Una ragazza bugiarda di Ali Land

una ragazza bugiarda

Trama Denunciare la propria madre a soli quindici anni può essere straziante.

Dopo quella decisione, la vita di Annie è completamente cambiata. Ora ha un nuovo nome, Milly, e vive insieme alla sua nuova famiglia: Mike, la moglie Saskia e la figlia, Phoebe. Adattarsi ai loro ritmi e alle loro abitudini è molto più complicato di quanto avesse pensato. E il pensiero del processo che si avvicina, nel quale sarà chiamata come testimone, non le dà tregua. Mike, che inizialmente aveva richiesto l’affidamento di Milly sperando di poterla aiutare, è sopraffatto dai suoi impegni di psicoterapeuta. Saskia riesce a malapena a gestire la figlia naturale, e non è in grado di occuparsi anche di quella adottiva. Phoebe ha reagito malissimo all’arrivo di Milly: è sempre di malumore, vorrebbe che se ne andasse e, per rivalsa, comincia a maltrattarla, spalleggiata dalle amiche. Milly si sente isolata e in cerca di sostegno. Avrebbe assoluto bisogno di qualcuno che le desse ascolto: ci sono segreti che riguardano i crimini di sua madre, di cui sa molto di più di quanto non abbia confessato. Eppure nessuno sembra disposto a farlo…

una ragazza bugiarda

Recensione di Cassandra Una ragazza bugiarda di Ali Land, thriller pubblicato dalla Newton Compton Editori.

«Il parco giochi. È così che lo chiamava. Dove si facevano giochi malvagi e il vincitore era sempre lo stesso. Quando non era il mio turno, lei mi faceva guardare. Un buco nella parete. E poi mi chiedeva: che cosa hai visto, Annie? Che cosa ha visto?»

A volte mi chiedo cosa fanno le persone dopo aver terminato un libro. Si stiracchiano come gatti mentre si stropicciano gli occhi stanchi? Prendono il prossimo perché la voglia di leggere non è ancora passata? Sono domande a cui non so rispondere, ma se siete curiosi quanto me posso dirvi cosa ho fatto io dopo aver finito di leggere questo libro. Erano le due di notte, il mal di testa tipico di chi ha sonno iniziava a prendere il posto alla voglia di finire di leggere. Sono andata sul balcone, il venticello mi scompigliava lentamente i capelli e l’unico rumore che smorzava la quiete ero io mentre succhiavo il succo all’ace dalla cannuccia. Sì succo all’ace, c’è qualcuno che lo beve (io) alla due di notte (sempre io) sul balcone (indovinate chi) per cercare di eliminare la tensione e i brividi causati da questa lettura.

È il secondo libro Thriller che leggo e la prima recensione che faccio su questo genere, quindi siate clementi se annuncerò Una ragazza bugiarda come uno dei migliori Thriller perché purtroppo ho una conoscenza limitata del settore. Ma rimedierò e sarò ben felice se qualcuno/a volesse darmi dei suggerimenti su libri “della vecchia scuola”.

Rileggerò almeno due volte in più questa recensione per essere sicura di non aver inserito – per sbaglio – dei possibili spoiler anche se il mio cervello urla da quando ho iniziato a scrivere “Cassandra diglielo, diglielo perché è bugiarda, digli perché Milly mente”. Voglio continuare a far parte di Esmeraldilandia, per cui se volete degli spoiler qui non ne troverete (almeno spero).

Per tutta la durata della lettura un grillo vicino al mio orecchio continuava a sussurrarmi: «Ricorda che è bugiarda» (il mio grillo ha uno strano accento bergamasco, quindi immaginavi come suona) per cui ho tenuto i muscoli contratti fino a quando non ho letto l’ultima riga dell’ultima pagina.

Perché rimani sempre col dubbio, perché ad ogni capitolo un tassello del puzzle si aggiunge automaticamente a tutti gli altri, fino a quando non hai il quadro completo e quindi non puoi sapere cosa realmente è successo.

Credo che libri come questo valgono la pena di essere letti almeno una volta nella vita.

«Mi sveglio piangendo nel bel mezzo della notte. Ho sognato di essere in tribunale. Quando l’avvocato della difesa si è voltato verso di me si è rimpicciolito fino a raggiungere le dimensioni di un bambino, mi ha chiesto perché ho lasciato che gli facessero del male. Aveva le lacrime agli occhi. Mi dispiace, ho detto. Non ti crediamo, ha risposto la giuria. »

La protagonista è Annie, una ragazza di quindici anni che ha subito passivamente le angherie della madre. Ha trattenuto il respiro, ha abbassato gli occhi e si è coperta le orecchie. Fino a quando non ha deciso di mettere la parola «fine» a tutto quanto, fino a quando la voglia di ritornare a respirare non si è fatta sempre più forte. Così Annie diventa Milly che cerca con tutta se stessa di essere una brava ragazza, qualcuno su cui fare affidamento. Ma la mela non cade poi così lontano dall’albero. Soprattutto se nella propria testa instaura un dialogo costante con la madre e questo fa capire quanto in realtà la ragazza sia mentalmente instabile, ancora soggiogata dalla madre nonostante sia in rinchiusa in prigione.

Gli altri personaggi principali del libro sono la famiglia affidataria con cui vive Milly per prepararsi al processo: Mike, psicologo e padre di famiglia che si impegna a salvare la vita delle persone, ma non si accorge di quanto la sua famiglia si stia disintragrando; Saskia, una moglie e madre depressa e alcolizzata che vorrebbe evadere dalla vita famigliare e Phoebe, la figlia che tratta in malo modo Milly perché vuole disperatamente ricevere attenzioni dai genitori.

Mi capita spesso di leggere l’ultimo capitolo o le ultime pagine di un libro per farmi un’idea di come andrà a finire. Anche «una ragazza bugiarda» non ha fatto eccezione, ma devo dire di essere rimasta leggermente delusa dal finale scontato che mi ha lasciato l’amaro in bocca. Rileggendolo ho capito quanto la mia lettura sia stata superficiale, quanto io non abbia capito. Perché Milly vuole tornare a respirare e c’è solo un modo per farlo.

«Ho promesso che farò del mio meglio. Ho promesso che ci proverò. Mike. Un uomo gentile. Gli ho raccontato tutto. Be’. Quasi tutto.»

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