Un’Alice come un’altra di Alice T.

Alice, quattordici anni, all’anagrafe ha un nome diverso, un nome da maschio. Solo sei mesi la separano dall’inizio delle cure che le restituiranno un’identità in cui riconoscersi, ma tra oggi e quel momento può succedere di tutto: e il suo sogno può ancora sfumare. Un’Alice come un’altra è la storia vera di una ragazzina unica eppure come tante, tra famiglia, scuola, amori “giusti” e “sbagliati”, incontri pericolosi e amici veri, sfide e paure che sembrano farsi troppo grandi, affrontate con lo straordinario coraggio dell’adolescenza. In una Napoli che balza dalla pagina, la voce di Alice ci porta con sé lungo una rotta non sempre facile ma sempre diretta verso il futuro.

Un’Alice come un’altra di Alice T. libro autobiografico pubblicato da Giunti editore il 16 marzo.

Non è il primo libro che leggo su questa tematica, ma è certamente il più crudo. Lo scorso anno MIMebù ha pubblicato Dobbiamo essere leoni e sono rimasta molto colpita dal modo dell’autrice di affrontare l’argomento con tatto, delicatezza, ma anche tanta verità. Credevo che avrei rivissuto le stesse sensazioni, ma non avevo fatto i conti con la differenza di ambientazione e di apertura mentale tra il popolo norvegese e quello italiano. Mi sono sentita gelare il sangue nelle vene perché la protagonista esiste davvero, Alice T. sta attraversando questo calvario e sta vivendo sulla propria pelle l’ottusità e la cattiveria dei ragazzi della città in cui vive. Alice T. viene trattata male, viene derisa, bullizzata, malmenata perché è nata nel corpo sbagliato, perché anche se lei è femmina all’anagrafe ha un nome da maschio.

Esiste qualcosa di più difficile da affrontare? Esiste qualcosa che può farti stare peggio di questo? Alice vorrebbe solo essere una fra tante, non destare stupore, non essere vista come qualcosa di ‘sbagliato’, vorrebbe girare fra la gente e non sentirsi ‘diversa’.

Alice ha un coraggio incredibile, a quattordici anni prendere una decisione che cambierà la tua vita deve essere difficile, ma lei non ha nessun timore perché sente che è la sua strada, che non può continuare a vivere in questo corpo che non la rispecchia e anche se sarà un cammino lungo e tortuoso è pronta a intraprenderlo. Dalla sua ha una madre che la ama con tutta se stessa e che non ha intenzione di lasciarla sola nemmeno un istante in questo viaggio. Il padre fa più fatica a starle vicino e comprenderla, forse per la paura di vederla soffrire a causa di questa scelta, forse perché non è semplice vedere il proprio figlio infelice.

Un’Alice come un’altra è un racconto graffiante che alterna i vari momenti di euforia e sconforto della sua protagonista. Ci sono scene che fanno accapponare la pelle, ci sono gesti che ti lacerano l’anima, ci sono persone che ti buttano a terra e altre che sono la tua salvezza. Alice vive tutto sulla propria pelle e a volte le cose si fanno talmente difficili da rischiare di condurla a gesti estremi e irreversibili. Perché chi intraprende la lettura di questo romanzo autobiografico deve sapere fin dall’inizio a cosa va incontro. Perché un libro così non può lasciarti indifferente e non ha l’intento di essere una lettura d’evasione. Perché un libro così ti porta a riflettere su tante cose della nostra società, ti porta a vedere sotto la lente d’ingrandimento quanto ancora deve essere fatto per rendere i nostri ragazzi, e non solo, aperti e tolleranti, e tutto deve partire dai grandi, dalla scuola, dai genitori, dai docenti. Non possiamo permetterci di rimanere ciechi di fronte a tutto questo.

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