Tra le pagine di un libro di Sonia Gimor

Tra le pagine di un libro

Trama Ilaria è una ragazza che sogna di diventare una famosa scrittrice di romanzi rosa. Daniele è un editore affermato, di successo, ma preda di una dipendenza che lo logora giorno dopo giorno.
La luce. Il buio.
Giochi di potere, sotterfugi, inganni… quanto può essere pericoloso un mondo dove, per arrivare alla ribalta, tutto è lecito?

“«Sai cosa dovresti fare?»
«Cosa?»

«Quello per cui sei nata: scrivici un libro.»
Lo guardo sorpresa. «Vuoi dire un libro su tutto questo?» Non ci avevo pensato fino a questo momento, eppure l’idea prende velocemente piede nella mia mente.
«Certo. Su tutte le cose che hai visto succedere in questi anni nel mondo del rosa.»
«Ma io scrivo romanzi d’amore…»
Ammicca sornione. «Per quello ci sono io, no?»
Rido, ma il mio cervello ormai è in movimento e sta già delineando la bozza di ciò che potrei inserire in una storia del genere. «Quindi vorresti che includessi la nostra storia in questo romanzo?»
Mi sfiora il naso con le labbra. «Basta che tu mi descriva bello e irresistibile» ci tiene a precisare.
«Un libro sul mondo rosa. Una storia d’amore tra un editore e una delle sue autrici. Un libro di denuncia verso ciò in cui in tutti questi anni mi sono imbattuta. Mi piace!» sancisco decisa.

«Bene. Ora manca solo il titolo… posso suggerire?»
Lo guardo curiosa. «Cosa propone il mio editore?»
«Cosa ne dici di “Tra le pagine di un libro”?»”

tra le pagine di un libro

Recensione in anteprima di Sara – Buongiorno Smeraldi oggi ho il piacere di parlarvi del nuovo Romanzo di Sonia Gimor, edito da Gilgamesh edizioni ed in uscita il 15 Gennaio.

Tra le pagine di un libro racconta la storia di Ilaria, una giovane, valida scrittrice, che dopo anni di gavetta nel self publishing, decide di inviare un suo manoscritto ad una casa editrice molto famosa e prestigiosa. Lei, abituata come tutte le autrici che si auto-pubblicano, a barcamenarsi nel mondo dei social pur di far conoscere i propri lavori, vive il mondo dell’editoria in modo del tutto personale, ma ne rimane comunque coinvolta.

Ilaria è una ragazza dai sani principi, è umile ed ancora si deve del tutto riprendere da un brutto trauma subito, la perdita di un figlio, cicatrice che lei ha cercato in qualche modo di curare con un piccolo tatuaggio raffigurante un cuore.

“Penso per un attimo al mio angioletto che mi guarda da lassù e istintivamente mi tocco la pancia. Sospiro e scaccio questo ricordo, cerco di ricacciare indietro le lacrime. Io e il mio piccolo non ci siamo nemmeno mai visti, eppure con lui ho perso la parte più importante di me. Sospiro di nuovo e mi tampono gli occhi con la manica dell’accappatoio. Ogni tanto questo pensiero mi prende a tradimento e mi attanaglia lo stomaco. Forse un giorno potrò riprovare a essere felice, a essere una compagna, una moglie e una madre, ma questo non colmerà mai completamente il dolore di averlo perduto.”

La vita di Ilaria si stravolgerà quando la casa editrice a cui aveva spedito il manoscritto, le comunicherà l’intenzione di pubblicarlo. Ma sarà l’incontro con l’amministratore delegato della casa editrice, Daniele Borghi, a sconvolgere del tutto il mondo di Ilaria.

Daniele è un ragazzo che dopo la perdita del padre, proprietario della Star Editore, si è ritrovato a dover prendere in mano le redini dell’azienda di famiglia, e troppo presto si è trovato schiacciato dalle mille grane e responsabilità che questa ha comportato.

Ha perso il suo unico punto di riferimento, nella vita e nel lavoro, suo padre, e ha cercato erroneamente rifugio nella cocaina, diventandone ben presto consapevolmente dipendente.

Lui stesso in più di un’occasione la definisce mostro, demone, ma sa anche di non poterne più fare a meno. Nonostante grazie a lui la casa editrice è tornata florida e sana, nonostante sia un uomo dai sani principi, non riesce ad uscire da questo tunnel buio e deprimente in cui lui stesso si è rifugiato.

“Sto peggiorando, ne sono consapevole. Fino a qualche tempo fa non la portavo con me, non ne sentivo il richiamo costante e non mi rassicurava l’idea di averla in tasca. Ora è un bisogno, una necessità. La odio.”

Anche la vita di Daniele verrà sconvolta dall’incontro con Ilaria, sebbene lei sia una ragazza ben diversa dalle solite sue frequentazioni e sia “pura” e innocente rispetto a lui e al mondo in cui vive. Ma in Ilaria troverà la luce per poter finalmente uscire dalle tenebre

Era un bel po’ che non leggevo un romanzo così, a cui non manca nulla, passione dinamiche, una trama ben costruita ed un lessico ed una scrittura fluida e di impatto!

I personaggi ben definiti e ben caratterizzati, né troppo né troppo poco!

Insomma tutto è ben bilanciato e ben costruito!

L’autrice in questo romanzo tratta temi forti ma, nonostante tutto, lo fa con una naturalezza ed un realismo pazzeschi!

