Una madre non sbaglia di Samantha M. Bailey
Trama «Per favore, prendi la mia bambina.» Sono queste le parole che una sconosciuta rivolge a Morgan mentre aspetta la metropolitana per tornare a casa. Una sconosciuta che le mette in braccio una neonata. Una sconosciuta che, all’improvviso, compie un gesto inaspettato: si lascia cadere sotto il treno in arrivo. Morgan non ha nemmeno il tempo di capire cosa stia succedendo. Non ha idea del perché quella donna l’abbia scelta per affidarle la figlia. Per lei è un giorno come un altro, con la stessa routine di sempre. Invece, all’improvviso, tutto cambia. Quando la polizia la interroga, Morgan racconta quello che è successo. Ma non c’è alcun testimone, sull’affollata banchina della stazione, che confermi la sua versione. Nessuno ha visto la donna consegnarle la neonata. Nessuno ha visto la donna compiere quel gesto estremo di sua volontà. Credere a Morgan diventa addirittura impossibile quando dalle indagini risulta che non può avere bambini, pur desiderandoli con tutta sé stessa. E adesso ne ha una tra le braccia, anche se non sua. Morgan diventa allora la prima sospettata, costretta a difendere la sua innocenza. L’unica possibilità che le resta è scoprire perché è finita in quell’incubo. Scoprire chi era quella donna, perché sembrava conoscere i suoi desideri più nascosti. Perché non tutto quello che appare casuale lo è. Non tutto quello che appare oggettivo lo è. E quando è il caso a guidare il destino non si sa mai dove può portare.
Una madre non sbaglia di Samantha M. Bailey, thriller con suspense in uscita oggi, 21 gennaio, grazie a Garzanti.
Amo tantissimo gli esordi letterari, soprattutto se sono thriller. Lo scrivo sempre, adoro approcciarmi a nuovi autori che non conosco e crearmi un’opinione personale senza essere influenzata da giudizi pregressi. E Una madre non sbaglia è stata una lettura che mi ha colpito su più piani, non solo quelli strettamente narrativi. L’autrice ha affrontato in maniera egregia diversi temi legati alla maternità, quella negata, fino ad arrivare alla depressione post partum. E lo ha fatto creando una connessione tra due donne molto diverse che non si conoscono affatto e che ad un certo punto stabiliscono un legame potentissimo.
“La tua vita può essere sconvolta anche in un giorno qualunque.”
Morgan Kincaid è un’assistente sociale, anche se il suo ruolo è stato declassato dopo il suicidio del marito. La sua vita è stata stravolta dal gesto estremo del compagno che ha deciso di farla finita dopo aver truffato e rubato i soldi di amici e familiari investendoli e perdendo tutto. È stata Morgan a pagare il conto del gesto egoistico del marito, perché non ha solo perso credibilità, la sua famiglia le ha voltato le spalle e lei, ormai quarantenne, non potrà realizzare il sogno di diventare madre, perché nessuno è disposto a garantire per lei e la sua domanda di adozione giace polverosa nel cassetto della sua scrivania.
“Non sono più la stessa persona da quando è morto Ryan. Da quando pago per i suoi errori. Sono diffidente, tesa e per niente sicura di me. Temo di avvicinarmi agli altri e di aprirmi veramente con loro.”
Sta tornando dal lavoro in un giorno qualunque, testa bassa per passare inosservata, quando alla stazione della metro che la riporterà a casa, sulla banchina, le si para davanti una donna trasandata che tiene in braccio una neonata. La chiama per nome, le mette la bimba tra le braccia chiedendole di prendersene cura e poi si butta sulle rotaie suicidandosi. Nessuno ha visto niente, in commissariato non le credono nemmeno, perché dalle indagini emerge il suo desiderio di diventare madre e l’impossibilità di realizzarlo. Lei per tutti è la vedova di un ladro, un vigliacco che si è suicidato e a distanza di un anno è di nuovo l’unica testimone di un suicidio. Doversi difendere per dimostrare ancora una volta la sua estraneità ai fatti è davvero difficile però, in questo caso c’è in gioco la vita di una bambina. Pur avendola tenuta in braccio per pochi attimi ha instaurato con la piccola Quinn un legame ed è intenzionata a non reciderlo. Anche se questo significa mettere la sua vita in pericolo, anche se ancora una volta dovrà difendersi da chi si ostina a non crederle.
Esce oggi grazie a Garzanti Una madre non sbaglia, esordio del quale immagino sentiremo parlare tantissimo. Trama credibilissima, ritmo molto serrato e narrazione a POV alternati su due piani temporali. Da un lato troviamo Morgan con la parte di storia che viaggia al presente, nel passato invece conosciamo Nicole, una donna in carriera con una vita perfetta e luccicante, CEO di una azienda di abbigliamento fondata da lei, moglie innamoratissima del compagno. Ci viene narrata la sua gioia inaspettata nello scoprire di essere incinta, lei che pensava che non avrebbe mai sacrificato il lavoro a favore della maternità. E invece vive l’attesa con trepidazione mista a paura, sarà un buon genitore, riuscirà ad essere una madre esemplare per la sua bambina?
Le due linee temporali si incastrano subito perché è proprio Nicole la donna trasandata e spaesata che si suicida lasciando la sua piccola Quinn nelle mani di Morgan. Che collegamento c’è tra le due e perché Nicole ha deciso di farla finita, da che cosa scappava?
Tante tessere di un puzzle che si ricompone capitolo dopo capitolo convergendo in un finale forse un po’ prevedibile ma di grande impatto. Perché, al di là della storia più o meno originale, sono i temi trattati ad emergere prepotentemente. Samantha Bailey parla di maternità negata, di depressione post partum e lo fa con grandissima intelligenza, non voltando la testa dall’altra parte, non sminuendo il problema ma affrontandolo a viso aperto, invitando le donne a non vergognarsi delle loro fragilità e a chiedere aiuto, a non nascondersi. Ed è a loro che dedica il libro, a quelle donne che hanno condiviso apertamente la loro esperienza di depressione e ansia e i problemi di salute mentale.
E quando un libro parla di donne e lo fa con questa delicatezza, anche se è un thriller e non propriamente un genere delicato, a me non resta che premiare il coraggio e l’audacia dell’autrice.