Review Tour – Tutti i ranocchi di Manhattan di Carrie Aarons

Trama Avete presente Cenerentola? La scarpetta di cristallo, la carrozza fatta di zucche e la fata madrina?
Ecco, non sono io.
I miei tacchi mi distruggono i piedi, viaggio grazie a Uber e leggo l’oroscopo su Twitter, quindi il mio “vissero felici e contenti” non è proprio dietro l’angolo.
Non ho ancora trovato un principe azzurro e, in quel di Manhattan, finisco sempre per uscire con esseri viscidi, squamosi e… insomma, dei ranocchi. E con “ranocchi” intendo proprio tutti quei pessimi stereotipi dai quali i film che tua mamma ti ha fatto guardare e la vita ti hanno messa in guardia:

1. Lo zuccone senza cervello.
2. Il mammone.
3. Il saccente pieno di sé.
4. Il taccagno.
Nella speranza di trovare l’Amore sono persino arrivata a baciare labbra fredde e umide.
E poi, un giorno, un uomo allergico alle relazioni si è offerto di aiutarmi a trovare il mio Romeo.
Ma cosa succede quando un ranocchio, che non avrebbe mai dovuto trasformarsi in un principe, ti bacia a mezzanotte? Ok, è vero, non è successo a mezzanotte, ma in pieno pomeriggio, dopo un brunch, però non tutto può assomigliare a una favola.

Tutti i ranocchi di Manhattan di Carrie Aarons, contemporary romance pubblicato da Hope Edizioni il 9 gennaio.

A chi non piacerebbe vivere una vita glamour e scintillante costellata da vestiti firmati, cocktail party, un lavoro da sogno e uomini da capogiro? Ah, magari avere anche un appartamento ad affitto bloccato nel centro di New York City ovviamente! Passeggiare con leggiadria lungo le vie di Manhattan con i tacchi a spillo (Manolo Blahnik o Loboutin ca va sans dire) per recarsi alla mostra di quella galleria, o alla presentazione di un libro, all’inaugurazione di un locale all’ultima moda o alla prima mondiale di un film al braccio di un manzo di tutto rispetto… se la vostra mente ha già fatto l’associazione corretta con Sex And The City, avete il mood giusto per cominciare la lettura di Tutti i ranocchi di Manhattan.

Ebbene, la vita delle “Ragazze” sul piccolo schermo, vista sotto questa luce, potrebbe sembrare perfetta, quasi ideale. In realtà non è tutto come sembra, come Gemma, la nostra venticinquenne protagonista, può confermare.

Sbarcata nella Big Apple con il sogno di una vita scintillante, si ritrova con la sua migliore amica a dividere un appartamento minuscolo, quanto una scatola di scarpe, che si paga lavorando sodo nel dipartimento di bellezza di Femme Magazine (vedi alla voce – concorrente del più noto Vanity Fair). La vita è decisamente dura, le ore lavorative superano di gran lunga quelle del riposo e l’occasione di firmare un articolo di tutto rispetto tarda ad arrivare.

Le amiche sono la famiglia che si è scelta, si sostengono a vicenda anche nella ricerca di The One o Mr Right, insomma il ragazzo giusto.  E per farlo, Gemma perlustra la scena di single dating di Manhattan tramite i social, come la maggior parte delle persone super impegnate che non hanno tempo di conoscersi come ai vecchi tempi. Ma anche la ricerca del principe azzurro si rivela un’impresa ardua e come tutte le principesse che si rispettino, prima del “vissero felici e contenti”, anche lei deve superare parecchie prove. L’amore, quello che ti colpisce a prima vista, è difficile da incontrare e a volte si devono baciare alcuni (ma che dico, molti) rospi prima di incappare nel vero principe azzurro. E a volte, addirittura, non lo si riconosce nemmeno avendolo sotto il naso!

Durante questa ricerca, esilarante per noi ma molto meno per lei e, oserei dire, al limite dell’antropologia culturale, Gemma si imbatte in tipi davvero strani.. c’è lo zuccone senza cervello, il mammone, il taccagno, il saccente e perfino un razzista! Certo, “se la vita ti da limoni tu fanne una limonata” dice il detto e così la nostra protagonista vive con naturalezza questo susseguirsi di incontri casuali.

È assolutamente fuori discussione accontentarsi di un uomo che ti rende felice per circa due anni, e non appena ti mette un anello alla mano sinistra, ingrassa e inizia a registrare programmi di sport e polizieschi da riguardare mentre si gratta il pacco urlando quando è pronta la cena!