Non è solo un romanzo di rinascita e di presa di coscienza dei limiti umani, ma è anche un romanzo di denuncia! Infatti l’autrice ha fatto la scelta coraggiosa di descrivere e di denunciare ciò che accade nel mondo dell’editoria self e soprattutto su Facebook!

Le scorrettezze tra autrici, gli sgambetti e i colpi bassi, avvenimenti sotto gli occhi di tutti quelli che frequentano gruppi di libri e di autori su Facebook! Recensioni inventate volte a colpire un’autrice scomoda, autrici che pubblicano lo stesso giorno di un’altra autrice solo per sgarro!

L’ambizione è sana quando non va a discapito di altri! Comunque voglio credere che l’umiltà e la correttezza vengano, a lungo andare, ricompensate da lettrici che non si fanno abbindolare facilmente e riconoscono il marcio a distanza di chilometri e da dietro lo schermo di un pc!

Oltre che a denunciare scorrettezze, sgambetti da parte di persone un po’ troppo zelanti, questo libro analizza un po’ l’indole umana, quella di emergere sugli altri, il più delle volte in modo scorretto e arrogante; insegna anche che a volte la troppa audacia viene punita e l’umiltà e la semplicità premiate! Purtroppo accade di rado, è vero, ma accade e questo è importante!

Ho letto questo romanzo due volte, la prima perché curiosa come una bambina a Natale, non ho saputo resistere e mi sono lasciata travolgere dalla storia, la seconda volta l’ho assaporato lentamente e devo ammettere che l’ho amato ancora di più.

Mi ha davvero colpita perchè da subito ho sentito che questa storia mi appartenesse, ho sentito una forte empatia con Ilaria, e un forte affetto per Daniele. Purtroppo i temi trattati in questo romanzo li conosco fin troppo bene e più di tutto mi ha colpita l’analisi che l’autrice fa della dipendenza:

“Nell’immaginario collettivo il tossicodipendente è una persona da evitare, un individuo pronto ad aspettarti dietro l’angolo con una siringa in mano per derubarti di tutto pur di potersi pagare la prossima dose. Sbagliato. La dipendenza è una malattia, e può colpire chiunque, anche tuo fratello, tuo figlio o tuo nipote. La dipendenza ha mille sfaccettature. Si può dipendere dalle sostanze, dall’alcool, dal gioco… Non so cosa spinga una persona a drogarsi e con ogni probabilità questo non lo capirò mai. Forse alcuni sono predisposti alla dipendenza più di altri, forse alcuni problemi o insicurezze possono spingere un individuo a ricercare le soluzioni in una pasticca o in una riga di cocaina. Forse all’inizio sembra anche un escamotage utile per scappare, almeno temporaneamente, dal peso dei problemi.”

Quando leggerete questo romanzo vi consiglio di andare oltre la curiosità di sapere chi siano i soggetti citati, perché è un romanzo che vuole denunciare atteggiamenti ed azioni spregevoli e non persone reali . Andate oltre le polemiche e cercate di capire i veri messaggi che vuole lanciare l’autrice, godetevi le sensazioni e le emozioni che vi trasmetterà.

Io ho già letto tutti i romanzi di Sonia Gimor, ma con questo credo proprio che si sia superata. È molto evidente la crescita professionale ed è geniale come sia riuscita a raccontare un romanzo nel romanzo.

Sì perché Sonia ci racconta, attraverso Ilaria, come è nata l’idea di scrivere questo romanzo. Vi assicuro che capirete meglio tutto quando leggerete questa storia.

Vi lascio questo piccolo estratto per farvi rendere conto di quanto questo romanzo possa far riflettere su tanti aspetti della natura umana; vi assicuro, non è il classico romanzo rosa con una romantica storia d’amore, ma c’è molto di più!

” Fino a quando una situazione non ti tocca da vicino, credi due cose: la prima è che tanto capiterà sempre agli altri, che il problema lo guarderai sempre e solo da lontano, e la seconda è che più o meno sai di cosa si tratta, perché ne hai sentito parlare e conosci il problema. Non c’è niente di più sbagliato. Che sia la dipendenza, o una perdita, o una malattia, o un figlio con dei problemi che non avresti mai pensato di dover affrontare, solo quando ci sei dentro capisci davvero di cosa si tratta. Impossibile da spiegare, difficile da comprendere. Forse, prima o poi, nella vita di tutti arriva un momento in cui non puoi fare altro che chiederti “ma perché proprio a me?”. A quel punto ti arrabbi, ti incazzi con Dio, con il fato, con la vita, con le persone che ritieni responsabili…ti dici che mai e poi mai potrai affrontare un ostacolo del genere, maledici la vita, il destino, e persino tutti coloro che non stanno fronteggiando le tue stesse problematiche. Poi arriva il momento in cui devi fare i conti con la realtà, e allora capisci che non ti resta altro che affrontare la situazione. Ti rimbocchi le maniche e riparti. Ti rendi conto che nella vita bisogna lottare, comprendi che ognuno di noi nasce con le proprie paure e le proprie sfide. Ti guardi intorno, e finalmente vedi la verità. Nessuno è immune. I ricchi, i poveri, quelli famosi e quelli che nessuno conosce… ognuno di noi deve fare i conti con la vita, prima o poi. Confucio diceva che “la felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta”.”

E con questa ultima citazione dal romanzo, auguro a tutti una piacevole e riflessiva lettura.

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