Un perfetto sconosciuto di R.L. Mathewson

Titolo: Un perfetto sconosciuto (Neighbors Series #7)

Autrice: R.L. Mathewson

Genere: Contemporary Romance

TRAMA

Quando si lotta per ciò che si desidera bisogna accettare il rischio di farsi del male
Duncan Bradford è esasperato dalla sua nuova vicina Necie. È goffa, rumorosa ed è letteralmente un magnete per i disastri. Per più di un anno e mezzo l’ha evitata con tutte le sue forze, perché ogni volta che lei si avvicina… Duncan finisce per farsi un male cane. Probabilmente porta addirittura sfortuna! Ma quando il destino decide di imporgli di passare del tempo con lei, Duncan è costretto a rivedere tutta la sua antipatia e a guardare Necie sotto una luce del tutto nuova. Forse è il momento di cominciare a comportarsi da vero Bradford e lottare per quello che desidera davvero. Anche se c’è il rischio di ferirsi.

Un perfetto sconosciuto

Recensione di Sara B. – Un perfetto sconosciuto di R.L. Mathewson volume 7 della Neighbors Series.

Vi capita mai di avere una giornata no? A me è successo. Ansia, preoccupazione, paura. Tanta paura. E la Mathewson mi ha salvata. Sto esagerando? Non direi proprio. Non potevo continuare a pensare e, così, ho preso il mio fidato Kindle e sapevo, dentro di me, che solo un’autrice mi avrebbe salvata dai miei pensieri. Ed è successo. Ho riso, dall’inizio alla fine.
Se con il libro precedente della serie non ero rimasta completamente soddisfatta, ora non posso che fare un mega super applauso a quest’autrice. Il motivo? Beh, continuate a leggere per scoprirlo.

“Lei era sempre stata l’unica e in un certo senso lui l’aveva sempre saputo. Tuttavia, aveva incasinato le cose così tante volte con lei che aveva paura che un’altra stronzata l’avrebbe fatta scappare via e non poteva rischiare che accadesse. Ciò voleva dire, quindi, che doveva capire un bel po’ di cose, incluso come convincerla del fatto che la vedesse come più di una semplice iettatrice. Per lui, lei era sua.”

Necie ha completamente conquistato il mio cuore. Mi è mancata una protagonista così sfigata, distratta e pasticciona. Necie, poverina, è la rappresentazione del maiunagioia, ma non è colpa sua. E’ solamente un po’ scoordinata, con la sfiga (tipo nuvoletta di Fantozzi) che la perseguita. Il problema, qui, è che a subire i danni dei suoi disastri non è solo lei, ma chiunque le sta intorno. E come può la vita essere così cattiva da metterle davanti agli occhi un ragazzo davvero sexy, solo per cercare di farglielo ammazzare? Insomma, qui inizia un viaggio di un anno e mezzo condito con fratture, incidenti, lesioni, contusioni e chi più ne ha più ne metta. Il colpo di grazia? Necie è innamorata cotta del suo vicino di casa, Duncan Bradford, l’uomo che da un anno e mezzo subisce la furia della sua nuvola sfigata.

«Mi dispiace, ma quando sono nervosa cucino.» Il che, ovviamente, significava che avrebbe dovuto renderla nervosa.. un bel po’.

Duncan, beh, è un paramedico/vigile del fuoco. Ora, concorderete con me che la cosa è già abbastanza sexy così. Ma non ci basta, quindi aggiungiamo gli ingredienti in pentola: è alto, ben messo, con i capelli neri e gli occhi verdi tipici dei Bradford. Insomma, un figo pazzesco. E odia la sua vicina iettatrice, Necie. Scappa, quando lei è nei paraggi. Prega, per non incontrarla. Invoca i santi per far si che ogni incontro con lei non lo uccida o mutili per davvero. E come dargli torto? Posso anche capirlo, poverino. Duncan è gentile, gentile davvero. Una di quelle persone rare, con un cuore enorme. Una persona che, quando c’è bisogno d’aiuto, è il primo a farsi avanti. Una persona che non dice mai di no, anche se sta morendo di sonno, se si è fatto il doppio turno a lavoro (hanno turni di 24 ore i pompieri, ricordiamolo), e se puzza di fumo per colpa di un incendio. Lui, semplicemente, c’è.
E proprio grazie a questo suo lato così perfetto, Duncan si ritrova legato indissolubilmente alla donna iettatrice.