Gemma infatti sa esattamente cosa vuole dalla vita, pur risultando spesso in contrasto tra il cercare la favola d’amore e il cinismo con cui la cerca, e ho apprezzato la sua libertà nel vivere spontaneamente la propria sfera sessuale con tutti gli sconosciuti di cui ha voglia. Perché si, anche le donne vivono il sesso e ne discutono con la stessa naturalezza di cui parlano di Tampax e cerette, in fondo è una cosa naturale tanto per l’uomo quanto per la donna, e questa la chiamerei conoscenza di se stessi piuttosto che volare di fiore in fiore (per essere poetici)!

Ma dopo l’ennesimo appuntamento andato in malora, Gemma tristemente decide di rinunciare alla ricerca perché in fondo, anche la vita da single a New York non è poi da buttare via. Finché non incontra Oliver. In realtà si imbatte in lui e per tutti gli dei del cielo, sembra del tutto normale, perfino belloccio, anzi direi sexy quanto può esserlo il sosia di Adam Brody! Ma resta un nerd, seppur figo, ed è l’esatto contrario del principe azzurro che sta cercando Gemma.

Impossibile lasciarsi sfuggire un’occasione, e nasce così tra loro una relazione onesta, senza pretese, perché in questo momento essere senza legami è perfetto per entrambi. Nessuno sta cercando di camminare verso il tramonto mano nella mano come nelle migliori scene da film romantico: questa “cosa” tra loro è solo sesso, reciproco piacere personale, senza imbarazzi e senza sentimenti coinvolti.

D’altra parte in questa frenetica vita guidata dalla carriera, in cui il tempo non è mai abbastanza per ricercare la felicità amorosa, nessuno ha tempo di seguire rituali e protocolli relazionali tradizionali quando si tratta di grattarsi il prurito. La regola fondamentale da seguire, e che non ci si deve mai scordare, è che uomini e donne non possono essere amici con benefit! Ah quante volte se lo ripetono Gemma e Oliver, e ci credono davvero, anche quando le cose prendono una piega decisamente diversa.. ma converrete con me nel dire che non si possono soffocare i sentimenti con soli orgasmi multipli e dirty talking. Men che meno se hai scoperto che il tuo amico con benefit è altrettanto spiritoso quanto di bell’aspetto, non sembra avere problemi di denaro grazie al suo cervellone da nerd troppo intelligente, con un carattere decisamente determinato, ma con la maturità emotiva di un bambino di sei anni.

E quando Gemma si scontra con la realtà, i sentimenti che prova per Oliver sono ormai troppo radicati nel suo cuore e l’unica maniera per evitare una delusione è lasciarlo per prima. Mentre lui si rende conto di quanto vale Gemma solamente quando sembra averla persa per sempre. Andare avanti e vivere giorno per giorno è l’unica possibilità per entrambi, quella che eviterà di soccombere e sopravvivere all’amore.

Ma sarà davvero così? E se innamorarsi tra migliori amici fosse una fortuna rara? Significa stare senza maschere con la persona che capisce l’altro meglio di chiunque, se non è vero amore questo..

“Questo perché l’amore e le relazioni non sono una favola. Non sono completamente pianificati, come vediamo nei film o leggiamo nei libri. Sono disordinati. Causano un tale sconvolgimento nelle nostre vite! Stai facendo spazio nella tua vita per un secondo essere umano e ovviamente non tutto andrà liscio.”

A questo punto della storia, le mani mi prudevano dalla pazza voglia di dare due schiaffi ad entrambi. La visione soggettiva delle cose secondo Gemma e Oliver, è osservata dal loro singolo punto di vista: un inganno inconsciamente forzato che porta a credere che le cose stiano in un modo piuttosto che in un altro, nonostante la verità. In pratica, ognuno costruisce la realtà che subisce, e cavolo se è vero! Quante volte sarà capitato anche a voi di travisare la realtà dei fatti? Questa lettura spiritosa, divertente e accattivante mi è piaciuta molto anche perché ci si può benissimo immedesimare in tutte le disavventure di Gemma.

Alla fine ci fa riflettere trasformando una storia dalla trama apparentemente banale in una fiaba dei giorni nostri. I personaggi principali hanno personalità forti e dualiste, totalmente contrapposte tra loro, ma anche quelli secondari sono molto interessanti e completano la trama lasciandoti quella voglia matta di sapere molto più su di loro. Ho trovato questo libro unico e molto divertente, una lettura spensierata, leggera sul dramma e piena di alcune scene molto piccanti che faranno arrossire i lettori romantici esperti!

Consiglio Tutti i ranocchi di Manhattan ai lettori a cui piacciono le fiabe con un tocco moderno e quelli a cui piacciono i libri pieni di risate, eroine dei giorni nostri che hanno problemi con l’amore e principi azzurri nerd dal cuore grande. Credetemi, lo divorerete e alla fine rimpiangerete di averlo letto troppo in fretta!

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