Tu leggi? Io scelgo! – Lontano da te di Jennifer L. Armentrout
Trama Ivy Morgan è una sopravvissuta. Rimasta orfana a diciotto anni, ha imparato in fretta cosa significa doversela cavare da sola e, adesso, non permette agli altri di avvicinarsi a lei, di entrare nella sua vita. Anche perché non vuole rischiare che le facciano troppe domande su come trascorre il suo tempo. Nessuno infatti deve sapere che i genitori erano affiliati a un antichissimo Ordine segreto e che, con la loro morte, è toccato a lei ereditare la loro missione… Ren Owens è l’ultima persona al mondo per cui Ivy dovrebbe provare interesse; è impulsivo, imprevedibile, ed è troppo arrogante perfino per essere un membro dell’Élite, la sezione dell’Ordine cui vengono affidate le operazioni più rischiose. Eppure è come se Ren l’avesse stregata. Quando guarda i suoi profondi occhi verdi, Ivy sente di volere un destino diverso da quello cui è condannata: sente di volere… lui. E, per la prima volta, ha l’impressione di potersi davvero fidare. Almeno finché non intuisce che Ren le nasconde qualcosa, un segreto che potrebbe distruggere tutto ciò per cui lei ha lottato…
Recensione di Esmeralda – Lontano da te di Jennifer L. Armentrout, primo volume della Wicked trilogy di cui vedremo la fine il 4 ottobre con l’uscita di In fuga da te.
Questa era una delle tante serie che volevo recuperare e quale occasione migliore della rubrica Tu leggi? Io scelgo! per farlo? Ho attinto dalle letture a pois di Manuela Menna e sono davvero felice di aver trovato Lontano da te tra queste. Lei non ne era stata particolarmente entusiasta per cui la mia curiosità era alle stelle.
Parto con una precisazione d’obbligo, la Armentrout mi piace, ma non sono una di quelle che non ha perso nemmeno una delle sue pubblicazioni in italiano. L’ho conosciuta grazie a Obsidian, per caso una mattina in cui bazzicavo in libreria senza niente da fare e dopo aver terminato la serie Lux mi sono buttata sulla serie Ti aspettavo, per poi passare alla Dark Elements trilogy e finire in bellezza con Il problema è che ti amo. STOP, la Covenant e la Titan non sono stati da me letti e recensiti e credo non avrò mai il tempo di recuperarli. Questa precisazione è d’obbligo per un motivo, non riesco a non fare paragoni e, avendo letto altre due serie paranormal dell’autrice, non posso nemmeno esimermi dal farli. Altra precisazione, prima di scrivere questa recensione ho terminato anche la lettura del secondo volume della serie Ritorno da te e quindi mi sto domandando quanto posso dire e non dire per riuscire a fare una recensione spoiler free anche di quello ahahaha vabbè questi sono problemi miei in cui voi non c’entrate nulla.
La Wicked trilogy è meno avvincente della Dark Elements trilogy e meno originale della serie Lux (che resta la mia preferita e di cui vorrei ci fosse una trasposizione cinematografica). Diciamo che tutte le magagne che ho riscontrato risiedono nell’età dei protagonisti, in questo caso sfociamo nel new adult, mentre le due serie che ho citato sono young adult, forse più nelle mie corde. Ci sono state delle scene che definirei splatter che mi hanno leggermente disgustata e altre un po’ troppo esplicite per i miei gusti (soprattutto in Ritorno da te) ma questo è un mio limite, forse la Armentrout voleva sfociare nell’horror e io non ho apprezzato questa scelta.
La protagonista e voce narrante è Ivy Morgan, una ragazza tosta con folti capelli ricci e rossi e due enormi occhioni azzurri, che la fanno somigliare alla protagonista di The Brave. Ivy è abituata a cavarsela da sola e difficilmente dà confidenza alle persone che la circondano, le uniche a cui ha permesso di avvicinarsi sono Val e una ragazza che frequenta il college con lei (comparsa in questo primo volume e completamente sparita nel seguito). I motivi per tenersi a distanza di sicurezza sono sia egoistici, ha già sofferto a sufficienza perdendo fidanzato e genitori adottivi per una sua leggerezza, che altruistici, non vuole che altri restino invischiati nel casino che è la sua vita. Già perché Ivy non è una normale studentessa, lei fa parte dell’Ordine, un’associazione super segreta incaricata di combattere i fae e salvare gli umani da loro. I fae sono i cattivi di questo paranormal, sono bellissimi e altamente letali visto che per mantenere la loro giovinezza ed essere immortali si nutrono dell’essenza degli esseri umani. I fae, per nascondere le loro vere sembianze e adescare le vittime, si servono del glamour, incantesimo grazie al quale si spacciano per umani, ma i membri dell’Ordine ne sono immuni e riescono a vedere la loro vera natura.
