Una relazione di Valentina Gaia e Stefano Sardo
Alice e Tommaso stanno insieme da quindici anni, vivono insieme, hanno anche comprato casa insieme, a Roma, la città in cui si sono trasferiti anni fa per lavoro. Insieme. Una sera invitano a cena i loro migliori amici perché devono fare un annuncio. Quelli pensano sia il matrimonio o un figlio in arrivo, ma Alice e Tommaso spiazzano tutti: hanno deciso di lasciarsi. Gli amici non ci possono credere.
Proprio loro, la coppia perfetta?
Vengono subito rassicurati: vogliono lasciarsi in modo graduale, senza rompere. Si vogliono ancora molto bene, anzi continueranno a vivere insieme fino a che non venderanno la casa. Insomma: sarà una separazione senza traumi. Ma è una cosa possibile? Può un cambiamento essere indolore?
Come Alice e Tommaso, anche Valentina Gaia e Stefano Sardo sono stati, per tanti anni, fidanzati. Adesso che non lo sono più esordiscono con un romanzo che racconta l’amore, l’affetto e la difficoltà di restare fedeli ai propri sogni e contemporaneamente ai propri sentimenti.
Una relazione alterna il punto di vista di Alice e Tommaso e fa sorridere, appassionare, commuovere: una perfetta commedia romantica amara e dolce, al livello di grandi libri internazionali come Un giorno di David Nicholls o Alta fedeltà di Nick Hornby.
Una relazione di Valentina Gaia e Stefano Sardo, romanzo di narrativa da cui è tratto il film presentato al festival di Venezia, pubblicato da HarperCollins il 2 settembre.
Era più di un anno che questo titolo veniva rinviato, ma il mio interesse non è andato scemando e così appena notato tra le uscite l’ho chiesto alla CE. Cosa mi incuriosiva di questo libro? La scelta di lasciarsi di comune accordo in modo graduale dopo quindici anni di relazione, all’apparenza, perfetta. Mi stupiva l’idea che dopo essersi tanto amati si potesse decidere di porre fine al rapporto senza una motivazione reale di rottura e così appena mi sono immersa nella lettura ho cercato di rilevare i campanelli d’allarme. Ho assistito a parecchie relazioni saltate in 36 anni di vita e nessuna è stata serena, nemmeno quelle finite senza motivi gravi alla base perché l’amore non va mai di pari passo ed è inevitabile che uno dei due si ritrovi a soffrire più dell’altro e non è nemmeno semplice lasciarsi col cuore leggero, spesso i non detto e le piccole bugie pesano come macigni sulle coscienze dei protagonisti.
Alice e Tommaso sono lo specchio della generazione intorno ai quaranta, a cui aimè appartengo anch’io, entrambi con lavori precari in campo artistico, senza possibilità di chiedere un mutuo senza la garanzia dei genitori, con situazioni traballanti e poche certezze nella vita. Proprio per questo non mi stupisce che sia stato realizzato un film tratto da questo libro che è già di per sé una sceneggiatura perfetta. Abbiamo un cast ricco, oltre ai due protagonisti ci sono i migliori amici della coppia, anche loro con parecchi problemi di diversa natura, soprattutto in campo relazionale, che vedevano in Alice e Tommaso il modello da imitare. Le cose però non sempre vanno come vorremmo e così scopriamo che ad Alice questa scelta di Tommaso di non volersi sposare non è mai andata veramente a genio e che i figli non sono arrivati senza che ci fosse un reale problema da provare a risolvere, l’intimità non è mai stata un problema, ma scopriamo anche che Alice per un periodo non è stata poi così convinta che la relazione con Tommaso fosse ciò che di meglio potesse avere dalla vita, certo loro si sono amati tantissimo e si sono dati sostegno quando ne avevano più bisogno, sono sempre stati l’uno per l’altra la spalla su cui appoggiarsi, ma forse quell’amore lasciato a Parigi, quella passione bruciante, l’avrebbe resa più felice della stabilità con Tommaso. Come potranno mai reagire gli amici all’annuncio di separazione graduale? Il loro primo pensiero è di puro panico, impossibile mantenere lo stesso rapporto con entrambi, ma se Alice e Tommaso sono così sicuri che sarà tutto semplice per loro e che insieme continueranno a vederli chi sono loro per dubitare che questo accada?
Durante l’intera narrazione, scandita dai giorni, mi sono ritrovata a interrogarmi sulla validità di una scelta simile, se fosse accaduto a me non credo sarebbe stato possibile, il mio carattere e quello di mio marito, con cui sono stata fidanzata quasi 18 anni prima di sposarci, non avrebbe permesso una separazione dolce. Anche perché più scavi più rischi di trovare il marcio e anche la relazione che all’apparenza poteva sembrare perfetta può rivelare davvero delle brutte sorprese. Quando ho scoperto che Alice stava per lasciare Tommaso anni prima è stato un duro colpo, ma mai come quello che combina Tommaso a pochi passi dalla separazione. La maturità non si misura in anni di vita, questo è chiaro e lampante guardando la vita attraverso gli occhi di tutti i personaggi che incontriamo durante la narrazione, benché viaggino tutti intorno ai quaranta sono degli eterni adolescenti alla ricerca di qualcosa che nemmeno loro sanno spiegare, una classica commedia all’italiana in stile Immaturi per intenderci.
Una relazione riesce nell’impresa, non semplice, di donare al lettore sia attimi di introspezione che attimi di spensieratezza e sono molto curiosa di vedere il film per capire se le mie sensazioni restano le stesse. Promosso e consigliato a chiunque ami leggere di storie che sanno di vita vera vissuta, soprattutto alla generazione nata negli anni Ottanta.