Ti aspetterò di Elizabeth Enfield

Trama Chi di noi non si è chiesto che cosa sarebbe successo se avesse incontrato il grande amore in un altro momento della sua vita? Forse se lo sarebbe fatto scivolare dalle mani, mancandolo per un soffio. Oppure lo avrebbe stretto a sé, così forte da impedirgli di fuggire. La lista delle possibilità è infinita e il destino agisce secondo logiche a noi precluse. Lo sanno bene Ivy e Abe che capiscono subito di essere fatti l’uno per l’altra, anche se la loro storia segue un percorso tutt’altro che convenzionale. La prima volta, li vediamo ancora bambini che si prendono per mano nella piscina della scuola. Quel gesto schiude loro un intero universo in cui condividere e assaporare ogni istante con l’entusiasmo della giovinezza. Un entusiasmo che un poco scolora quando sono costretti a prendere strade diverse. Finché non li incrociamo di nuovo a quarant’anni. Entrambi hanno un’appagante vita coniugale e amano i figli, ma il solo sfiorarsi riaccende tra di loro la scintilla del primissimo incontro. Resistere alla passione è impossibile e i due si lasciano andare a un amore tanto travolgente quanto inconciliabile con gli obblighi della quotidianità. Vent’anni dopo li ritroviamo su un’anonima panchina nel parco. Ancora, basta un solo sguardo perché si riconoscano e ammettano a sé stessi che, forse, non avrebbero mai dovuto lasciarsi. Perché ciò che conta è stare insieme e se è vero che la vita a volte non mantiene le promesse, alla fine trova sempre il modo di farsi perdonare e di ricondurci alla persona cui siamo destinati.

Ti aspetterò di Elizabeth Enfield, romanzo di narrativa rosa, in uscita oggi, 30 maggio grazie a  Garzanti Editore.

« Esiste la persona giusta o esiste solo il momento giusto?»
«A quale conclusione sei arrivata?»
«Credo che sia possibile incontrare la persona giusta nel momento giusto, la persona sbagliata nel momento giusto o la persona giusta nel momento sbagliato. Chissà che cosa sarebbe successo se ci fossimo rivisti in un’altra occasione Poteva essere il momento sbagliato per entrambi, e non c’è modo di far tornare indietro l’orologio.»

Ivy ed Abe si conoscono da bambini e diventano, da subito, amici inseparabili. Sono come una giovane coppia sposata da anni, così diceva la madre di Abe quando li vedeva insieme. Tra loro non c’era imbarazzo, non c’erano silenzi, sin da bambini era esplosa una bellissima sintonia. Erano quel tipo di amici “a cui la gente si riferisce tutto d’un fiato: IvyedAbe”.  Ma poi, un grave lutto nella famiglia di Abe, aveva fatto prendere alla madre la decisione di trasferirsi e dividere quei due ragazzi che, sin dal loro primo incontro, si erano in qualche modo amati.

Quando cominciarono a scorrere le lacrime che mi ero rifiutata di versare davanti a mia madre, fantasticai che in uno di quei mondi riflessi avrei incontrato Abe in un altro momento e che le cose sarebbero andate diversamente.

Ma cosa sarebbe successo se il destino, la vita, i momenti, gli attimi, avessero seguito strade diverse? E se Ivy e Abe si fossero rincontrati? E se si fossero conosciuti in un altro momento? E se … e se … comincia così la narrazione di questa storia d’amore, che non è una storia sola, ma più storie, in diversi luoghi e diversi momenti, ma i cui protagonisti sono sempre loro, Ivy e Abe. A settant’anni, quando ormai entrambi non sperano più di potersi permettere ancora la felicità, a sessant’anni seduti su una panchina a cercare spazio tra due amori finiti, ma che ancora reclamano il loro posto, a cinquantacinque anni, in un momento fugace vissuto tra due persone sconosciute.  In una vita Ivy è stata un’amante, in un’altra una moglie tradita, una volta si erano trovati, ma troppo tardi, in un’altra han creduto di amarsi, ma non era il momento giusto, da giovani avevano fatto scelte differenti, lei voleva viaggiare, lui voleva laurearsi … una serie infinita di possibilità e di vite, in cui il destino ha finito per metterli sempre uno, sulla strada dell’altro.

