Tutto fa curriculum di Emilia Garuti
Emma non è una scrittrice, o meglio, non ancora. È solo la tirocinante che fa le fotocopie per il suo ex professore di Letteratura all’università, Fiorenzo Sermonti. Umiliata e bistrattata, si concede un’unica gioia quotidiana: sputargli nel caffè e contemplarlo con il sorriso mentre se lo beve fino all’ultima goccia. Quando Sermonti viene avvelenato con un caffè, la situazione degenera: lei sarà la prima sospettata. Insieme alla sua migliore amica e praticante avvocato, Eleonora, e allo spocchioso dottorando Federico, Emma avrà 48 ore per scoprire il vero assassino.
Un romanzo che racconta la vita dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro, o almeno ci provano, tra tirocini sottopagati e porte chiuse. Un mondo di ragazzi con grandi sogni che si rimboccano le maniche ogni giorno per raggiungere i propri obiettivi. Sempre con un po’ di ironia, perché se ci tolgono quella, siamo messi male!
Tutto fa curriculum di Emilia Garuti, giallo appartenente alla serie I gialli delle tirocinanti, pubblicato da Giunti il 9 giugno.
Questa è l’estate dei gialli, credo di non averne mai letti tanti in così poco tempo, ma ho scoperto che sono le letture perfette da spiaggia insieme ai romance che quest’anno ho trascurato parecchio. Quando Emilia mi ha scritto per propormi il suo libro non ho tentennato nemmeno un attimo, chi di noi dopo l’università non si è trovato nella situazione di Emma? Ci siamo passati tutti o quasi e questo dovrebbe farci chiaramente capire quanto la nostra situazione sia disperata e quando le nostre generazioni siano sfigate, passatemi il termine. Essere tirocinante non è facile, spesso si viene messi in ridicolo, come succede a Emma, sminuiti e trattati come l’ultima ruota del carro, in architettura poi è fantastico perché il tirocinio nemmeno esiste più, ma le paghe che ti propongono appena usciti dall’università non bastano nemmeno per coprire le spese e non pensate di andar lì a fare fotocopie, nossignore, perché i neolaureati di architettura col computer sono spesso più avanti dei titolari degli studi in cui vengono presi per imparare e non stanno certo lì a girarsi i pollici. Poi vi chiedete perché ho mollato quella strada. Insomma Emma non è per nulla soddisfatta del lavoro che svolge per il professore Fiorenzo Sermonti e questa rabbia viene acuita dalla presenza di Federico Alberti Marescotti, dottorando di Sermonti che Emma odia profondamente. Sermonti e Federico sono pappa e ciccia, pranzano insieme, parlano di letteratura e scrittura, mentre Emma non viene mai invitata ai loro pranzi e si accontenta di addentare un tramezzino portato da casa in compagnia della sua amica Eleonora, praticante in uno studio di avvocati, che non perde tempo in convenevoli ed è la voce della verità di Emma. Eleonora è pragmatica, una di quelle amiche su cui si può sempre contare anche quando questo potrebbe metterla nei casini.
L’unica gioia quotidiana di Emma è il momento in cui Sermonti le chiede di andargli a prendere il caffè, caffè che deve pagare di tasca sua ovviamente, vi starete chiedendo quindi quale possa essere la gioia. Emma prova felicità quando gli sputa nel caffè e vede lui berlo. Questo piccolo particolare tenetelo bene a mente perché a breve le si potrebbe ritorcere contro.
Durante una di queste lezioni danno l’allarme della prova antincendio, Emma ha appena posato il bicchierino col caffè sulla cattedra ma tutti devono abbandonare l’aula. Federico è occupato a contare gli studenti e compilare i moduli e il professor Sermonti ha dimenticato il caffè che ormai gli toccherà bere freddo una volta rientrati dopo circa dieci minuti all’esterno. Quello che accade poco dopo è agghiacciante, l’intera aula vede morire sotto i propri occhi proprio Fiorenzo Sermonti. L’ipotesi della polizia è avvelenamento e il bicchierino del caffè viene prelevato per essere analizzato. Ok Emma niente panico, le tracce di saliva non vogliono dire nulla, certo sei un tantino psicopatica e infantile ad aver sputato per mesi nel suo caffè ma questo non fa di te un’assassina e poi c’è Eleonora pronta ad aiutarti e a riempirti di parolacce quando le confesserai della tua trovata geniale dello sputo. Sulla stessa barca inaspettatamente si ritrova pure Federico e, nonostante l’antipatia che Emma prova nei suoi riguardi, inizieranno a collaborare per scoprire chi ha ucciso Sermonti e chissà che questa vicinanza forzata faccia scoprire ai due di poter essere amici.
Se siete alla ricerca di un giallo divertente con una protagonista dal linguaggio colorito e dalla battuta sarcastica avete trovato il libro che fa al caso vostro. Spesso mi sono ritrovata a ridere per qualche situazione o per i dialoghi tra i protagonisti e ho apprezzato che, nonostante il libro sia breve, i personaggi vengano caratterizzati alla perfezione. Senza dubbio Tutto fa curriculum è un libro frizzante perché Emma è davvero spassosa, ma al tempo stesso è anche profondo perché parla della situazione di molti ragazzi e lo fa senza retorica, con le parole di chi ci è passato o ha visto molti amici fare questo percorso. Ovviamente lo consiglio e spero di leggere presto un nuovo capitolo de I gialli delle tirocinanti.