Tutto ma non il mio tailleur di Cecile Bertod

tutto ma non il mio tailleur

Trama Trudy Watts ha tutto quello che ha sempre sognato: un lavoro in banca che le piace, un ragazzo bello e di successo e un appartamento ultramoderno in una delle zone più alla moda di Londra. Non cambierebbe nulla, neanche gli orari impossibili in ufficio. Dopo sei anni dalla sua assunzione, quando ormai sta per arrivare la tanto attesa promozione e anche il suo matrimonio è vicino, ecco che una catastrofe le piomba addosso. Trudy viene trasferita in una sperduta cittadina della Scozia, a gestire una piccola filiale in deficit. L’arrivo è traumatico: detesta tutto e tutti e desidera solo scappare via. Finché compare lui, Ethan, l’affascinante proprietario di un pub, che si diverte non poco a punzecchiarla. Ed è proprio lì, in quel pub, che la sua vita improvvisamente cambierà…

trudy e ethan tutto ma non il mio tailleurRecensione Memore di quanto avessi adorato, e divorato, Non mi piaci ma ti amo, ho comprato questo nuovo libro di Cecile Bertod e, carica di entusiasmo, mi sono buttata nella lettura di Tutto ma non il mio tailleur incuriosita dalla trama che prometteva scintille.

Purtroppo non è riuscito ad entusiasmarmi quanto il libro di esordio, con questo non voglio dire che sia un brutto libro, è molto carino e frizzante, ma leggendo la trama mi ero aspettata qualcosa di diverso.

La protagonista indiscussa della storia è Trudy, donna in carriera, lavoro-dipendente con un promesso sposo Horace che, all’apparenza, sembrerebbe perfetto per lei, mai una scintilla, mai una sorpresa, anche lui completamente concentrato sul suo lavoro a cui si dedica corpo e mente…troppo corpo oserei dire, visto che Trudy, in un momento di pazzia, decide di fargli una sorpresa a casa e lo becca con le braghe calate che si dedica a una delle sue assistite.

Fin qui tutto bene, ho letto molti contemporary romance che cominciano con un fidanzato fedifrago colto in flagrante e che si becca un bel calcio in culo. E’ un espediente che apprezzo molto perché di solito da il via a una serie di situazioni che portano a uno stravolgimento della vita della protagonista.

Lo stravolgimento qui avviene solo a metà, in preda ai fumi dell’alcool accetta un incarico di sei mesi a Turriff in Scozia, un ridente paesino di 5000 anime in cui si da una gran importanza ai rapporti interpersonali, in cui Trudy è molto carente, e alle tradizioni, che lei reputa ridicole.

Trudy è eccessiva in tutto, troppo sarcastica, troppo chiusa in se stessa, e decisamente intollerante, una protagonista a cui non è facile affezionarsi. Poi abbiamo Ethan, proprietario del pub del paese e dell’appartamento in cui viene ospitata Trudy, che lei cerca per tutto il libro di mantenere a distanza di sicurezza con scarsi risultati e che, per quanto sia figo, non mi è sembrato un personaggio completamente sviluppato.

Trudy non cresce molto emotivamente e non assistiamo alla sua trasformazione, rimane sempre uguale a se stessa, insomma non sembra volersi migliorare e anche il rapporto con Ethan procede troppo a singhiozzi per riuscire ad emozionarsi vedendoli insieme.

Tutto ma non il mio tailleur, nonostante non sia ai livelli del precedente, è un libro che comunque consiglio, soprattutto a chi ama lo stile sarcastico e i battibecchi tra i protagonisti, di cui la cui regina indiscussa è una certa Susan Elizabeth Phillips, e a chi non pretende a gran voce che ci siano scintille tra i protagonisti e vuole leggere qualcosa di leggero che riesca a strapparti più di un sorriso.

bello

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