«Ti sei mai chiesta», domandò Abe quella notte, prendendomi la mano mentre eravamo sdraiati a letto, «come sarebbe andata se ci fossimo incontrati in un altro periodo della nostra vita?»
«Ma è successo.»
«Intendo in seguito, non da bambini. Se ci fossimo incontrati al momento giusto.»

Voi vi siete mai persi negli “e se…” della vita? Ci avete mai pensato? Io tantissime volte. E se avessi studiato un anno all’estero? E se non avessi accettato questo lavoro? E se ci fossimo lasciati quella volta?
È curioso mettersi a pensare a come sarebbero andate le cose se avessimo fatto scelte diverse, se avessimo incontrato la persona giusta al momento sbagliato o la persona sbagliata al momento giusto. Mi piace pensare che,  il destino abbia un piano per noi, e fa in modo, prima o poi, di ricondurci alle persone a cui siamo destinati. Magari quando abbiamo perso le speranze, magari dopo anni di sofferenza, chi può dirlo? Certo è che, la versione romantica delle infinite possibilità di Ivy ed Abe mi ha aperto il cuore. Non sempre c’è stato il lieto fine, eppure loro erano lì, in qualche modo, in quel momento e in quel luogo.  Perché come dice la correlazione quantistica: «gli elettroni, che hanno interagito in passato e poi si sono separati, pur allontanandosi milioni di chilometri o di galassie l’uno dall’altro, continuano a influenzarsi reciprocamente. Solleticando una particella, l’altra danzerà.»
Proprio come Ivy e Abe, che separati quando erano bambini, si sono continuamente ritrovati, non importa in che momento, non importa quali scelte avessero fatto, ma per loro era inevitabile. L’amore, in fondo, non conosce regole e sa sempre come sorprenderci, come trovare la sua metà a dispetto di qualsiasi logica.

E proprio le parole che Abe ripete ogni volta: “ Sono così felice di averti trovata”, “adesso che ti ho incontrata, non voglio lasciarti andare”, Volevo soltanto dirti che sono felice di averti incontrata”, “Da quando ti ho incontrata non riesco a pensare ad altro…” generano una sorta di déjà-vu, Ivy non riesce a spiegarselo ma, le fanno provare la sensazione di conoscere Abe da sempre, di averlo già incontrato e di sentirsi completa solo con lui accanto.

Il romanzo è indubbiamente ben scritto, con continui flash back all’interno di ogni capitolo/episodio/momento di vita, che aiutano il lettore a contestualizzare meglio la storia. Più si procede nella lettura, più le vite dei personaggi, la loro caratterizzazione le loro scelte, prendono forma e senso. Come già vi dicevo, ogni capitolo è una parte differente della vita di Ivy e Abe, si procede a ritroso, dai 70 anni fino ai 18 circa, e ci propone storie differenti, eppure, in qualche modo, legate. Proprio come sostiene la legge di Murphy: “Se qualcosa deve accadere, non c’è modo di impedirlo. Non significa necessariamente che accadrà a te. Può darsi che la tua fetta di pane non cada sul lato imburrato, ma lo farà quella di qualcun altro.” Non sono le circostanze a cambiare, sono le persone e il riflesso di ciò che accade loro, a darci una dimensione diversa, a farci vivere da un’altra prospettiva.

Non so se vi ho incasinato più le idee o se vi ho incuriosito. Ammetto di aver faticato un pochino all’inizio, continuavo a perdermi nella conta degli anni, e poi ad ogni capitolo, mi sembrava di iniziare ogni volta un libro nuovo e faticavo a resettare; invece man mano che procedevo nella lettura, ne ero sempre più affascinata: ognuna di quelle vite narrate sono infatti legate in qualche modo e presentate nelle diverse sfaccettature. Trovo questo romanzo sorprendente e credo sia qualcosa di nuovo, che esula dalla classica storia d’amore con il “vissero felici e contenti”. Direi davvero un ottimo esordio per Elizabeth Enfield, che, anche se con un sottofondo dai toni forse malinconici e commoventi, ci regala l’idea dell’amore unico, che non si arrende, mai, e fa di tutto per ricongiungere due anime gemelle.

4 stelle

 

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