Un amore perduto di Liz Trenow
Trama Nell’estate del 1919, Ruby sta ancora piangendo la scomparsa di suo marito Bertie, uno dei tanti soldati inglesi morti nella Grande Guerra. I suoceri, affranti, le chiedono un ultimo favore: recarsi sui campi di battaglia in Belgio per scoprire dove riposa l’adorato figlio. Alice, una ragazza americana, è convinta che suo fratello Sam sia vivo. Lo sente. Ma poiché si è arruolato sotto falso nome, non ha più alcuna notizia di lui da quando è partito. Per questo abbandona la sua vita e il suo promesso sposo a Washington e salpa per l’Europa, decisa a trovare Sam. Martha ha rischiato tutto per arrivare in Belgio. È tedesca e sa che in quel Paese non troverà né comprensione né aiuto. Ma suo figlio si trova da qualche parte sul suolo belga e lei deve ritrovarlo per mantenere fede a una promessa fatta al marito. L’incontro di queste tre donne segnerà per sempre i loro destini, perché ciò che le unisce potrebbe essere molto più importante di qualsiasi differenza.
Recensione a cura di Dannyella – Un amore perduto di Liz Trenow. Edito il 14.02.2019 da Newton Compton. Genere: narrativa contemporanea. 347 pagine.
Un amore perduto è un libro bellissimo. Un romanzo che ci ricorda di quanto dobbiamo essere grati, come dice la stessa autrice nei ringraziamenti, di vivere in tempi di relativa pace, in cui parenti e amici non rischiano la vita ogni giorno per difenderci.
La battaglia delle Fiandre causò centinaia di migliaia di morti, ampie porzioni di territorio furono devastate, villaggi e città ridotti a cumuli di macerie. Eppure, a pochissimi mesi dall’Armistizio del novembre 1918, migliaia di visitatori si recarono in quelle zone con dei viaggi sui campi di battaglia organizzati da gruppi religiosi e società. Su tali viaggi si generò una polemica: alcuni li ritenevano fuori luogo e irrispettosi nei confronti dei morti, ma è facile immaginare il desiderio disperato dei famigliari dei defunti di sapere dove i loro cari fossero deceduti e dove si trovassero i loro corpi.
Nel luglio 1919 tre donne diversissime tra loro, con delle storie completamente differenti alle loro spalle, si ritrovano ad affrontare lo stesso viaggio nelle Fiandre, sui campi di battaglia, alla disperata ricerca delle tombe dei loro cari.
Ruby, una giovane donna inglese, praticamente costretta dai suoceri, a partire alla ricerca della tomba del suo amato marito Bertie. Ruby conosce a malapena l’amore e a malapena sa cosa sia la vita matrimoniale, dal momento che il marito era partito per la guerra all’indomani del loro matrimonio, ma sa bene cosa sia il senso di colpa e cosa voglia dire non avere più voglia di andare avanti. È alle prese con il suo primo viaggio da sola e sa che sta per affrontare una cosa più grande di lei, che la terrorizza.
Alice, invece, è una giovane donna americana, ricca di famiglia e spavalda, con un uomo che l’ama ad attenderla a casa. Ha dovuto lottare affinché i genitori la lasciassero partire in cerca della tomba del suo amato fratello minore, arruolatosi di nascosto dalla famiglia.
E infine conosciamo Martha, una donna tedesca che lascia la sua Germania sconfitta, in cerca della tomba del figlio maggiore Heinrich, accompagnata dal secondo figlio dodicenne, Otto.
Un viaggio che significherà tantissimo per tutte e tre, un viaggio che cambierà radicalmente le loro vite e loro stesse e che, nel bene o nel male, le arricchirà profondamente. Un libro che fa riflettere su tante cose, in primis su cosa fosse veramente la guerra: uomini che combattevano contro altri uomini, mettendo la loro vita nelle mani dei propri compagni. Vite preziosissime e insostituibili, spezzate per sempre: padri, fratelli e figli, persi in nome della propria patria.
Gli uomini imparavano a dipendere l’uno dall’altro in modi che noi che non ci siamo mai trovati a combattere in prima linea, non potremo mai comprendere. Erano amicizie potenti, profondissime. Conoscere quel legame, l’assoluta fiducia in qualcuno che era pronto a dare la vita per l’altro, e per cui si era pronti a dare la vita, è qualcosa di raro e prezioso.
Un romanzo che facevo fatica a posare, completamente coinvolta dallo stato emotivo delle protagoniste: mi sono ritrovata a condividere le loro ansie, le loro paure e le loro speranze, senza mai essere delusa da un finale troppo scontato o banale.
L’autrice ha il grande merito di aver affrontato in maniera delicata e avvincente delle tematiche particolari e difficili dando vita a un romanzo che si fa leggere con una facilità sorprendente.
Metti i guai nella tua vecchia sacca e sorridi, sorridi, sorridi. E se Lucifero ti accende la sigaretta, sorridi, ragazzo, che gran stile. A che serve preoccuparsi, non ne vale la pena. Quindi metti i guai nella tua vecchia sacca e sorridi, sorridi, sorridi!