“Voleva che lei andasse da lui, gli mettesse le braccia intorno e lo baciasse in un modo che gli avrebbe dato tutte le risposte che stava cercando.”

Solo se avete letto questo libro potete capire quanto io mi sia immedesimata in Necie: una donna con una cotta enorme, timida e impacciata (all’apparenza), che mi ha fatto morire dal ridere dall’inizio del libro alla fine. I suoi pensieri sono stati i miei. Le sue reazioni sono state le mie. Insomma, perché anche io non posso avere un Bradford tutto mio? Potremmo proporre una petizione in merito, effettivamente. Sono sicura che con uomini così la popolazione femminile mondiale sarebbe decisamente più felice e soddisfatta.
Insomma, più Bradford per tutte! #IwantMyBradford come hastag mondiale subito.

“Per i rapimenti futuri doveva riconsiderare seriamente la scelta del nastro adesivo, pensò Necie puntellandosi su un ramo e usando i ramoscelli coperti di neve per nascondersi mentre lo guardava.
[…] Poteva continuare a starsene seduta lì a osservarlo e a divertirsi mentre provava a capire perché un tipo apparentemente normale e razionale come Duncan avesse improvvisamente perso la testa e l’avesse rapita. Non le era mai passato per la testa che potesse essere un serial killer, ma d’altronde non era forse quella la chiave del loro successo?”

Questo libro, seppur troppo breve, è davvero un perfetto toccasana, per chi ha una giornata no. Per chi ha bisogno di evadere dalla realtà e ridere. Perché ridere fa bene, ridere aiuta. E in questo la Mathewson è una maestra. Scrive racconti frizzanti, divertenti e che hanno sempre qualcosa di diverso e unico, nonostante il tema della serie sia quello: la maledizione dei Bradford.

“Vederla in quello stato per colpa sua lo aveva fatto sentire come se qualcuno lo avesse messo KO. Non avrebbe mai dovuto aprire bocca, non avrebbe mai dovuto dire niente di così crudele a una donna come Necie, ma lo aveva fatto e ora si sentiva il pezzo di merda peggiore del mondo e non poteva farci niente, a parte aspettare la possibilità di parlare senza il vecchio Dixon attorno.”

Mettiamo che un uomo odi la sua vicina. Che questa vicina sia la iettatrice in persona. Mettiamo che, però, questa donna sia una cuoca fantastica, e che l’uomo in questione sia un Bradford. Cosa può succedere, se non un grande ed enorme caos fatto di dolci e rapimenti? Un mix di imprevisti divertenti, condito con personaggi secondari fantastici (ti amo nonno Dixon) e la costante di questi dolci super invitanti, che mettono a dura prova il tuo bisogno di mangiare mentre leggi.
Aggiungiamo a tutto questo una tempesta di neve improvvisa, i cavi della corrente staccati, tanto tempo bloccati assieme e…i pensieri possono decisamente cambiare. O forse no?
Chissà, magari Duncan sarà il primo Bradford a non amare quella che dovrebbe essere la donna della sua vita. Oppure, semplicemente, sarà quello che combinerà meno guai? Non vi resta che scoprirlo, leggendo subito questo libro e, già che ci siete, condividendo con me il fatto di volere un Bradford tutto nostro. A testa. Perché siamo donne gelose, quindi uno per uno che non fa male a nessuno.

bellissimo

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