratellastro, sia proprio il capitano della squadra di football della loro scuola. E sebbene non sia affatto il tipo di ragazzo con cui avrebbe scelto di avere a che fare, Zoe, suo malgrado, si troverà a trascorrere gran parte del tempo con lui e i suoi migliori amici, nonché compagni di team: Logan, Dave e Seth. Tra scherzi di cattivo gusto e piacevoli sorprese, segreti sconvolgenti e innamoramenti intensi e veloci come un temporale estivo, Zoe scoprirà che nessuno è davvero come si mostra all’esterno e che il cuore può giocare brutti scherzi e avere ragioni che davvero la ragione non conosce…

Un romanzo delicato e appassionante sull’amicizia, sulla scoperta di sé e sulla straordinaria magia del primo amore.

Recensione di Esmeralda – Unpopular di Freya Dakets, young adult pubblicato da leggereditore il 2 gennaio.

Se avessi quattordici anni sarei qui a scrivere una recensione super entusiasta e ad assegnare smeraldo, ma di anni ne ho quasi trentaquattro e il momento di fangirlare è passato da un pezzo. Quindi parto subito con una doverosa premessa, Unpopular è un libro perfetto per le ragazze dai tredici ai diciassette anni, ti permette di sognare ad occhi aperti e traspone su carta, in modo ovviamente romanzato, tutte le incertezze tipiche di quell’età. Non ho dovuto sforzarmi per fare un salto nel passato, merito della scrittura fresca e scorrevole dell’autrice, e mi sono lasciata trasportare dal turbine di eventi che ha inserito all’interno del romanzo.

Impossibile non sentirsi affini a Zoe, tutte noi siamo passate attraverso la fase ‘so tutto del mondo e delle persone che lo popolano’ in fondo il liceo sembra seguire regole precise ovunque. La Dakets ha ambientato Unpopular in America, com’è giusto che sia, perché nell’immaginario collettivo le scuole americane sono il non plus ultra in ogni campo e se si vuole sognare davvero è doveroso farlo in grande. Cosa contraddistingue i licei americani? Ovviamente la distinzione netta in categorie e le relative etichette, da una parte abbiamo gli scimmioni giocatori di football accompagnati dalle immancabili oche cheerleader, dall’altra i ragazzi super intelligenti, e ovviamente emarginati, i cosiddetti nerd. Zoe fa parte dell’ultima categoria e ne è estremamente orgogliosa, lei ama perdersi nei libri, è appassionata di scacchi, dirige il giornalino del suo liceo e ha un’opinione incontrovertibile su tutto e tutti.

La sua vita viene stravolta quando la madre decide di trasferirsi per amore e Zoe deve ricominciare tutto da capo, addio migliore amica, addio liceo delle certezze, benvenute, mica poi tanto, novità! Oh no! Non può essere già quel sabato! Non può essere già il fatidico sabato che distruggerà la mia vita per sempre, polverizzandola.

Per Zoe è un duro colpo e, come se non bastasse, dovrà dividere i suoi spazi con il figlio adolescente del compagno della madre, capitano della squadra di football del liceo, osannato e venerato come se fosse un dio, Kyle Thorne. Il primo incontro tra i due non è dei migliori (leggendo capirete) ma Zoe ci tiene a mettere subito le cose in chiaro e a far capire a Kyle e compagnia cosa pensa di loro «E dài, Caroline, spassatela un po’ con noi. Non sai quante ragazze sognano da una vita un ‘ciao’ da parte di uno solo di noi ed ecco che tu, in un solo giorno, hai la fortuna di trovarti alla presenza di tutti e quattro» mi dice Kyle. Sono praticamente sicura che abbia usato il mio secondo nome di proposito. «Allora pensate a rendere fortunata un’altra ragazza» dico loro, salutandoli con la mano.

Già perché Kyle non è quasi mai solo, i suoi tre migliori amici, Logan, Dave e Seth, vivono a stretto contatto con lui e Zoe deve imparare a sopportarli tutti insieme. Cosa per nulla semplice quando si divertono a farti degli scherzi idioti…ma saranno davvero solo questo? Ok l’inizio è stato un tantino burrascoso, Zoe non sa frenare la lingua e Kyle è abbastanza irritante, ma per giudicare le persone bisogna conoscerle a fondo e Zoe questo lo capirà presto. Tutti hanno qualcosa che tengono ben nascosto in fondo all’anima, aprirsi non è semplice per nessuno, ma la vicinanza porterà ben presto questi quattro ragazzi ad affezionarsi a lei e a volerla proteggere. Ognuno di loro lo mostrerà in modo diverso, com’è giusto che sia vista la differente caratterizzazione che l’autrice ha dato loro, ma tutti mostreranno che non bisogna mai fermarsi alle apparenze.

Mi sono sempre basata sulle apparenze. Ho sempre classificato le persone in categorie. I giocatori di football: gli scimmioni, tutto ego e zero cervello. E invece mi ritrovo sempre con quattro di loro. Uno è cresciuto senza madre. Uno soffre per la morte della propria ragazza pazza. Uno gioca per poter avere una borsa di studio e nasconde un animo da nerd. E Seth… Chissà cosa nasconde Seth.

Zoe invece è un libro aperto e combatte tutto ciò che le accade col sarcasmo, commette degli errori com’è giusto che sia, a diciassette anni è facile scambiare per amore una grande affinità e si può anche essere percorsi da tanti dubbi che possono arrivare a farti compiere gesti sconsiderati. L’adolescenza è una brutta bestia che non si può sconfiggere restando soli, la vicinanza e i consigli degli amici sono fondamentali per mantenerti in carreggiata e permetterti di superarla indenne. «Tu sei la migliore, Zoe. Sei molto meglio di me. Hai il coraggio di essere te stessa. Io mi nascondo dietro una facciata, dietro una definizione. Tu non ti preoccupi invece di essere Zoe Caroline Jane Martin. Non piaci a tutti, certo. Ma è meglio essere scelto da pochi che adorato da molti.»

Unpopular è un romanzo young adult divertente e spensierato che pone l’accento su tutte le cose che ognuna di noi ha vissuto dai tredici al diciassette anni. Le scelte della Dakets funzionano e anche se non siamo di fronte a un capolavoro ho trovato un libro godibile che mi ha fatto passare qualche ora serena senza pensare ai problemi della vita di tutti i giorni. Solitamente negli young adult si calca la mano e si inseriscono eventi drammatici, qui i drammi si sfiorano ma non diventano mai definitivi e questo può essere un pregio come un difetto, dipende da cosa il lettore si aspetta di trovare. Io mi sento di promuoverlo e di consigliarlo a tutte le adolescenti che stanno leggendo questa recensione.

4 stelle

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