Un amore al volo di Silvia Menini

youfeelTrama Allacciate le cinture, forti turbolenze in arrivo! Un viaggio. Una fuga da due uomini e da una vita che sente ormai estranea. Sabrina sembra quasi avercela fatta. Ma il volo che la deve portare lontana da New York viene cancellato a causa del maltempo. Da quel momento tutto va storto e lei perde presto il controllo della situazione. Perché allora non lasciarsi andare? Un drink per rilassarsi e Paul, un divertente compagno di viaggio, per dimenticare le pene d’amore. Ma a un primo bicchiere, ne segue un altro, e poi un altro ancora…. Quando si risveglia, in preda a un post sbornia colossale, non ricorda nulla. Dove si trova? Perché indossa solo una t-shirt con la scritta LAS VEGAS e… oddio cosa ci fa quell’uomo nel suo letto? Un romanzo che affronta in maniera scanzonata il conflitto tra ciò che è giusto fare e ciò che si desidera veramente. Perché se si segue il proprio cuore magari l’amore, quello vero, non tarderà ad arrivare.

un amore al volo

Recensione della Queen – Oggi mie care smeraldine vi parlo di Un amore al volo, terzo libro edito Rizzoli dell’autrice veronese Silvia Menini, già conosciuta nell’ambiente con Se bella Vuoi Apparire e La Peggior Settimana della Mia Vita, presenti nella collana Youfeel – Mood Ironico.

Sono una fan di Silvia avendo letto entrambi i suoi precedenti romanzi, e devo dire che anche quest’ultimo mi ha lasciata piacevolmente soddisfatta.

Su il sipario e si apre la scena con Sabrina, la nostra protagonista, in fuga per le strade di New York con i capelli fradici di pioggia ed un senso di colpa e smarrimento dipinto sul viso. Appena ho letto questo incipit, ho immaginato subito di trovarmi dietro le quinte dello storico film “Colazione da Tiffany” dove la nostra Holly corre disperata sotto la pioggia in cerca di risposte sulla sua vita e i suoi affetti.

Sabrina è proprio questo, una donna in carriera presso una grande azienda di moda in Italia, fidanzata ufficialmente con Luca, suo ragazzo storico dai tempi dell’università, che fugge a New York con Massimo, suo collega, con cui ha una relazione da circa quattro mesi.

Appena giunta nella City, durante una cena, riceve la proposta di matrimonio dal suo amante Massimo, presa dal panico scappa via e si reca in aeroporto pronta a fuggire per raggiungere sua zia Tina a Pittsburgh.

E’ in aeroporto che le disavventure per Sabrina hanno inizio: a causa di una tempesta il suo volo viene cancellato, gliene viene proposto uno per Whashington con proseguimento l’indomani mattina per Pittsburgh. In preda al dubbio sul da farsi, Sabrina si avvia verso il gate, e lì riconosce subito 3 ragazzi che erano in fila con lei nel volo cancellato.

C’è Karen un tipetto nervoso che mastica chewing gum ruminando fastidiosamente, Clarissa una ragazza giunta a New York per lavoro e che vuole tornare a casa dal fidanzato e Paul, un ragazzo davvero notevole, capelli corti occhi chiari carnagione abbronzata e due fossette da urlo. I tre stanno pensando di noleggiare un’auto a Washington e di proseguire insieme fino a Pittsburgh, e Sabrina si unisce a loro. Il volo però subisce l’ennesimo ritardo e così stanchi e disperati, Sabrina e Paul iniziano a bere qualsiasi alcolico riescono a rimediare. Alticci al punto giusto, dopo un viaggio senza fine che li ha portati finalmente a destinazione, decidono, vista l’ora, di andare a fare colazione insieme e “Puff” come per magia, ritroviamo Sabrina in una camera d’albergo, senza memoria, con un anello al dito ed un post sbronza degno di nota.

Ma cosa sarà successo nell’arco di tempo tra la colazione e il brusco risveglio??? Non vi resta che aprire il libro e scoprirlo da soli. Gli elementi per una emozionante avventura ci sono tutti.

Ho adorato ogni singola parola di questo libro, Silvia ha uno stile unico, fresco, accattivante che ti porta ad amare o odiare il personaggio senza mezzi termini. I dialoghi e le elucubrazioni mentali di Sabrina sono il perno di tutto il racconto, dove c’è una donna che deve fare i conti con ciò che fino a quel momento pensava di volere e ciò che invece desidera realmente per il suo futuro.

A fare da contorno nella storia, ci sono poi tre uomini completamente diversi l’uno dall’altro; perché si, ammettiamolo, la donna è il primo piatto, e l’uomo è giusto un contorno. Sto scherzando maschietti non prendetevela, ma il mood di questo Youfeel è ironico e io mi sono semplicemente adeguata.

Allacciate le cinture miei cari lettori, perché nel volo verso la felicità, incontreremo parecchie turbolenze, vuoti di memoria, e proposte indecenti. Durante il volo vi verrà servita una ricca dose di risate e ad attendervi all’atterraggio, ci sarà un finale con i fiocchi. Non vi resta che scoprire cosa accadrà durante questo particolare viaggio. Io ho già prenotato un posto in prima fila, vi consiglio di fare lo stesso!

Silvia Menini è stata così gentile da rispondere per noi a qualche curiosità sul suo romanzo e su progetti futuri.

1)  Ho letto tutti e tre i tuoi romanzi e le protagoniste sono sempre delle donne con una personalità ben definita e un carattere forte. Ti rispecchi in loro?

Anch’io come le mie protagoniste ho un carattere molto forte e determinato. In effetti, a pensarci bene, c’è un po’ di me in tutte loro. Sono impulsiva, un po’ ingenua, pasticciona ma anche determinata e orientata a ottenere il meglio della mia vita. Diciamo che le mie protagoniste sono un po’ estremizzate ma potrei sicuramente dire che mi assomigliano molto.

2) È il terzo romanzo che pubblichi per la collana Youfeel dal mood ironico, hai mai pensato di scrivere qualcosa di un genere diverso?

Certamente! Nel cassetto ho altri due romanzi di genere diverso. La vena ironica non manca mai, e posso dire che certamente è la mia nota caratteristica, ma trattano argomenti decisamente più impegnativi. Proprio per questo sono un po’ più difficili da “piazzare”, ma mai dire mai…

3) La domanda di rito: hai in cantiere un nuovo lavoro?

Sì, ho ripreso in mano un lavoro che avevo iniziato qualche tempo fa e poi abbandonato. È un genere un po’ più “serio” ma sempre scritto in modo scanzonato e ironico. Incrociamo le dita! Devo solo trovare il piglio giusto e prendere il via… e poi chissà!

4) Qual’è la canzone che sceglieresti per descrivere  “Un amore al volo”?

Se dicessi “Nel blu dipinto di blu (Volare)” di Modugno qualcuno si metterebbe a ridere? Un’altra canzone che amo e che sicuramente si adatta alla perfezione è “Bad day” di Daniel Powter. Un po’ datata ma è una canzone che amo ascoltare quando sono in preda all’isterismo più totale!

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