Ti ammazzerò stasera di Marco Neirotti

Trama

Un centro di provincia cresciuto rapidamente, non più paese e non ancora città, confuso tra un’identità di antichi valori che si sfaldano e una nuova identità ricalcata sul modello proposto con insistenza dai media. Qui sono state accolte e integrate nel tempo emigrazioni diverse, ma l’arrivo di profughi sistemati in un’ex caserma fa divampare con violenza l’inquietudine, la paura, il bisogno di nemici che rispecchiano il clima che stiamo vivendo oggi. Dopo il lancio di molotov nella struttura, la tensione irrompe in tutti gli ambienti. Nell’arco di una giornata i pochi militari della stazione dei Carabinieri devono fronteggiare segnali di razzismo violento, l’irrequietezza dei rifugiati, il progetto d’omicidio messo a punto da un esaltato e due suoi gregari, la cecità di genitori, l’ira opposta di gente pacifica che si oppone al nuovo clima. Vittime designate di due azioni sono gli stranieri nell’ex caserma e un ex detenuto per omicidio che, scontata la pena, vive in una baracca fuori paese con un branco di cani randagi ed è l’unico a schierarsi dalla parte della legge. La mattina si annuncia un’azione violenta. I carabinieri cercano di arginare un disastro in cui più d’uno diventa pronto ad ammazzare. Chi, prima che la giornata finisca, riuscirà nell’intento?

Recensione di Loreads – Ti ammazzerò stasera di Marco Neirotti, romanzo di narrativa, pubblicato da Golem Edizioni, lo scorso 11 aprile.

Mi sono approcciata a questo titolo in punta di piedi e con un certo timore reverenziale, perché conosco la penna dietro questo romanzo. Marco Neirotti è uno dei giornalisti di punta de La Stampa, reporter che ho sempre letto e seguito con grande partecipazione. E, con la stessa umiltà, ammetto di aver capito ben poco di questo libro. Quindi chiedo scusa all’autore se la mia disamina non sarà molto chiara e se la mia personale interpretazione non risulterà corretta. Credo fermamente che il compito di chi si accinge a scrivere sia quello di rendere la propria opera fruibile a tutti, attraverso una narrazione semplice, perché Ti ammazzerò stasera dovrebbe essere, sulla carta, un romanzo per tutti e a tutti mi sento di consigliarlo, ma di fatto è scritto in una maniera tale che si è scontrato con il muro della mia comprensione, confondendomi spesso.

Tre sono le volte in cui l’ho letto e alla terza rilettura è emersa una storia attuale, fotografia perfetta del periodo storico che stiamo vivendo e della società della quale siamo parte. Società che sta facendo germogliare nei cuori dei cosiddetti “buoni” il seme dell’odio, della sopraffazione, del razzismo, del rifiuto verso chi è più sfortunato di noi, del diverso, dell’estraneo che invade le nostre terre e si appropria di ciò che consideriamo nostro. Di ciò che ci fa riflettere sull’opportunità di aiutare questa gente, anche se poi a fior di labbra sussurriamo: sì, ma a casa loro. Ed ecco che il testo di Neirotti diventa un valido spunto di riflessione, se solo avesse una narrazione più semplice, e di questo mi dispiaccio un po’, perché abbiamo bisogno di libri così. Abbiamo bisogno di riappropriarci di quell’umanità e di quella solidarietà che stiamo lasciando assopire dentro di noi.

L’ira scoppia in un centro di un borgo qualunque, a dimostrazione che tutto il mondo è paese; i designati di tanta violenza sono alcuni profughi che occupano una polveriera, ex caserma dei carabinieri, e un ex galeotto che ha scontato la sua pena e vive ai margini del centro abitato, in una baracca circondato dai suoi cani. Paradossalmente è proprio questa figura quella che risalta per umanità e sensibilità ed è proprio lui che si schiera dalla parte dei più deboli, della legge. Nell’arco di una giornata i carabinieri si ritroveranno a dover fronteggiare episodi di violenza e di razzismo e sarà interessante seguire le vicende di questa giornata di ordinaria follia.

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