Review Party – Una nuova vita di Kerry Fisher

Trama Un solo errore, e Kate Jones ha dovuto cambiare nome e città. Adesso abita con la figlia a Parkview Road, un tranquillo quartiere residenziale, dove nessuno sa chi è lei né cos’ha fatto e dove spera di costruirsi una nuova vita. Il primo passo è stringere amicizia con due vicine di casa, Gisela e Sally. Eppure, sebbene entrambe siamo molto gentili, Kate è a disagio con loro: Gisela è una casalinga allegra e una mamma attenta e amorevole; Sally una brillante donna in carriera, sostenuta da un marito che l’adora. Come può Kate, una madre single dall’oscuro passato, essere alla loro altezza? Kate sa già che è solo questione di tempo, poi sarà costretta a trasferirsi di nuovo. Invece, quando il segreto di Kate viene dolorosamente alla luce, Gisela e Sally reagiscono in modo totalmente inaspettato. Fanno cadere la maschera. Allora Kate si rende conto che non è sempre oro quello che luccica, e che pure dietro le apparenze più insospettabili si nascondono frustrazioni e delusioni cocenti. E che è dunque arrivato il momento di smettere di fidarsi degli altri. Perché le vere amiche rimangono al tuo fianco nonostante tutto, pronte a sostenerti e a darti la forza di perdonarti e di guardare, finalmente, al futuro.

Review Party – Una nuova vita di Kerry Fisher, libro di narrativa contemporanea in uscita oggi 14 maggio, grazie a Casa Editrice Nord.

Non è stato amore a prima vista. Anzi, se devo dirla tutta, mi ero un po’ pentita di aver preso questo impegno con il blog. Non sentivo questo romanzo nelle mie corde, e ammetto con una certa soddisfazione che, in un primo momento, sono stata felice che la casa editrice, causa lockdown da pandemia, ne rinviasse la pubblicazione. Il file è rimasto nel mio dispositivo elettronico quasi due mesi, senza che ne scorressi alcuna pagina. Davo semplicemente la precedenza ad altro, memore di avere un libro da leggere per maggio, ma continuavo imperterrita a rinviare. Fino a qualche giorno fa quando, complice una giornata decisamente no, ho cominciato a leggere svogliatamente “Una nuova vita” e nel giro di un paio d’ore mi sono ritrovata completamente immersa nella trama. Dimenticate la premessa assolutamente inutile, la storia frutto della brillante penna di Kerry Fisher è talmente attuale da permetterci di identificarci con almeno una delle tre protagoniste. Ci troviamo nei sobborghi inglesi, in un quartiere residenziale a Parkview Road, dove si intrecciano le vite di tre donne, totalmente diverse tra loro, nessun punto in comune, niente che faccia presagire al lettore che le tre diventeranno amiche. Caratteri e vite differenti, ma soprattutto progetti e orizzonti totalmente agli opposti.

Kate Jones è un paramedico e con la figlia Daisy si è appena trasferita nell’elegante quartiere. Non abbassare la guardia è il suo motto. La donna da sedici anni fugge dal suo pesante passato, un fardello che le impedisce di lasciarsi andare a nuove amicizie e conoscenze. La figlia adolescente non può avere uno smartphone, non deve raccontare nulla del loro passato e deve stare attenta con chi stringe amicizia.

“Di tutte le emozioni provate entrando nella nuova casa, la speranza è stata la più inaspettata. Eppure, davanti alle pareti dipinte di fresco, ho sentito che finalmente, nel primo posto che potevo dire mio da quando tutto aveva cominciato ad andare storto, per me e per Daisy sarebbero arrivati tempi migliori.”

Anche Sally si è appena trasferita nel quartiere. Brillante donna in carriera, sommelier sempre in giro per il mondo, da dieci anni è sposata con Chris, un uomo che la venera e l’adora. Visti da fuori sembrerebbero una coppia perfetta e scintillante, ma nella vita di Sally c’è un immenso vuoto da colmare. Desidera ardentemente allargare la famiglia, un figlio sarebbe il giusto coronamento alla felicità. Ha 36 anni e sente che non c’è più tempo da perdere, prima che l’orologio biologico faccia scoccare l’ultimo rintocco. Ma Chris non vuole figli, a lui basta Sally. Vuole vivere senza marmocchi chiassosi che girano per casa, godersi la vita con la sua meravigliosa moglie girando il mondo in una eterna luna di miele.

