Ti scriverò prima del confine di Diego Barbera
M. è stato ricoverato in una prestigiosa clinica privata dopo il Fatto che lo ha trasformato in un eroe nazionale. Appena risvegliato dal coma, si ritrova al centro di un folle circo mediatico pronto a tutto pur di strappargli un’intervista. L’unica persona che non gli vuole parlare è Giulia, una ragazza ricoverata nella stanza 27, una ragazza che non parla ma ama ascoltare e che gli propone un patto: lui le racconterà la sua vita, senza pronunciare nomi e senza fare domande su di lei, lei lo ascolterà e gli scriverà delle lettere. Piano piano, tra incontri rubati e storie da raccontarsi, M. si lega a Giulia profondamente così, quando le cose si mettono male, anche uno che grazie al suo coraggio è diventato un eroe inizia a rivalutare tutto. Diego Barbera prende la domanda “Hai mai avuto paura?” e la sublima nella vita di un ragazzo come tanti che, forse, di paura non ne ha avuta mai.
Recensione a cura di Dannyella – Ti scriverò prima del confine di Diego Barbera.
A volte capita di avere tra le mani un libro che guardi con circospezione. Ne osservi la copertina con curiosità e poi cominci a leggere, non sapendo bene cosa aspettarti. Poi ti succede che vai avanti, pagina dopo pagina, seguendo quella storia coinvolgente che non sai come finirà, né come è iniziata. Sfogli una pagina dopo l’altra sino ad arrivare al finale, e quelle ultime pagine ti conquistano per sempre. Questo è ciò che mi è capitato con il romanzo di Diego Barbera. Per quanto ne so, al momento Ti scriverò prima del confine, è il suo unico romanzo, , pubblicato dalla casa editrice CasaSirio nel 2015, e sono convinta che sia un romanzo di cui non si è di certo parlato abbastanza.
Il protagonista è un giovane di cui non sappiamo neanche il nome (tutti i nomi all’interno del libro sono oscurati), che scopriamo ricoverato in un ospedale a causa di un gesto eroico che gli è quasi costata la vita e di cui inizialmente capiamo poco e niente: in seguito al quale è perseguitato dai giornalisti e dalla curiosità della gente, divisa tra chi lo considera un eroe e chi lo considera matto. Di sicuro M. è un miracolato perché è sopravvissuto a cinque colpi di pistola. Il fatto che lui riesca a parlare, a pensare, a muoversi e persino a camminare è un miracolo che va contro qualsiasi legge della medicina. Ed è così che mentre continuate la lettura per capire quale sia stato questo gesto eroico e questo Fatto di cui tutti parlano, farete compagnia a M. nelle sue lunghe giornate in ospedale, che diventano sempre meno noiose dal momento in cui conosce una giovane ragazza ricoverata lì: Giulia (l’unico nome non oscurato dell’intero romanzo, il perché sta a voi dedurlo). Giulia è una ragazza che si nasconde dietro un mutismo selettivo per difendersi da un mondo che le ha fatto già troppo male. Il motivo per il quale Giulia è ricoverata in ospedale non ci viene rivelato subito, anche qui dovremo avere un po’ di pazienza per mettere insieme tutti gli elementi del puzzle.
La verità è che questo romanzo potrebbe essere molto triste ma, inaspettatamente, non lo è. La verità è che le ultime pagine di questo romanzo sono poesia pura ed è giusto leggerlo per arrivare sino in fondo.
Ti scriverò prima del confine, con i pensieri. E ti dedicherò parole che oggi non conosco ancora, ma che sto già imparando.