Tutto l’amore che mi manca di Emily Henry

Tutto l'amore che mi manca

Trama «Un romanzo capace di piegare il tempo, che fa riflettere, suggestivo e avvincente.»
USA Today

L’estate nella sua piccola città del Kentucky, prima di partire per il college, sembra trascorrere per Natalie nel migliore dei modi. Almeno finché la ragazza non comincia a vedere cose strane. All’inizio sono solo delle fugaci visioni: la porta di casa è rossa invece che del solito colore verde, al posto di un negozio di fiori appare un asilo nido. Quando la città scompare per ore e al suo posto compaiono dolci colline e animali che pascolano, Natalie deve però ammettere che qualcosa non va. A un certo punto riceve anche la strana visita di un personaggio che lei chiama Nonna, che le dice: «Hai tre mesi per salvarlo». La notte successiva, sotto le luci del campo da football del liceo, Natalie incontra un bellissimo ragazzo di nome Beau, e allora è come se il tempo si fermasse e non esistesse più nulla. Nulla, tranne Natalie e Beau.

Una meravigliosa e imperdibile storia d’amore

tutto l'amore che mi manca

Recensione di Esmeralda Tutto l’amore che mi manca di Emily Henry, primo lavoro di questa promettente scrittrice americana, arrivato in Italia grazie a Newton Compton.

È stata la cover ad attrarmi come una calamita, dopo è venuto il titolo e infine una trama che lasciava ampio spazio all’immaginazione. Mi sono immersa in questo libro a piccoli passi, i primi capitoli mi sono stati un po’ ostici, poi mi sono ritrovata a macinare pagine su pagine facendo l’una di notte per arrivare all’epilogo che mi ha lasciata senza parole.

Ci ho dormito su una notte, rimuginato per una giornata intera e adesso sono qua a mettere nero su bianco le mie impressioni di un, non so se la mia definizione possa essere corretta, paranormal new adult che non ha niente di scontato.

Natalie è una bella ragazza, ai suoi ultimi giorni da liceale, che non vede l’ora di lasciarsi alle spalle la piccola cittadina di Union nel Kentucky e spiccare il volo alla Brown University. È una ragazza molto intelligente che fatica a capire quale possa essere il suo posto nel mondo e crede che allontanarsi dalla terra dove è cresciuta le possa essere d’aiuto. Si sente da sempre fuori posto, e non solo perché figlia di una nativa americana, di cui non sa nulla se non che ha deciso di darla in adozione per offrirle un futuro migliore, ma anche e soprattutto perché stufa di doversi uniformare agli altri. Per anni ha svolto attività che non le interessavano, riso a battute che non la facevano ridere e partecipato a feste a cui non avrebbe voluto andare solo per assomigliare ai suoi coetanei o compiacere i suoi amati genitori. Una situazione snervante che crede cesserà una volta messi i dovuti chilometridi distanza tra se stessa e Union. Starete pensando che si tratti di una normalissima adolescente con i problemi tipici di quell’età ma vi assicuro che non è così, Natalie, oltre a una bellissima famiglia adottiva che la adora, una fantastica migliore amica che tutte vorremmo avere, Megan, e un ex ragazzo che non vuole proprio rassegnarsi al prefisso ex, Matt, ha al suo fianco una presenza che la accompagna dall’eta di sei anni. Lei la chiama Nonna e nei primi capitoli, anche quando rivive solo attraverso le storie raccontate da Nat, l’ho trovata inquietante, per Natalie è uno spirito guida di cui si fida ciecamente, per Megan è Dio in persona e per i genitori adottivi di Natalie è un buon motivo per mandarla in terapia.

L’ultimo incontro tra Nonna e Natalie porta con sé un avvertimento: “Hai solo tre mesi per salvarlo, Natalie. Trova Alice Chan” Da questo momento è tutto nelle mani di Natalie, sta a lei capire cosa fare, chi salvare e deve cominciare col trovare Alice Chan per farsi aiutare. I fenomeni di cui soffre da tempo si fanno più frequenti e non le lasciano scampo, un momento sta ridendo e scherzando con Megan, l’unica a conoscenza di ogni cosa, e l’attimo dopo si trova in mezzo a un campo di bufali o a vedere cose che nella realtà non sono in quel modo.

Sarà l’incontro inaspettato con Beau a far nascere in lei il desiderio di restare in quella città e provare a trovare il suo posto nel mondo senza dover scappare da Union. Beau così irresistibile, dolce, sensibile, sexy, che sembra comprenderla come nessun altro al mondo, con cui sente un’immediata connessione come se fossero legati dal destino…ma questa non è una normale storia d’amore tra due adolescenti, niente è come sembra e anche quando crederete di essere arrivati a comprenderne il senso tutto cambierà di nuovo e vi lascerà scombussolate e incredule.

Ho passato tutto il giorno a rimuginare su come potervi raccontare Tutto l’amore che mi manca senza rovinarvi l’effetto sorpresa e non credo di averlo scoperto, per cui non aggiungerò altro alla storia  ma vi confesserò cosa ho capito, nonostante il finale spiazzante, che mi ha lasciato con un mare di domande come solo Inception era riuscito a fare, questo libro mi è piaciuto. Mi ha tenuta incollata alle pagine, mi ha stupita, mi ha fatto scoprire i miti delle Prime Nazioni che altrimenti non avrei mai letto ma soprattutto mi ha fatto riflettere sul senso della vita, su quanto le vite siano tutte concatenate una all’altra e sia insito nell’animo umano lo spirito di sacrificio verso chi si ama.

Tutto l’amore che mi manca non è un libro per tutti, questo è certo, ma Emily Henry è riuscita in una cosa difficilissima, scrivere una bellissima storia, in cui l’amore è tutto, che non ha nulla di scontato e banale e vi terrà col fiato sospeso dall’inizio alla fine.

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