Durante una delle ronde a cui i membri dell’Ordine partecipano in solitaria, Ivy si imbatte con un fae molto particolare, un fae che materializza una pistola dal nulla e che non viene ucciso dal paletto in ferro. Ivy, dopo essere stata ferita a un fianco può fare solo una cosa per non soccombere, fuggire. Riesce ad arrivare, con non poca fatica, alla base dell’Ordine e qui viene soccorsa da Ren, un ragazzo appena arrivato dal Colorado con un compito ben preciso da svolgere. Ren rimane subito colpito da Ivy e Ivy, nonostante lo trovi irritante e alquanto arrogante non può che provare per lui un’immediata attrazione. Ivy deve stare fuori dai guai, Ren ha bisogno di una guida che gli faccia scoprire dove cacciare, inevitabile che vengano messi insieme e che comincino a fare conoscenza battibeccando sempre perché hanno due caratterini che insieme fanno scintille.
Una delle prerogative della Armentrout è creare personaggi che ti catturano e ti stanno simpatici fin da subito e anche qui ha svolto bene questo compito. Ivy è tosta, simpatica, irriverente e non ama molto ubbidire agli ordini che le vengono impartiti, come non identificarsi in lei? E poi c’è Ren e su di lui non è facile trovare difetti, vi invaghirete di lui come è giusto che sia e adorerete il rapporto che instaura fin da subito con Ivy, la fiducia immediata che ripone in lei e l’amore che emerge man mano che si conoscono in maniera più approfondita. Ma il mio personaggio preferito in assoluto e lui, Campanellino, lui sì che mi ha fatto ridere di gusto e ha dato una leggerezza alla storia che ho apprezzato moltissimo. Campanellino è un folletto che Ivy ha trovato per caso e ha deciso di tenere con sé curandolo dalle sue ferite. Campanellino è buffo e irriverente, ha le ali, è alto 30 cm e ha il click compulsivo su Amazon Prime. Campanellino è tutte noi <3 si nutre di cose super zuccherose ed è un fan di qualsiasi serie tv e trasposizione cinematografica riguardante il genere paranormal/fantasy. Come si può non adorarlo? Poi a questo va aggiunto che, nonostante l’età, si comporta come un ragazzino e questo lo rende ancora più buffo.
La storia non è delle più originali, ma lo stile dell’Armentrout è sempre scorrevole e quindi anche questa serie si lascia leggere tutta d’un fiato. Come vi ho accennato ho già letto il secondo capitolo della serie e quindi adesso mi butto a scrivere l’altra recensione, cercando di non fare spoiler 😉
Campanellino uno di noi! Hai ragionissima. Concordo anche sul fatto che non sia così originale ma appassioni lo stesso
Campanellino è stupendo 😉 credo sia la serie della Armentrout meno riuscita, non so quando si collochi nella sua vasta produzione
sai quale è il mio problema con questa autrice? il fatto che i suoi titoli siano tutti praticamente uguali e non ci capisco nulla. non è colpa sua lo so bene ma tant’è. di lei ho letto molto ma questo mi manca, ma come per te per le altre due serie non so se questa riuscirò mai a recuperarla!
difficilissimo riuscire a leggere tutto perché è davvero tanto prolifica, spero però di riuscire a farlo in futuro 🙂
Questa serie della Armentrout mi manca, trovassi il tempo la recupererei
Come ti capisco Dolci, troppi libri belli, dovremmo leggere h 24 7/7 per riuscirci
Vero, Campanellino e’ il personaggio piu’ simpatico! La Covenant series manca anche a me e spero di leggerla prima o poi pero’ ho apprezzato di piu’ la Dark elements che la Lux
A me sono piaciute tantissimo entrambe, ma la Lux è stata la serie che mi ha fatto conoscere questa autrice e gli alieni mi hanno sempre affascinato <3
La Armentrout è in cima alla mia lista delle autrici da recuperare, il problema è che si trova prima a pari merito con un altro centinaio di autori aahaahhahahah
Comincio a perdere le speranze di riuscire a farcela 🙁
la Armentrout è una top player, te lo assicuro, dalle una possibilità prima delle altre cento ahahahah
Io passissimo. A me il suo stile non piace.
Io sono in attesa di leggere l’ultimo… amo la Armentrout
Io passo. E’ un genere che non mi attira.