Gisela è una donna che ha anteposto la famiglia alla carriera. Sposata con Jack, un rivenditore di camper, da oltre vent’anni, ha sempre preferito curarsi della casa e crescere i due figli: Ollie, che sta per lasciare il nido per volare a Bristol e frequentare l’università, e Hannah, che deve sostenere gli esami prima di intraprendere la sua carriera universitaria. Gisela ama le belle cose, il buon cibo, fare shopping compulsivo e nascondere gli acquisti al marito, che lamenta la sua predisposizione ad avere le mani bucate. Ma più di tutto è molto attiva sui social, ama postare foto, status, istantanee di piccoli pezzi di vita, che sembrano rappresentare la perfezione assoluta. Ed è attraverso la condivisione di contenuti sui social che le tre donne si ritrovano ad invidiarsi l’una con l’altra, come se sentissero che alla propria vita mancasse qualcosa che invece alle altre sembra essere toccata in sorte e senza sforzo.

Ma è davvero così? Perché sulla carta sembrerebbero tre donne con percorsi di vita differenti, ma nella realtà ognuna di loro ha un pesante fardello sulle spalle. E sarà nel momento di maggiore bisogno che la solidarietà e l’amicizia faranno la differenza e andranno oltre quella patina di stucchevole perfezione che sembra ricoprire le loro vite. Quando getteranno la maschera, e si mostreranno per ciò che sono realmente, con pregi e difetti, troveranno l’anello di congiunzione, si riapproprieranno della loro autenticità.

Esce oggi per Nord, Una nuova vita, uno spaccato attuale della nostra società. I social network hanno decisamente rivoluzionato la nostra vita e il modo che abbiamo di approcciarci ad essi. Se prima affidavamo i nostri pensieri, anche quelli più intimi, ai diari segreti o cercavamo di proteggere la nostra privacy, adesso ci piace ostentare, postare, condividere, mostrando una parte di noi che non sempre corrisponde al vero. Istantanee che fermano nel tempo un piccolo fotogramma della nostra giornata. Adoriamo essere invidiati perché facciamo le vacanze migliori o beviamo i vini più pregiati. Vogliamo sentirci protagonisti su un palcoscenico che spesso non ha alcun pubblico, ma la cosa più triste è che nessuno conosce realmente che cosa si nasconda dietro un sorriso di plastica, dietro una emoticon particolarmente simpatica. Nessuno sa se prima di rendere visibile quella particolare emozione o foto abbiamo riso o pianto, nessuno immagina che ci sono cose della nostra vita che ci vanno strette. Ostentare una felicità fasulla mentre dentro di noi urliamo e scalpitiamo è diventato un triste stile di vita. E lo sanno bene le tre donne protagoniste di questo incredibile romanzo, forti e intelligenti ma che non riescono a sedersi allo stesso tavolo e ammettere che forse qualcosa non è andato come speravano. Gisela avrebbe voluto due figli più riconoscenti e si ritrova invece con due perfetti estranei, uno che si butta in qualcosa più grande di lui e l’altra che invece è troppo superficiale per pensare al suo futuro. Sally si nasconde dietro un matrimonio felice, un lavoro appagante ma non riesce ad ammettere nemmeno a se stessa che volere un figlio sia in assoluto la cosa che per lei più conta, e non è più amore ciò che la lega a Chris quanto abitudine. E infine Kate: fuggire è sempre stata la sua specialità, ha sempre pensato all’incolumità della figlia, ma il suo comportamento fin troppo protettivo ha invece creato una frattura insanabile. Tre percorsi così differenti che sembrano non convergere mai, ma è nel momento in cui tutto sembra perduto che le tre donne faranno fronte comune e sorreggendosi l’un con l’altra emergeranno e si rialzeranno grazie alla loro incredibile amicizia. Ho cercato di non addentrarmi troppo nelle dinamiche del romanzo, ho raccontato il minimo indispensabile di una storia che vi entrerà sotto pelle, che lascerà dentro di voi una grande emozione. Kerry Fisher ci regala un romanzo reale, non fa sconti, non indora la pillola, non si nasconde e fa pagare qualche volta un conto un po’ troppo salato alle sue protagoniste, ed è giusto così, perché la vita reale è esattamente questo e non uno scatto postato sui social alla ricerca spasmodica di like e accettazione. Leggetelo.

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